Our Sunhi
di Hong Sang-soo
con Jae-yeong Jeong, Yu-mi Jeong, Ji-won Ye
Corea del sud, 2013
genere, drammatico, commedia
durata. 88'
Arriva dalla Corea del Sud la prima sorpresa del festival e il merito appartiene al regista Hong San-soo e al suo "U ri Sunhi" collocatosi in questa terza giornata del concorso ufficiale con una leggerezza che fa da contraltare alla drammaticità e alla cupezza degli altri concorrenti. Il film racconta la storia d'amore e d'amicizia tra quattro personaggi: al centro dell'attenzione c'è Sunhi, laureata in cinema e in procinto di partire per l'America per dare seguito agli studi. Accanto a lei un trio di uomini che rappresenta il passato e il presente del suo vissuto: Choi il professore alla quale Sunhi si rivolge per ottenere una lettera di raccomandazione, Munsu l'ex ragazzo che non ha smesso mai d'amarla e, ancora Jaehak, il regista con cui si è diplomata. Il destino li porrà uno sulla strada dell'altro facendo tornare in gioco situazioni irrisolte e speranze di futuro che la ragazza mette in circolo all'insaputa dei tre uomini, ognuno dei quali convinto di conoscerne i sentimenti e di esserne il fulcro dei pensieri.
Partendo da un'esperienza personale - il regista è stato un insegnante di cinema e come Choi si è imbattuto in una studentessa che, come ad un certo punto accade a Sunhi, gli contestò i contenuti della referenza che lui le aveva scritto - Hong trascolora la realtà trasformandola in una sorta di favola morale in cui situazioni e personaggi più che vivere di vita propria sembrano il condensato di uno stato d'animo e di una visione del mondo incomprensibile e sfuggente, che il regista però riesce a sdrammatizzare anche nei momenti più drammatici con ironia sottile e sarcastica, depotenziando ansie e dolori attraverso un mix di comicità dai tratti surreali e persino slapstick; gli attori sono guidati in una recitazione sul filo del rasoio, sempre sul punto di esplodere in una fisicità buffa e fuori controllo. Immergendo il cast in un mondo colorato e sospeso, con la natura edenica e rumori quasi assenti, Hong Sang-soo sviluppa il film attraverso una serie di quadri organizzati con un gusto della rappresentazione fortemente teatrale e nella costante ricerca di equilibrio tra ambienti e figure umane.
Ed è proprio il contrasto tra la compostezza dell'insieme con il tumulto e le incertezze dell'animo umano a favorire quella sensazione di stralunamento che i personaggi riescono a far percepire a chi li guarda. Costruito su una sceneggiatura circolare che ruota continuamente attorno al tentativo maschile di definire ed imbrigliare senza successo il mistero femmineo - credendo di interpretare i tratti salienti della ragazza i tre uomini non faranno altro che prestarsi definizioni frettolose e poco calzanti - "U ri Sunhi", attraverso il rapporto tra la protagonista e i suoi pretendenti, sembra volerci dire che la realtà più che interpretata va presa così com'è, e che a volte il cinema ed i suoi autori farebbero meglio a tornare alla semplicità delle origini, per ritornare a guardare realmente l'oggetto del proprio desiderio.
(pubblicata su ondacinema.it)
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