Crimson Peak
di Guillermo Del Toro
con Mia Wasikowska, Tom Hiddleston, Jessica Chastain
Usa, 2015
genere, fantasy, horror
durata, 118'
A Hollywood la convivenza tra arte e commercio non è mai scontata anche quando si tratta di un regista esperto e affermato come Guillermo Del Toro, il quale, dopo “Hellboy” e “Pacific Rim” era chiamato con “Crimson Peak” a confermare il trend di un cinema che nella sua esperienza americana era riuscito a mantenere intatta la propria autarchia adattandola senza troppi compromessi alle richieste di un mercato più incline a premiare la sfarzosità dell’apparato produttivo che la sua originalità. In questo senso il film in questione non si risparmia in termini di scenografie e costumi, ricercatezza visiva e qualità degli attori impiegati; ma, a differenza di altre occasioni, l’amalgama predisposta da Del toro risulta più efficace nell’esaltare la forma del suo spettacolo di quanto invece non faccia con quegli aspetti del coinvolgimento e della suspence che sono il requisito principale del genere haunted movie con cui la componente fantasy di “Crimson Peak” si deve confrontare.
Pur sapendo che, nel caso di autori totali come in effetti può essere considerato il regista messicano, appare riduttivo restringere il campo dell’analisi e del giudizio a confini predeterminati, appare altrettanto chiaro che il problema del film stia a monte, e precisamente nella debolezza di una sceneggiatura che non riesce a trasformare il triangolo amoroso a cui danno vita i tre protagonisti in qualcosa per cui valga la pena trepidare. Troppo scoperto è infatti il mistero che ne alimenta il tormento, cosi come appare altrettanto chiaro, con il passare dei minuti, il responsabile – del padre della giovane Edith (Mia Wasikowska), contrario all’interessamento della figlia nei confronti del fascinoso Thomas Sharpe, a sua volta morbosamente legato alla sorella Lucille – dell’omicidio che funziona da chiave di volta di una faccenda che da quel momento in poi si trasforma in un melò in costume che assomiglia a quelli delle ultima produzione di Tim Burton, in cui l’urgenza dei sentimenti e la loro capacità di far breccia nel cuore dello spettatore viene frenata dal manierismo dell’allestimento. Difetti di fabbrica a cui neanche il talento e la dedizione di Mia Wasikowska Tom Hiddleston e Jessica Chastain riescono a rimediare. In questo senso “Crimson Peak” e’ davvero un’occasione mancata.
di Guillermo Del Toro
con Mia Wasikowska, Tom Hiddleston, Jessica Chastain
Usa, 2015
genere, fantasy, horror
durata, 118'
A Hollywood la convivenza tra arte e commercio non è mai scontata anche quando si tratta di un regista esperto e affermato come Guillermo Del Toro, il quale, dopo “Hellboy” e “Pacific Rim” era chiamato con “Crimson Peak” a confermare il trend di un cinema che nella sua esperienza americana era riuscito a mantenere intatta la propria autarchia adattandola senza troppi compromessi alle richieste di un mercato più incline a premiare la sfarzosità dell’apparato produttivo che la sua originalità. In questo senso il film in questione non si risparmia in termini di scenografie e costumi, ricercatezza visiva e qualità degli attori impiegati; ma, a differenza di altre occasioni, l’amalgama predisposta da Del toro risulta più efficace nell’esaltare la forma del suo spettacolo di quanto invece non faccia con quegli aspetti del coinvolgimento e della suspence che sono il requisito principale del genere haunted movie con cui la componente fantasy di “Crimson Peak” si deve confrontare.
Pur sapendo che, nel caso di autori totali come in effetti può essere considerato il regista messicano, appare riduttivo restringere il campo dell’analisi e del giudizio a confini predeterminati, appare altrettanto chiaro che il problema del film stia a monte, e precisamente nella debolezza di una sceneggiatura che non riesce a trasformare il triangolo amoroso a cui danno vita i tre protagonisti in qualcosa per cui valga la pena trepidare. Troppo scoperto è infatti il mistero che ne alimenta il tormento, cosi come appare altrettanto chiaro, con il passare dei minuti, il responsabile – del padre della giovane Edith (Mia Wasikowska), contrario all’interessamento della figlia nei confronti del fascinoso Thomas Sharpe, a sua volta morbosamente legato alla sorella Lucille – dell’omicidio che funziona da chiave di volta di una faccenda che da quel momento in poi si trasforma in un melò in costume che assomiglia a quelli delle ultima produzione di Tim Burton, in cui l’urgenza dei sentimenti e la loro capacità di far breccia nel cuore dello spettatore viene frenata dal manierismo dell’allestimento. Difetti di fabbrica a cui neanche il talento e la dedizione di Mia Wasikowska Tom Hiddleston e Jessica Chastain riescono a rimediare. In questo senso “Crimson Peak” e’ davvero un’occasione mancata.
0 commenti:
Posta un commento