sabato 16 aprile 2016

THE IDOL

The idol
di Hany Abu-Assad
con Tawfeek Barhom, Ahmed Al-Rokh, Hiba Attallah
Palestina, Qatar, Gran Bretagna, 2015
genere, Drammatico
durata 100'



Muhammad Assaf ha una voce straordinaria e la sorella maggiore Nour lo sprona a credere in se stesso E coltivare la passione per il canto. Nella miseria di Gaza, però, è difficile anche solo sognare di emergere. Quando Nour muore perché la famiglia non dispone dei soldi necessari per le cure, Assaf viene assalito dal dolore. Dodici anni dopo, la prospettiva di partecipare ad "Arab Idol" e vincerlo diventa una ragione di vita.
Una parabola chiaramente consolatoria quella di Muhammad Assaf, divenuto simbolo di pace e ambasciatore ONU solo grazie alle proprie doti canore, sufficienti a ridare speranza al popolo palestinese. Egli proviene dalla striscia di Gaza, teatro di combattimenti perenni e circondata come una prigione a cielo aperto: una realtà con cui il protagonista si scontra per tutta la vita, fino a dover falsificare la propria identità pur di raggiungere l'Egitto e partecipare a "Arab Idol". Il regista abbandona i teatri di guerra che hanno caratterizzato "Omar" e "Paradise Now" per abbracciare un racconto popolare in cui il dramma palestinese resta sullo sfondo. La paura è sempre in agguato, come dimostra la sequenza thriller in cui Assaf attraversa il confine con l'Egitto, ma è stemperata da un successo inaspettato, che unisce un popolo e lo fa tornare a sorridere.


"The Idol" è suddiviso rigidamente in due segmenti distinti: nel primo si racconta l'infanzia di Assaf, dominata dalla figura di Nour, sorella determinata e con le idee chiare su come rapportarsi con il mondo. Dopo un ellissi di dodici anni di vita, si arriva ai giorni che precedono l'iscrizione di Assaf a Arab Idol. L'epilogo comporta un cambiamento stilistico. Realtà e finzione si mescolano, in un'alternanza di immagini di cronaca del vero Assaf e di ricostruzione fittizia della competizione.
Probabilmente schiacciato dal peso emotivo che riveste la figura di Assaf per l'orgoglio identitario palestinese, Abu-Assad si lascia andare a una narrazione un po' convenzionale, riprendendo "The Millionaire" di Danny Boyle e aggiungendo qualche velleità simbolica appenna accennata, ma spenta sul nascere dalle lacrime patriottiche. Lascia molto piacevolmente sorpresi l'interpretazione di Nour da parte della giovane Hiba Attallah, talento dall'interessante avvenire.
Riccardo Supino

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