giovedì 31 dicembre 2015

BUON VIAGGIO...

HOME VIDEO - MISSION: IMPOSSIBLE - ROGUE NATION



Mission: Impossible - Rogue Nation
di Christopher McQuarrie
con Tom Cruise, Jeremy Renner, Simon Pegg, Rebecca Ferguson
Usa, 2015
genere, azione
durata, 130'
 
 
È cosa nota che un prodotto vincente non necessiti di ulteriori cambiamenti. A provarlo non è solamente la ricorrenza del vecchio adagio quanto piuttosto l'esperienza sul campo che il cinema e in particolare le grandi Majors hollywoodiane hanno messo a frutto attraverso produzioni ad alto tasso di serializzazione. In questo ambito è però necessario, almeno a livello di analisi, fare dei distinguo che solo apparentemente rientrano nell'esercizio di retorica a cui talvolta è costretto il recensore nel tentativo di supplire all'inconsistenza della materia prima che è chiamato a giudicare. Il quinto capitolo delle avventure dell'agente Ethan Hunt e dei suoi temerari compagni calza a pennello con la tipologia di prodotto a cui abbiamo appena accennato, essendo non solo un blockbuster di primo livello per marketing e investimenti finanziari ma anche per il fatto di presentare caratteristiche di omologazione rispetto al calco originale ("Mission: Impossible" di Brian De Palma) che rendono gli episodi della saga pressoché identici. Per questo motivo crediamo che nel parlare di "Mission: Impossible - Rogue Nation" risulti poco interessante soffermarsi sugli elementi costitutivi di una vicenda come al solito costruita tutta in salita, con i nostri eroi costretti a dimostrare la propria lealtà, operando in un territorio ai limiti della legalità, e rischiando la vita per salvarla a chi per primo ne mette in dubbio la loro credibilità. 
 
 
 
Meglio piuttosto registrare la varianti che, pur sottili, esistono anche nel film diretto da Christopher McQuarrie, new entry piazzata in cabina di comando per continuare a gestire il restyling operato nelcapitolo precedente, il più significativo nell'economia generale della saga, soprattutto per quanto riguarda la centralità del personaggio principale, costretta a fare posto al protagonismo degli altri membri della squadra e, diciamo noi, alla bravura degli attori - Jeremy Renner e Simon Pegg - chiamati a interpretarli; e, sempre in termini di novità, per la qualità drammaturgica della storia, che la regia di Brad Bird ( "Gli incredibili" ma anche "Il gigante di ferro") aveva vivacizzato con inserti improntati a un tipo di humour che faceva il verso a quello sperimentato dallo stesso regista nei lungometraggi realizzati per conto della Pixar. In questo senso, "Rogue Nation" segna a nostro avviso il ritorno in grande stile dell'agente segreto interpretato da Tom Cruise e quindi, dell'attore stesso, presente in grande spolvero soprattutto sotto il profilo della forma fisica (aspetto da non sottovalutare se ricordiamo che molte delle critiche rispetto a una possibile stanchezza del personaggio erano collegate anche all'appannamento fisico dell'attore registrato in "Mission Impossible III"). 
Con la complicità del fido McQuarrie, già regista di quel "
Jack Reacher" che aveva contribuito a rimetterlo in pista dal punto di vista commerciale, Cruise si esibisce dal primo all'ultimo minuto in una serie di acrobazie fisiche che tolgono ogni dubbio sull'eventuale incompatibilità anagrafica dell'attore rispetto al ruolo da lui interpretato. 
 
 
Una restaurazione che da una parte restringe il raggio d'azione degli altri attori, relegati al ruolo di comprimari, e che dall'altra mette al bando quelle propaggini di ilarità introdotte dal personaggio di Simon Pegg, qui, e non a caso, autore di un'interpretazione ai limiti della seriosità. Ma non solo, perché "Mission impossibile - Rogue Nation", a differenza dei film che lo hanno preceduto, sembra guardare alle origini della saga e, nello specifico, alla forma cinematografica del prototipo realizzato da Brian De Palma, ripreso sia nella scelta dall'ambientazione mitteleuropea (con Vienna al posto di Praga) e più in generale di quella matrice europea che aveva influenzato - anche nell'uso ragionato degli effetti speciali - la produzione del film del 1996, come pure nella similitudine della scena dell'infrazione alla banca dati del nemico, simile per tempistica (ambedue piazzate a metà del racconto) e modalità a quella in cui Tom Cruise, calato all'interno del caveau si ritrovava ad operare in uno stato di sospensione gravitazionale. 
 
 
Arrivando a citare il regista di "Carrie" (qui il riferimento è fornito dalla lunga sequenza dell'omicidio di "Snake Eyes") nell'inserto organizzato all'interno del teatro dell'opera della capitale austriaca e nel dietro le quinte di una rappresentazione operistica che, grazie all'enfasi del commento canoro, diventa co-protagonista di una "caccia al ladro", in cui, a farla da padrone, è il voyeurismo della mdp che attraverso il punto di vista dei personaggi ci presenta diverse facce della medesima realtà. Per il resto "Rogue Nation" è routine di lusso, determinata a confermare il proprio marchio di fabbrica anche a costo di risultare scontato e ripetitivo. Che tutto ciò basti a realizzare il necessario "plusvalore" è tutto da dimostrare; sta di fatto che paradossalmente è proprio l'incertezza del responso finanziario a fornire un minimo di imprevedibilità rispetto alla calcolata scientificità del divertimento che il film di McQuarrie ci regala.
(pubblicata su ondacinema.it)

mercoledì 30 dicembre 2015

Alle 21:00 in Diretta Live su Fallout 4 " Ottenere il Finale dell'Istituto "



Ciao Ragazzi 

 

Stasera continuiamo la Video guida di Fallout 4 " Per ottenere il Finale dell'Istituto " in Più Faremo esplorazione minuziosa vi aspetto stasera :-) 

Qui Potete vedere la prima video guida pubblicata 

ALLE 11:00 DIRETTA LIVE DARKSIDER 2 DEATHINITIVE EDITION + DLC



CIAO RAGAZZI 

CONTINUIAMO LA NOSTRA VIDEO GUIDA IN DIRETTA LIVE DI DARKSIDERS 2 + DLC " PS " STASERA ALLE 21:00 CONTINUERÒ ANCHE LA VIDEO GUIDA IN DIRETTA LIVE DI FALLOUT 4 " OTTENENDO IL FINALE DELL'ISTITUTO " QUI TROVATE LA MIA PAGINA YOUTUBE GAMEPLAY1973CHANNEL  SU FALLOUT 4 POTETE VEDERE IL FINALE DELLA CONFRATERNITA D'ACCIAIO 

