Vacanze ai Caraibi
di Neri Parenticon Christian de Sica, Massimo Ghini, Angela Finocchiaro, Luca Argentero
Italia, 2015
genere, commedia
durata,
Dopo quattro anni, De Sica torna a interpretare il genere cinematografico più contestato, attaccato e discusso, forse il meno amato dalla critica, ma sicuramente quello accolto sempre con entusiasmo dal pubblico: il cinepanettone riprende la sua strada con "Natale ai Caraibi", per la regia di Neri Parenti e un cast di vecchi amici e nuove leve.
Mario Grossi Tubi ha una moglie ricchissima ma un conto in banca pari a zero: l’unica soluzione per guadagnare senza mettere al corrente l’ignara consorte è vendere la lussuosissima casa ai Caraibi in cui abita la loro figlia Anna Pia. Quando, però, risulterà che il nuovo fidanzato della figlia, Ottavio Vianale, oltre a essere molto più grande di lei è anche decisamente abbiente, Mario cercherà di evitare i piani della moglie, che vuole a tutti i costi separarli, e cercherà di trarre da un futuro matrimonio tutti i possibili benefici. Ma Ottavio non è veramente ciò che sembra.
Fausto è un preciso filologo, amante del silenzio e della tranquillità. Claudia è la frizzante proprietaria di un nails shop e ama ballare e fare scherzi. Quando i due si scontrano sul ponte della nave da crociera sulla quale si trovavano con i rispettivi partner, scatta tra loro un’intensa ed irrefrenabile passione, che li farà scendere a terra per vivere un’esperienza focosa e imprevista. Né lui né lei però hanno valutato bene le enormi differenze che li dividono.
Telefono in mano e tablet in spalla, la vita di Adriano Fiore gira intorno a varie chat e nuove app che di giorno in giorno vengono rilasciate. Per questo motivo, nel momento in cui si troverà su un’isola deserta, solo e abbandonato a sé stesso, l’unica preoccupazione che lo affligge è che “Non c’è campo.”.
Tre storie divise in tre episodi; le maschere della farsa si muovono su un palco sabbioso ed uno sfondo marino in queste vacanze di Natale; scurrili, naturali, De Sica e Ghini sono le colonne portanti di un circo che va avanti da molti anni, inglobando affermate figure della comicità, come Dario Bandiera, ma anche scoprendone di nuove, come nel caso della bella e spiritosa Ilaria Spada. Ad affiancare l’istrionico e truffaldino Mario Grossi Tubi c'è la moglie, interpretata da Angela Finocchiaro, non estranea alle esperienza farsesche del cinema e scelta, parole del regista, per la capacità di tenere testa alle performance degli uomini che con lei dividono la scena. Infine, Luca Argentero, che con facilità passa da atmosfere noir a commedie romantiche, fino a grottesche sperimentazioni natalizie, immedesimandosi nell’intellettuale borghese che nasconde desideri animaleschi.
Partendo da un canovaccio, tra improvvisazioni e scherzi ponderati, le vicende dei protagonisti vanno avanti per pura voglia di divertire e per sorridere della contemporaneità dei nostri giorni, in cui anche svendere la propria figlia diventa lecito, se la crisi nella quale si è caduti non sembra avere altra via d’uscita. Intelligente e moderno risulta il naufragio in mare dello sventurato Adriano Fiore, rappresentazione di un mondo a cui interessa quanto tempo manca prima che la batteria del telefono si scarichi, più che intessere rapporti umani degni di essere vissuti.
Non mancano, come sempre in questi casi, volgarità ed espliciti riferimenti sessuali, "Vacanze ai Caraibi" non è un film impegnato, ma se si vuole godere di un po' di spensieratezza per qualche momento, potrebbe essere la scelta giusta. Guardandolo con attenzione, senza fermarsi alla veste formale, ci si rende conto di quanto il messaggio celato in alcune scene sia profondo.
Riccardo Supino
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