sabato 30 aprile 2016

10 CLOVERFIELD LANE

10 Cloverfield Lane
di Dan Trachtenberg
con Mary Elizabeth Winstead, John Goodman, John Gallagher Jr.
USA, 2016
genere: azione
durata: 105'


Michelle lascia il proprio compagno e, mentre guida nella notte, ha un incidente. Si risveglia bloccata da manette in un bunker: ha un tutore a una gamba e una flebo nel braccio. Un certo Howard dice di averla raccolta in strada e di averla portata lì per il suo bene. Michelle non sa che all'esterno sono accaduti eventi catastrofici e che solo rimanendo lì con lui e con il più giovane Emmett potrà sopravvivere. La ragazza ha però più di un motivo per dubitare e cerca di trovare un modo per fuggire.

Correva l'anno 2008, quando J.J. Abrams architettava un'operazione destinata a mutare, almeno in parte, le coordinate dei "disaster movies". Torna ora, con un diverso regista, a richiamare, con un accenno nel titolo, quel piccolo ma importante film. Qui, però, ci si muove sul terreno del thriller psicologico, del quale Trachtenberg conosce bene tutti gli elementi strutturali.

Perché questo genere funzioni e non dia origine a un B-movie è necessario avere un cast all'altezza. In questa occasione la scelta è stata più che oculata perché a una Mary Elizabeth Winstead, femminile e determinata al punto giusto, fa da contraltare un John Goodman al suo meglio. Egli è un attore che, nel corso della sua lunga carriera, ha saputo mostrarsi perfettamente a proprio agio sia nei panni di burbero benefico, sia in quelli di una persona di cui temere le reazioni. Qui alterna i due volti con una duttilità che finisce con il costituire il fulcro della narrazione.

Il dubbio - non è dato sapere se Howard sia un pericoloso psicopatico che utilizza il suo bunker antiatomico per seviziare, psicologicamente e fisicamente, vittime innocenti oppure se la situazione esterna che descrive corrisponda al vero - viene conservato fino a pochi minuti da un finale che rischia però di indebolire la portata di un film ben costruito: le troppe spiegazioni inficiano molto sulla qualità di un prodotto cinematografico.
Riccardo Supino

0 commenti:

Posta un commento