GLI INVISIBILI - SHELTER

Shelter
di Paul Bettany
con Jennifer Connelly, Anthony Mackie
Usa, 2014
genere, drammatico
durata, 105'


Il menage artistico tra Paul Bettany e Jennifer Connelly ha poco da spartire con quello matrimoniale. Se il secondo infatti procede a gonfie vele accompagnato da una prole numerosa e felice, il primo si deve accontentare di circuiti laterali e di apparizioni non proprio memorabili, come ben ricordano i pochi che hanno visto il darwiniano "Creation" a cui entrambi hanno partecipato. Ed è sinceramente un peccato perché qui non si discute tanto dell’indispensabilità di un esordio, quello di Bettany, che almeno per il momento non si distacca dalla media degli autori che affollano lo scenario del cinema indipendente americano, quanto, e questo è invece un’eccezione, alla possibilità di ammirare un’attrice come la Connelly alle prese con un ruolo che ancora una volta rende merito alle sue doti di interprete drammatica. La Connelly infatti, nonostante qualche sparuto tentativo di mitigare la sua filmografia con parti se non leggere almeno accomodanti da sempre da il meglio di se quando si tratta di mettere in campo e sullo schermo le sfumature esistenziale di una femminilità appassionata e dolente. Non a caso è stata la parte della moglie del matematico John Nash nello struggente e melodrammatico “A Beautiful Mind” a farle vincere un meritato Oscar,  e parlando di credibilità professionale, come dimenticare il peso specifico di un ruolo come quello di Marion Jones, tossicodipendente costretta a prostituirsi per pagarsi le dosi di eroina nello psicodramma di Darren Aronofosky “Requiem for a Dream”.


Con la complicità del marito regista “Shelter” le offre la possibilità di confermarsi grazie alla storia di ordinaria disperazione di due homeless che si incontrano e si innamorano sulle strade di una New York indifferente e rapace, a cui i due protagonisti regalano un segnale di speranza attraverso il percorso di riabilitazione che li vede impegnati a liberarsi dai fantasmi delle rispettive esistenze. Raccontando la realtà attraverso gli occhi di due figure cristologiche come in effetti sono sia Hannah che Tahir, “Shelter” soddisfa, e le necessità dello spettatore di fare proprie le vicissitudini dei personaggi, e il bisogno del film di legittimare la propria urgenza, collegando le sofferenza individuali ad alcune delle guerre più sanguinose e pubblicizzate dei nostri tempi, delle cui conseguenze Hannah e Tahir continuano a pagare il prezzo.

Girato con un impressionismo che strizza l’occhio al cinema del reale, “Shelter” nel corso del suo svolgimento prende strade talvolta difficili da credere (come quella che a un certo punto vede la coppia soggiornare per giorni in uno splendido attico lasciato inopinatamente incustodito) e paga pegno soprattutto quando si tratta di mettere il dito nella piaghe del sociale, spesso edulcorato da uno sguardo troppo pulito per risultare vero e da una sceneggiatura poco efficace nella logica che sottende ai diversi snodi della vicenda. A riequilibrare le sorti del film ci pensano però le interpretazioni della Connelly più anoressica che mai e di Anthony Mackie che, senza ali e calzamaglia se la cava da par suo nel tenere testa alla naturalezza della talentuosa collega.
(icinemaniaci.blogspot.com)

martedì 29 dicembre 2015

Video Guida in Diretta Live alle 11:00 di fallout 4 " Propongo di Finirlo con il Finale dell'Istituto "




Ciao Ragazzi

sul Mio Canale Gameplay1973Channel ho Finito il Gioco con il Finale della Confraternita D'acciaio, Ora vi Propongo di finirlo con il finale dell'Istituto cosa ne pensate vi va di Seguirmi sta volta sarà diverso perché sarò in diretta Live :-) Vi Aspetto

Qui Alle i 41 video di fallout 4 Finito con il Finale della Confraternita D'acciaio



News: Il produttore di #Bloodborne vuole pubblicare un nuovo gioco nel 2016

Fonte everyeye.it

 

 

 

 

 

 

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Teruyuki Toriyama di Sony Computer Entertainment Japan Studio, produttore di titoli del calibro di Bloodborne e Soul Sacrifice, si prepara a pubblicare un gioco molto ambizioso che dovrebbe vedere la luce nel corso del 2016.

In un'intervista concessa ai microfoni del portale nipponico 4Gamer, lo sviluppatore ha colto l'occasione per ringraziare gli appassionati, ricordare alcune fasi dello sviluppo di Bloodborne ed anticipare di essere pronto a fare del suo meglio per distribuire, nel 2016, un titolo ambizioso quanto il gioco di ruolo di From Software.

Sfortunatamente Toriyama non ha rivelato il nome del progetto a cui sta lavorando, quindi non ci resta che rimanere in attesa di informazioni più dettagliate.

FONTE: DualShockers

15:00 in Diretta Live L'ultima video guida di Bloodborne i Labirinti per Raggiunre la Regina Phutumeria






CIAO RAGAZZI 

NELLE SETTE VIDEO GUIDE PUBBLICATE VI HO MOSTRATO TUTTO SU BLOODBORNE, MI  RESTA SOLO DA FARE I LABIRINTI, DOVE VI MOSTRERÒ TUTTO. RICORDO CHE DALL'ANNO NUOVO SUL MIO CANALE CI SARANNO NEI PRIMI 4 MESI PARECCHIE NOVITÀ, SONO STATI GIÀ FATTI 6 PREORDINI DI NUOVI GIOCHI, DI CUI OGNI VOLTA RIPETO NEI MIEI VIDEO   

QUI IL  LINK ISCRIVETEVI AL CANALE GAMEPLAY1973CHANNEL 

 

Il nuovo trailer di Deadpool il Film



Fonte Gamesurf

 

 

 

 

 

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Piscina de la Muerte torna a mostrarsi in un nuovo trailer "a luci rosse", dove la sensualità del nostro mercenario è... over nine thousand:

 

 

Notizie su GTA 5: nuovi indizi sui DLC in single player


Fonte Games.it

 

 

 

 

 

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Un utente di NeoGaf avrebbe scoperto qualcosa di interessante in GTA 5.

 

GTA 5 è programmato per avere DLC in single player. Lo ha scoperto l'utente di NeoGaf LondonTown2004, nickname conosciuto nel giro dei forum per avere scoperto più di un segreto del gioco analizzando il codice sorgente.

 

 

 

Secondo quanto riportato oggi sul famoso forum videoludico, esisterebbe un framework (una sorta di schermata, foto sopra) di management system dedicata a questo particolare tipo di espansione. Va specificato che se è scritto nel codice non è detto che sia un contenuto esistente, ma solo che ci sia la predisposizione. Ciò può significare che quando Rockstar ha realizzato GTA 5, aveva già previsto di inserire dei DLC ma poi, preso dal supporto a GTA Online, può anche aver cambiato idea. Dopotutto sono almeno due anni che si parla di questo benedetto DLC in single player che però non arriva.

L'aspetto interessante, e che ci fa ben sperare, è che secondo l'utente che ha fatto la scoperta, la schermata di sistema sarebbe in grado di gestire più DLC, non uno solo. Possibile, dunque, che Rockstar abbia deciso di abbandonarli tutti senza realizzarne nemmeno uno? Scopriremo solo nei prossimi mesi le intenzioni dei creatori di GTA.

lunedì 28 dicembre 2015

LE ANTEPRIME DE ICINEMANIACI - UN HEROS TRES DISCRET

Un héros très discret
di Jacques Audiard
Mathieu Kassovitz, Anouk Grinberg, Sandrine Kiberlain, Jean-Louis Trintignant
Francia, 1996
genere, drammatico
Durata, 107’


Albert Dehousse (Mathieu Kassovitz) è un impostore. Fin da bambino, orfano di padre e con una madre possessiva, legge libri di avventure e sogna di vivere vite di altri. Il piccolo paese della provincia francese viene lambito dalla Seconda Guerra Mondiale, dall’invasione tedesca e poi dalla liberazione degli americani, ma Dehousse non sembra accorgersene perduto nel suo mondo fantastico. È in quel periodo che inizia a mentire, a costruirsi una vita immaginaria e quindi, facendosi passare per uno scrittore (plagiando interi brani dai romanzi letti), prima affascina la giovane Yvette e poi la sposa. Quando però scopre che la famiglia della moglie era all’interno della Resistenza e lui non ne si era accorto di nulla, per la vergogna fugge a Parigi e lì, partendo dal basso, senza niente, si ricostruisce un’identità fittizia di ufficiale francese e partigiano. Inventandosi una vita vissuta nella sua mente, riesce a ingannare tutti, ottenere il grado di colonnello e andare a Berlino per individuare i traditori francesi che vogliono rientrare in patria.
Questa la trama di “Un héros très discret”, l’opera seconda di Jacques Audiard, recentemente premiato al Festival di Cannes con la Palma d’Oro per il suo ultimo film “Dheepan”. Inedito in Italia, è in programmazione presso lo spazio Oberdan di Milano, all’interno di una rassegna organizzata dalla Fondazione Cineteca Italiana di Milano, dove sono proiettati tutti i film del regista francese compresi i suoi inediti: appunto questo, di cui stiamo parlando, e l’opera prima “Regarde les hommes tomber”.


Audiard è figlio d’arte (il padre è regista e sceneggiatore) ed entra nel mondo del cinema come montatore, dopo aver abbandonato gli studi letterari, per poi passare ben presto a scrivere film di genere “polar”, noir secondo la declinazione francese, basati molto sulle storie di emarginati siano essi ladri o assassini e che si confrontano a volte con poliziotti, “flic”, anch’essi poco ortodossi.
Ma Audiard va oltre il genere e nella sua breve, ma intensa, filmografia (sette film in poco più di dieci anni) ama affrontare piccole storie che in qualche modo lambiscono o la Storia (la Resistenza di “Un héros très discret” o la guerra Tamil in “Dheepan”) oppure mondi di una malavita liminare (come nel suo capolavoro “Il profeta”, oppure “Sulle mie labbra”). In tutte le storie di Audiard assistiamo a un’evoluzione di un personaggio debole, sconfitto, emarginato, che confrontandosi con un altro mondo, a volte lottando anche in modo cruento, cerca non solo di sopravvivere ma una via di fuga a una realtà in cui si sente perso: l’impiegata sorda che aiuta un piccolo delinquente in una rapina, per poi fuggire con lui dalla routine della sua vita grigia in “Sulle mie labbra”; Thomas Syr in “Tutti i battiti del mio cuore” diviso tra l’amore per la musica e una vita di picchiatore e piccolo truffatore in affari immobiliari; o il giovane arabo ne “Il profeta” che entra in prigione sperduto e immaturo e ne esce, dopo una vera e propria educazione criminale, come un boss temuto e rispettato; o ancora Stephanie, giovane addestratrice di orche in un acquario in “Un sapore di ruggine e ossa” che, in un grave incidente, resta gravemente handicappata ma l’incontro con un loser, un uomo violento che vive di espedienti, le mostrerà un nuovo modo di affrontare la vita; e infine “Dheepan” guerriero Tamil stanco degli orrori della guerra, che arriva in Francia con una falsa famiglia, costretto a una cruenta battaglia personale nella banlieue parigina contro un trafficante di droga, per lasciarsi alle spalle il male interiore, sopito ma non sconfitto.

Prima di mettersi dietro la macchina da presa, Audiard è stato un famoso sceneggiatore in Francia e tutti i suoi personaggi hanno una complessità psicologica e affrontano uno o più ostacoli che in qualche modo cambiano la loro vita (non sempre in meglio), in un’educazione pragmatica dettata dagli eventi, all’interno di un fitto ordito narrativo.
Non fa eccezione “Un héros très discret” (che, tra l’altro, vinse il premio per la miglior sceneggiatura al 49mo Festival di Cannes), dove Albert Dehousse è un giovane senza arte né parte, ma che, nel momento in cui prende coscienza di voler essere protagonista, sfrutta la massimo i suoi talenti: da un parte, è un fine osservatore e possiede una memoria prodigiosa per i dettagli e i particolari più insignificanti; dall’altro, la sua capacità di narratore, non riuscendo a incanalarla all’interno della pagina scritta, la esprime inventandosi episodi di vite alternative. Ecco allora che Dehousse, come un vero e proprio Zelig, riesce a prendere possesso di identità completamente inventate per diventare quell’eroe che non è.

La messa in scena di Audiard è prosaica, ordinata, senza particolari guizzi, ma assolutamente funzionale alla storia: il regista francese è soprattutto un narratore innamorato dei suoi personaggi e vuole portare lo spettatore dalla loro parte. Del resto come non si fa a non perdonare Albert Dehousse? Chi non ha mai sognato di essere protagonista di qualcosa di importante? E in qualche modo lui ci riesce: anche quando compie la sua missione a Berlino come colonnello dell’esercito francese è bravo a individuare i lepenisti che si spacciano per prigionieri di guerra (chi meglio di un impostore riesce a identificarne un altro?) e si costruisce una fama di ufficiale efficiente e capace. Come dire comunque che Dehousse non è “finto”, ma è un camaleonte con talenti che si esprimono in modo diverso.


Le parti migliori del film sono le sequenze della costruzione di un passato di partigiano a Parigi e poi quella di ufficiale in Germania, ma lo scarto che eleva “Un héros très discret” a un film degno di nota è l’interpolazione di sequenze contemporanee come se stessimo assistendo a un docu-film. Ecco che allora scopriamo che Dehousse anziano (Jean-Louis Trintignant) racconta la sua vita, ma soprattutto ci sono sequenze di un ricercatore che va nei luoghi dove ha vissuto il fantomatico personaggio per ricostruirne la storia, come se fosse un’inchiesta storico-giornalistica. Alla fine, poi, una serie di interventi di vari personaggi rivelano allo spettatore che Dehousse ha vissuto mille vite in diverse parti del mondo, senza mai mentire sul proprio nome, e ricevendo solo testimonianze positive e lodi. E quindi questo piccolo e simpatico impostore è stato un uomo che ha compiuto grandi azioni (così come i personaggi dei romanzi che leggeva da ragazzino), lasciando comunque un segno nella vita di molte persone: insomma “un eroe molto discreto”.
Antonio Pettierre

“Rassegna Jaques Audiard”, Fondazione Cineteca Italiana, Spazio Oberdan, Sala Alda Merini a Milano fino al 6 gennaio 2016  http://oberdan.http://ift.tt/1QXcSDujacques-audiard/

Possibile Ma Vero il Dreamcast2 potrebbe essere realtà dipenderà dai Fan Sega!!




Fonte Games.it

 

 

 

 

 

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Gli autori della campagna Project Dream svelano il loro intento.

 

 

Da qualche giorno corre in rete una voce che vorrebbe la realizzazione di un Dreamcast 2 nascosto per adesso sotto il nome di Project Dream. Ma sarà davvero così? Oggi gli autori sono usciti allo scoperto ed hanno messo le carte in tavola.

 

 

 

Andando sul sito projectdream.co si apre una pagina con un countdown ed un trailer di sottofondo con la scritta "the dream is coming". Il conto alla rovescia scade dopodomani sera, a mezzanotte. Ebbene, dietro questo progetto c'è Patrick Lawson, professione PR, che guida una sorta di "cordata" di addetti del settore che vorrebbero realizzare per davvero un Dreamcast 2, ma Project Dream non è il Dreamcast 2, ma soltanto una petizione per convincere SEGA a realizzarlo.

A finanziare il progetto ci pensa il crowdfunding che sarebbe già cominciato per realizzare una Steam Machine. Purtroppo però per adesso SEGA ha smentito tutto e, almeno ufficialmente, non ci pensa affatto a ritornare nel mondo dei videogiochi, settore console. Missione fallita, almeno per ora, a meno che la spinta dei fans non sia talmente forte da far cambiare idea a SEGA.

News: Bayonetta 3: il producer ne svela l'esistenza Leggi qui le info!!





Fonte Games,it

 

 

 

 

 

 

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Con un tweet che sarebbe dovuto suonare un po' come una sorta di ringraziamento e augurio per il nuovo anno per tutti i fans, Hashimoto ha scritto "Grazie a tutti per aver mostrato grande supporto a Bayonetta. Per favore continuate a seguirci per scoprire cosa sta per arrivare!". E cosa sta per arrivare?

Ovviamente il producer si è di nuovo ammutolito, una volta lanciato il sasso, ma il dibattito in rete si è acceso ed è divampato. Si parla di Bayonetta 3 almeno dalla scorsa estate: verrà presto annunciato? Ricordiamo che tra qualche settimana Nintendo parlerà del nuovo progetto NX, chissà che Bayonetta 3 non sia il portabandiera di questa nuova avventura. Restate collegati per scoprirlo.

Alle 17:00 in Diretta live su BLOODBORNE TUTTI I TRUCCHI E SEGRETI PT 7 " Voglio regalarvi un Codice di un Glifo con Difficoltà ultra"





 

 

 

Ciao Ragazzi chi seguira la mia diretta live gli darò un Codice di un Mio labirinto di difficolta ultra difficile!!

Continua la Mia Video Guida Completa di Bloodborne+DLC+ i Labirinti Con questa vido guida voglio Mostrare Tutto quello che si nasconde in Bloodborne!!

 

News: Apre la PS4 a Natale, ma ci trova dentro un pezzo di legno con disegnato una Cippa di Cazzo

A Napoli lo chiamano "o' pacc", il pacco, ed è la classica truffa del vendere un prodotto la cui scatola è originale ma all'interno vi si trova di tutto, un mattone, un pezzo di legno o di plastica, tranne che il prodotto che si era acquistato. Il sistema del "pacco" è accaduto nel lontano (e poco napoletano) Massachussetts.







Fonte Games.it















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A farne le conseguenze è stato il giovane Scott Lundy, solo 9 anni, il quale, felicisso di aver ricevuto per Natale la sua tanto adorata PlayStation 4, si è ritrovato nella scatola un pezzo di legno, finemente intagliato per avere la forma della console, e in più oltre il danno anche la beffa: un bel disegno di un pene che campeggia sulla finta console, con tanto di scritta che non vi traduciamo ”From cock and balls with love”.

Già solo a scrivere questa vicenda ci sentiamo mortificati, possiamo solo immaginare lo sconforto che ha colto il ragazzino e la sua famiglia il cui Natale è stato rovinato. Per fortuna Babbo Natale è arrivato qualche giorno dopo travestito da direttore del negozio locale Target il quale, oltre a sostituire la PS4 finta con una vera, ha anche regalato al bambino una gift card da 100 dollari e la copia di Uncharted Collection.

IL PONTE DELLE SPIE

Il ponte delle spie
di Steven Spielberg
con Tom Hanks, Mark Ryalance, Amy Ryan, Alan Alda
Usa, 2015
genere, drammatico
durata, 


Della sua capacità di fare cinema già sapevamo così come della particolare predisposizione a ragionare in termini di immagini e di macchina da presa che, nelle sue mani, diventano una specie di estensione della persona. La scommessa invece, quella di cui molti dubitavano, era legata alle capacità di Steven Spielberg di adattare il proprio cinema al trascorrere del tempo e, di conseguenza, alla necessità di confrontarsi con temi e argomenti per così dire più maturi di quelli  proposti nella prima parte di carriera. “Il ponte delle spie” ancora più di “Munich” e “Lincoln” è la conferma di una crescita artistica e personale che ha portato il regista americano ad occuparsi della contemporaneità del suo paese in un modo che, ancora una volta, dimostra l’intelligenza dell’uomo prima ancora che del regista. A prima vista infatti il suo nuovo lavoro è figlio di diverse influenze che trovano visibilità in un cinema di genere fortemente caratterizzato in termini di ricostruzione storica – siamo negli anni della guerra fredda e alla vigilia della costruzione del muro di Berlino che avrebbe  acuito le ostilità tra Russia e Stati Uniti – e di immaginario cinematografico, laddove il personaggio di James Donovan (un grande Tom Hanks),  - avvocato di grido incaricato dal governo del suo paese di occuparsi in prima persona di trattare lo scambio tra Rudolf Abel (Mark Ryalance che con questa interpretazione si candida per l’Oscar), una sedicente spia russa e il tenente Powers, pilota dell’aviazione statunitense abbattuto e catturato nel corso di un’operazione di intelligence per conto della Cia – pur essendo quanto di più diverso per interessi e cultura dalla figura di agente segreto così come abbiamo imparato a conoscerlo sullo schermo, finisce per esserne comunque una variante della stessa matrice. 


In questo caso però il modello di riferimento non è quello desunto da figure istituzionali come quelli a suo tempo interpretate da Michael Caine (Ipcress) o venendo ai nostri giorni dal Gary Oldman de “La talpa” perché Spielberg memore della lezione della New Hollywood e così come succedeva all’Harry Caul de “La conversazione” al Joseph Turner de “I tre giorni del condor”, sceglie di mettere al centro della vicenda la storia di un uomo qualunque che per caso si trova a confrontarsi con una realtà più grande di lui.



E proprio al concetto di cinema che caratterizzò il nuovo cinema americano agli inizi degli anni 70 si rifà “Il ponte delle spie”, che oltre a essere attivo sul piano commerciale con una confezione che fa riflettere senza penalizzare l’intrattenimento e lo spettacolo (valga per tutti la sequenza ambientata a Berlino Est in cui ci viene mostrato il percorso a ostacoli che separa Donovan dal luogo dell’appuntamento con l’interlocutore sovietico si mantiene costantemente a misura d’uomo, rinunciando persino alla grandeur della ricostruzione d’epoca, che pure esiste seppure più in senso evocativo più che paesaggistico, pur di rimanere attaccato ai corpi e alle facce dei protagonisti, a ribadire la preminenza di quel fattore umano che non a caso uno dei cavalli di battaglia dell’epoca che precedette il fenomeno dei blockbuster e che oggi Spielberg tiene alto con il suo umanesimo cinematografico. Sceneggiato nientemeno che dai fratelli Coen, “Il ponte delle spie” si avvale di un perfetto bilanciamento della sua struttura narrativa che pur divisa in due sezioni di diversa ambientazione (la prima a New York, la seconda a Berlino) e fenomenologia cinematografica (con la prima parte che potrebbe essere un legal movie e la seconda una spy story) trova la sua continuità proprio nella progressione psicologica compiuta dal protagonista che forte dei suoi principi morali (“Un uomo tutto d’un pezzo” come lo definiscel Abel),  riesce ad essere credibile sia nelle aule dei tribunali che nelle stanze del potere. Quanto poi a rispolverare i fatti della Storia per riflettere su quelli dei nostri giorni “Il ponte delle spie” è la dimostrazione dell’intelligenza del regista che lascia da parte la parte più fanciullesca ma non rinuncia alla sua fervida fantasia pronta a trovare sfogo (ed è questa la svolta del cinema di Spielberg che non a caso dirige sempre film in costume) nell’immaginazione di mondi che non esistono più e che il nostro riesce a resuscitare con l’abilità di uno sciamano. Anche solo per questo il film merita un posto tra i migliori titoli della stagione.  


Notizia del Giorno su GTA Online: disponibile l'update Festive Surprise










Fonte Games.it

 

 






in occasione delle festività natalizie, la società Rockstar Games ha messo a disposizione di tutti i possessori di GTA V un nuovo update per la modalità GTA Online. Questo aggiornamento presente una nuova modalità di gioco: Beast vs Slasher.

gta-festive-surprise

In base a che cosa il giocatore sceglierà di essere ci saranno abilità nuove oltre ad armi e vetture speciali. In pratica giocando come bestia dovrete scappare sfruttando l'invisibilità temporanea, un salto migliorato ed una maggiore velocità di corsa. Da inseguitori, invece, avrete a dispsozione laciarazzi e molto altro tutto per far saltare i denti alla bestia avversaria.

L'update Festive Surprise è disponibile per sistemi Windows PC e per PS4 e Xbox One. Buon divertimento: la caccia è aperta.

Alle 11:30 Continua la Video Guida di Darksiders 2 DeathInitive Edition + DLC PT 3






Ciao Ragazzi

 

 

 

Continuiamo nella Nostra Video Guida di darksiders 2 + DLC. Procede Tutto bene, fino adesso abbiamo scoperto tante cose che potete vedere qui  allego  la play-List del Gioco..  Più avanti si va sta diventando difficili anche gli Enigmi stanno diventando sempre più Complicati :-) ma non mi arrendo andrò avanti :-)  sono curioso di fnirlo compreso tutti i dlc!! 

 

 

 

Brutal Doom mostra tutto il suo gore in un nuovo trailer Guarda Che Figata!!


 

Fonte Eurogamer.it

 

 

 

di Pier Giorgio Liprino  

 

Sergeant Mark IV ha pubblicato un nuovo trailer che mette in mostra tutto il gore della propria creazione: una mod chiamata Brutal Doom che trasforma il capolavoro del 1993 in un concentrato di sangue ed esplosioni.

Non serve aggiungere altro quando a parlare c'è il video pubblicato in calce, che dimostra l'ottimo lavoro svolto dal modder.

Non vediamo l'ora di poter mettere le mani su questa versione 20b!

Gli animatori del film di Dragon's Lair assicurano che la principessa Daphne non sarà semplicemente un oggetto del desiderio.

Fonte: Dark Side Of Gaming

 

 

Dragon Quest Builders si mostra in un Video gameplay di quasi 2 ore su Ps4 ( Mega Spoiler Occhio)


 

  Fonte Eurogamer.it

 

 

 

 

 

Square Enix ha da poco mostrato un lungo gameplay di Dragon Quest Builders in compagnia di alcuni sviluppatori del gioco.

Il gameplay è godibilissimo e lo potete vedere nelle due ore di video pubblicate in calce, ma ovviamente i commenti degli sviluppatori sono in giapponese e pochi saranno in grado di comprenderli.

Con il suo stile voxel, che ricorda Minecraft, Dragon Quest Builders è previsto in Giappone per il 28 gennaio su PlayStation Vita, PlayStation 3 e PlayStation 4, mentre non è ancora stata annunciata una localizzazione occidentale.

 

 

domenica 27 dicembre 2015

Notizia del Giorno: Il primo DLC di Heroes of Might & Magic VII arriverà a febbraio!



Fonte Gamesurf

 

 

 

 

 

 

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MILANO, 22 dicembre 2015 — Ubisoft annuncia I racconti perduti di Axeoth: “l’Unità”, il primo DLC gratuito per la campagna di Might & Magic Heroes VII, che sarà disponibile da febbraio 2016.

I racconti perduti di Axeoth riprende alcune sceneggiature inedite di Heroes of Might & Magic IV, che riporteranno in vita il suo mondo originale, ma con tutte le caratteristiche e il gameplay di un moderno gioco di strategia.

“L’Unità” si basa su alcuni racconti ritrovati e mai pubblicati scritti per Heroes IV, ed è ambientato dopo il Giudizio, un cataclisma che ha distrutto il mondo di Enroth, costringendo molti superstiti ad attraversare dei portali misteriosi per approdare a un nuovo mondo inesplorato. Il Giudizio ha gettato nel caos non solo la civiltà, ma anche lo studio della magia. Gran parte delle biblioteche di Erathia è stata distrutta prima che se ne potesse salvare il contenuto. Molti maghi hanno perso la vita nel tentativo di recuperare i libri, perché non sono stati abbastanza veloci. Secoli e secoli di conoscenza andati perduti. L’unico tentativo organizzato di raccogliere e riscrivere gli incantesimi scomparsi attingendo alla memoria dei maghi superstiti sta incontrando qualche resistenza. Infatti, pochi stregoni sono disposti a rivelare i propri segreti per una simile causa, rendendo questo processo lento e doloroso. Troppo lento per Genevieve Seymour, che decide così d’intraprendere un’epica avventura per creare una nuova filosofia della magia: la teoria dell’Unità.

Sviluppato usando gli stessi strumenti per la creazione di mappe e mod disponibili pubblicamente per Heroes VII, il DLC fornisce anche un assaggio di ciò che gli appassionati potranno ottenere utilizzandoli. La campagna include decine di nuovi contenuti e molti elementi rinnovati, tra cui eroi, manufatti, unità, edifici per la mappa, oltre a schemi di sviluppo della città modificati e la celebre colonna sonora creata da Rob King & Paul A. Romero per Heroes IV.

Might & Magic Heroes VII farà parte degli sconti natalizi di Steam.

Per maggiori informazioni su Might & Magic Heroes VII, visitare: http://ift.tt/1NGqUGr.

Video: Battlefield 4: risolto l'easter egg di Legacy Operations Guarda Qui




Fonte Games.it






Se siete fra coloro che hanno familiarità con Battlefield 4 sarete certamente a conoscenza di uno degli easter egg che più stava facendo impazzire il mondo videoludico. Stiamo parlando di quello nascosto all'interno dell'ultimo DLC di Battlefield 4: Legacy Operations.

Beh, alla fine qualcuno ce l'ha fatta ed ha deciso di pubblicare online la soluzione in video. Nel video, come potete vedere più in basso, si vedono lanterne lampeggiare in modo casuale; in realtà nascondevano un messaggio in codice Morse che, una volta decifrato, rimandava a JJUU ovvero Julian Manolov, una delle menti dei nascondigli degli easter egg in Battlefield 4. Insomma, dopo mille peripezie che non vogliamo svelarvi per non togliervi il gusto di gurdare il video incalce alla notizia, in regalo si può ottenere niente meno che un camo che fino ad oggi era esclusivo appannaggio del team DICE. Bello, no?

 

 

 

LA FOTO DELLA SETTIMANA






















Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto di Lina Wertmuller (Italia, 1974)

Pubblico le Prime 7 ore della Video Guida in Diretta Live di Darksiders 2 DeathInitive Edition + DLC " Scopro Essere Invisibile "




Ciao ragazzi 



Pubblico le due video guide di Darkisers 2 DeathInitive Edition + Tutti i DLC 2 video di 7 Ore dove Esploro Minuziosamente tutto Scoprendo tante cose, in Più Nel Primo video Scopro un essere invisibile che pero non posso uccidere? Potete Vederlo al 2:06:20 Forse più avanti potrò ucciderlo!! Buona Visione a Tutti :-)




sabato 26 dicembre 2015

Finita la Video Guida in Diretta Live di Dark Souls 2 + DLC " Creare un Personaggio Misto "




Ciao Ragazzi



Finita la Video Guida di Dark Souls 2 + Dlc con la Creazione di un Personaggio Misto. In grado di essere Forti, usare la Magia, il Malocchio, Buona Visione a Tutti Ricordo a Tutti voi che da Gennaio sono già in Arrivo Nuovi Giochi ci sono 4 Preordini Già fatti, Appena ho il Gioco si Parte con la diretta streaming sul Canale Gameplay1973Channel

Ho Raggiunto i 100 iscritti e personalizzato il Canale grazie a Tutti voi Amici :-)

FRANNY

Franny
di Andrew Renzi
con Richard Gere, Dakota Fanning, Theo James
Usa, 2015
genere, drammatico
durata, 90'


Come spesso capita a quegli attori molto belli ma poco dannati anche Richard Gere ha dovuto pagare nel corso della carriera le conseguenze di un pregiudizio che ancora oggi, arrivato alla soglia dei settant'anni, influenza in negativo il giudizio sulle sue prove cinematografiche. Considerato dai più alla stregua dei tanti sex symbol che Hollywood sistematicamente produce per alimentare i desiderio del pubblico femminile, ci si dimentica spesso che Gere prima di assurgere a massima espressione di erotismo maschile ha incarnato una mascolinità tutt'altro che plastificata e invece ribelle e selvaggia così come la concepivano alcuni dei migliori autori del cinema americano degli anni 70. Dall'antesignano e scandaloso "In cerca di Mr Goodbar" diretto da Richard Brooks a "I giorni del cielo" del divino Malick e senza dimenticare le collaborazioni con Paul Schrader, Francis Ford Coppola e John Schlesinger,  la filmografia di Gere continua ad essere attraversata dalle stimmate del cinema d'autore che al momento e per quello che lo riguarda sembra essere in sintonia con la nuova generazione di cineasti che si sta affacciando sulla scena americana e che dopo Nicholas Jarecki (La Prova) e Oren Moverman (Time Out of Mind) lo vede protagonista del primo film di Andrew Renzi che prima del suo esordio - e questo è di per se un indizio indicativo su quello di cui andiamo a parlare  - si era messo in evidenza al Sundance Film Festival con un paio d corti che avevano vinto premi e attirato l'attenzione degli addetti ai lavori.


Del film di Renzi l'attore americano è l'assoluto protagonista non solo perché la storia del benefattore disposto a tutto pur di risarcire in qualche modo la figlia dei suoi amici fraterni della cui morte si sente responsabile amplifica l'alone di spiritualità e di predisposizione verso il prossimo che appartiene alla sfera pubblica dell'attore, impegnato su più fronti per dare voce alle cause di perseguitati e oppressi. Succede infatti che, oltre a prodigarsi per migliorare il ménage matrimoniale dell'amata Olivia, facendo assumere il marito nell'ospedale di cui è proprietario e provvedendo alla sistemazione della coppia nella casa che un tempo apparteneva ai genitori di lei, il munifico filantropo faccia uso di alcol e della morfina, assunti in dose massiccia per cercare di placare il senso di colpa che lo perseguita dal giorno dell'incidente in cui sono morti i genitori della ragazza. Così facendo il personaggio interpretato da Gere si riveste di una personalità nel contempo vitale e autodistruttiva che permette all'attore di esplorare l'intero spettro emozionale, passando da stati d' incontenibile euforia a momenti di assoluta depressione.  

Ad occhio e croce siamo dalle parti di una tipologia umana che potrebbe essere quella disturbata e bipolare già messa in scena da Gere in "Mrs Jones" e quindi  di un One Man Show che soprattutto nella prima parte - quella in cui Franny ritorna alla vita dopo l'esilio punitivo a cui si era costretto - assume proporzioni a dir poco debordanti, con il protagonista talmente euforico da esibirsi in assolo canterini con tanto di orchestra ad accompagnarne l'esibizioni. A differenza del film di Mike Figgis che faceva leva su una star al massimo del suo splendore quello di Renzi lavora in senso opposto, utilizzando la decadente fisicità dell'attore americano (non a caso inquadrato di spalle nelle scene in cui compare a torso nudo)  per amplificare il senso di sconfitta e la sofferenza del protagonista, destinato a un percorso salvifico che la sceneggiatura rende prevedibile e finanche programmatico ma che non di meno risulta credibile per la combinazione tra la prova d'attore di Gere, davvero ottima, e le qualità delle riprese, che nell'approccio impressionista dellamdp trovano la maniera di attenuare gli eccessi melodrammatici conseguenti all'attaccamento di Franny al passato della propria esistenza. In un simile scenario, dominato in lungo e in largo dall'egotismo del canuto divo, è quasi naturale che tutto il resto passi in sottordine a cominciare dalle prove degli altri attori - Dakota Fanning  e il Theo James di "Divergent" - calibrate all'asciuttezza  dei rispettivi ruoli  e continuando con l'efficacia dell'impianto drammaturgico, capace di modulare gli sbalzi emotivi in cui si produce il magnifico istrione. Senza considerare che in tempi di lacerante insensatezza l'umanità di un film come "Franny", pur con i limiti di cui abbiamo appena detto, potrebbe risultare addirittura terapeutico per chi tra gli spettatori, ha ancora paura di confrontarsi con la fragilità dei propri sentimenti.
(pubblicato su ondacinema.it)

Diretta Live su 14:30 Dark souls 2 + DLC Poi alle 21:00 Diretta live di Darksiders 2






Ciao Ragazzi Buon Natale a Tutti

Continua la Mia Video Guida di dark Souls 2 + Dlc del Personaggio Misto siamo arrivati al Secondo Dlc Dove mi Mostrerò tutto sul Gioco e Relative Tattiche per sconfiggere i Boss :-) Poi Stasera Riprenderemo con Darksiders 2 + Tutti i Dlc Vi Aspetto ragazzi 

Qui il Canale Gamaplay1973

venerdì 25 dicembre 2015

Pubblico la Prima Video Guida in Diretta Live di Darksider 2 DeathInitive Edition




Ciao Ragazzi 

Sto Pubblicando la Video Guida in Diretta Live di Darksider 2 DeathInitive Edition + Tutti i DLC Pubblico le prime 4 Ore dove faccio una Esplorazione Minuziosa, Scoprendo tante Cose date una Guardata. Vi Ricordo che dall'anno nuovo sul mio Canale Gameplay1973, ci saranno Novità ci Sono Già 6 Preordini Fatti di Giochi Quindi per i Primi 4 Mesi siamo a Posto vi Aspetto ragazzi Iscrivetevi al Canale :-) L'unico che Propone Video Guide in Diretta Live :-)



giovedì 24 dicembre 2015

THE VISIT

The Visit
di M Night Shyamalan
con Kathryn Hahn, Olivia Dejonge
Usa, 2015
genere, horror
durata, 94'


Negli anni 70 la New Hollywood inaugurò l’abitudine di mettere in testa ai titoli della locandine dei film il nome del regista per sottolineare la rottura con un passato in cui il cineasta non era visto come il deus ex machina  indispensabile alla realizzazione di una determinata pellicola ma piuttosto come semplice parte dell’ingranaggio produttivo. Con motivazioni ben più pragmatiche, che nella quasi totalità dei casi riguardano la commercializzazione del prodotto, questa consuetudine è ancora invalsa per un ristretto numero di cineasti il cui nome alla stregua di un qualsiasi altro logo viene messo in bella vista come garanzia del prodotto che si vuole vendere. Prendete “The Visit” e guardate il poster del film. Il nome del regista insieme un paio dei suoi titoli più famosi campeggia in testa al poster subito sopra quello della Blumhouse Production, che pure negli anni è diventata la maggiore referente del genere horror e che qui invece segue quello del cineasta di origine indiana. Oltre alle evidenti strategie di marketing quello che qui interessa sottolineare è come “The Visit”,  prima ancora che un film di genere sia soprattutto il lavoro di un’artista tra i più importanti degli ultimi decenni e che, in quanto tale,  abbia necessità di una lettura critica che tenga conto di quelle che sono le caratteristiche cinematografiche di questo regista. Il quale, dopo i ripetuti flop commerciali (“The Last Airbender” e “After Heart”) che gli sono costati l’appoggio delle Major approfitta dell’occasione fornitagli dai nuovi mecenati per riprendere le fila di un discorso che si era interrotto con “Lady in the Water e “The Happening” e per rilanciare i temi forti di una poetica che lavorando all’interno del mainstream contemporaneo è nella sua classicità quanto di più lontano ci possa essere dalle produzioni low budget di Jason Blum, che al contrario tendono a fare della propria diversità contenutistica e formale  il proprio cavallo di battaglia. 


Non è un caso quindi che la rilettura in chiave moderna della favola di Hansel e Gretel, con la visita ai nonni da parte dei due nipotini a fare da apripista al campionario di spaventi e nefandezze previste dalla storia,  si faccia promotrice di una paura estranea a quella a cui sono abituati i fan degli horror movie. Perché qui  a essere differenti  non sono tanto le situazioni che la generano, peraltro simili per contesto e ambiente a quelle dei vari “Sinister” e “Paranormal Activities” quanto piuttosto la fantasia che le ha immaginate. Che è quella fanciullesca e casta di Shyamalan (non a caso i protagonisti sono due bambini) alla quale da manforte una trama che in analogia con quella di “Jurassic World” (con il parco degli orrori sostituito da una casa allestita per il medesimo divertimento) è destinata a riaffermare  - dopo averla  vituperata -  l'importanza dell'istituzione famigliare. Certo anche in "The Visit" il marchio di fabbrica della Blumhouse è quantomai visibile ma da un lato il mokumentary derivato dal fatto che la maggior parte di quello che vediamo è il risultato del documentario girato dai due ragazzini è destinato a perdere qualsiasi istanza di realismo per diventare un puro espediente estetico narrativo, messo al servizio di quel tono scanzonato che il film comunque ricerca anche nelle situazioni più drammatiche; dall'altro, la critica indiretta al surplus di immagini che finisce per punire chi le vede, già presente nel dittico dedicato a "Sinister",  è tale solo in superficie e non incide sull'anima del film; come daltronde ribadisce la sequenza finale, in cui il lieto fine viene filmato dalla stessa telecamera che era stata testimone dei terribili fatti appena raccontati. La parziale delusione di "The Visit" dunque non è la mancata purezza dell' horror realizzato da Shyamalan quanto piuttosto il venir meno di quella creatività di cui si erano giovata la prima parte di carriera del nostro regista.

Alle 17:00 in Diretta Live la Video Guida Dark Souls 2 + DLC " Video guida Completa PT 5 "








Ciao ragazzi 

 

Continua la Video Guida del Personaggio Misto, Dove vi Mostrerò proprio tutto  

come potete vedere dai video pubblicati qui sotto Buona visione a Tutti 

Ricordo a Tutti che per il nuovo anno, ci sono pronti già 4 preordini di Giochi quindi sarete sempre informati da un mio video su quali giochi deciderò di prendere Buon Natale e felice anno Nuovo a Tutti voi ragazzi

Allego play-List dei Titoli Pubblicati 

DIRETTA LIVE ALLE 11:00 BLOODBORNE + DLC TUTTI I TRUCCHI E SEGRETI





CIAO RAGAZZI 



QUESTA MIA VIDEO GUIDA VUOLE MOSTRARVI TUTTO DEL GIOCO, QUINDI VI SPIEGHERÒ COME FINIRLO, COME PLATINARLO, COME AFFRONTARE AL MEGLIO I BOSS, COME RAGGIUNGERE LA REGINA PHUTUMERIANA QUINDI RESTATE COLLEGATE AL MIO CANALE GAMEPLAY1973, 

PS " APPENA RAGGIUNGO I 100 ISCRITTI QUESTO MI DARÀ LA POSSIBILITÀ DI POTER PERSONALIZZARE URL DEL MIO CANALE YOUTUBE :-)  QUINDI POTRÒ CHIAMARLO IN QUESTO MODO VI LASCIO L'ESEMPIO 

http://youtube.com/channel/GAMEPLAY1973

QUI ALLEGO LA PLAY-LIST DEL GIOCO

 

 

mercoledì 23 dicembre 2015

Pubblicate le Prime 4 Video guide in Diretta Live di Dark Souls 2 + DLC al 100%




ciao ragazzi




Questa mia Video guida intende Mostrarvi Tutto quello che c'è nel Gioco, vi auguro buona visione A Tutti 

Qui allego la Play-List del Gioco 



e vi mostrerò tutti i Personaggi Ombra Guardate allego foto.





Foto 2



News: Uncharted 4 è stato rinviato di un mese e mezzo " Problemi Tecnici "




Fonte Gamesurf

 

 

 

 

 

 

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Natale non sempre porta buona notizie. Naughty Dog e Sony hanno appena annunciato che Uncharted 4: Fine di un Ladro è stato ufficialmente rinviato di un mese e mezzo.

Dal 18 marzo 2016, si passa al 27 aprile 2016. Le frasi sono sempre quelle: serve più tempo per rifinire il gioco.


CLORO

Cloro 
di Lamberto Sanfelice
con Sara Serraiocco, Ivan Franek, Giorgio Colangeli, Anatol Sassi, Andrea Vergoni
Italia, 2015
genere: drammatico
durata: 94'

Jenny ha 17 anni, vive a Ostia, si allena forsennatamente in piscina con l’amica Flavia in vista dei campionati italiani di nuoto sincronizzato, il suo obiettivo, il sogno, anche la sola chance di riscatto da una vita soffocata e miserabile. Dopo la morte della madre, il padre è sprofondato in una catatonia, che ormai slitta pericolosamente verso la follia, sicchè Jenny deve arrangiarsi e badare al fratellino Fabrizio. 

Con il peggioramento delle condizioni del padre, la famiglia lascia Ostia per trasferirsi in una baita sulla Maiella, messa loro a disposizione dallo zio, l’unico su cui Jenny potrebbe contare, se non fosse che lui tende a sottrarsi vilmente agli impegni, influenzato anche dalla sua convivente rumena, che non vede di buon occhio l’arrivo degli indesiderati parentiQuesto film è un desolato ritratto di esistenze precarie, periferiche, marginali. Con uno sguardo compassionevole ma fermo, che potrebbe sembrare impassibilità e apatia e invece è solo pudore. È una pellicola imperfetta, irrisolta, con evidenti limiti, soprattutto nella costruzione drammaturgica e nella messa a punto dei caratteri, ma con una buona regia. Lo stile è fortemente visuale e attento alla composizione figurativa. Sanfelice centra bene le derive esistenziali, che sono poi anche sociali e antropologiche, di una certa Italia contemporanea, colpita duramente dalla crisi economica e dalla dissoluzione di un tessuto di relazioni parentali che, tradizionalmente, dalle nostre parti, ha sempre fatto da collante e da argine alle peggiori tempeste. Ma "Cloro" non cade nella tentazione di far parte di un urlato quanto vetusto cinema di denuncia e di impegno: semmai osserva, registra, pedina i suoi personaggi, costruendo intorno a loro anche una partitura visiva di somma efficacia.


Cloro decostruisce e frantuma ogni linearità narrativa, ogni successione cronologica, mescolando i piani temporali e spaziali, alternando Ostia e Maiella in una voluta confusione. La sua debolezza sta in questa precarietà narrativa, nel dare per scontati troppi passaggi che, invece, sarebbero necessari, nel richiederci troppa concentrazione e nella mancanza di sviluppi davvero avvincenti.
A reggere tutto c’è un'attrice promettente: Sara Serraiocco, la quale è in tutte le scene, vero centro e motore del film, in una performance che del personaggio di Jenny sa restituire debolezze e durezze, abbandoni e feroce determinazione, nella lotta della sua disgraziata esistenza.

Il regista, alla sua prima esperienza, ha il coraggio di un finale per niente buonista, in cui l’indispensabile egoismo di Jenny, senza il quale lei soccomberebbe, sembra prevalere. Anche questo fa di Cloro un film non comune nel panorama cinematografico italiano.
Riccardo Supino