La bella gente
di Ivano de Matteo
con Elio Germano, Monica Guerritore, Antonio Catania
Italia, 2009
drammatico
durata, 98'
"Non importa se bene o male, l'importante è che se ne parli".
di Ivano de Matteo
con Elio Germano, Monica Guerritore, Antonio Catania
Italia, 2009
drammatico
durata, 98'
"Non importa se bene o male, l'importante è che se ne parli".
Sembra questo l'algoritmo sul quale si fonda il successo di un film come "La bella gente", opera del 2009 diretta da Ivano de Matteo che in seguito ad una pesante censura ha trovato una distribuzione, dopo aver fatto il giro del mondo, sugli schermi nostrani.
Affermazioni, queste, dettate dal fatto che l'inconsistenza formale e contenutistica del film - si narra di una famiglia tipicamente italo-borghese che decide di aiutare ed accogliere una prostituta - salta all'occhio già dai primi minuti. L'inesistente coerenza visiva, difatti, è il tappeto rosso sul quale sfilano una drammaturgia lacunosa e colmata malamente con un ingombrante uso della colonna sonora, nonché una direzione degli attori che si concentra solo sul ruolo della ragazza ucraina, unico personaggio che difatti riesce a restituire qualche briciola di dignità alla pellicola, confermando, per altro, le mediocri doti attoriali di un attore in voga come Elio Germano.
Sembra invece - ed è ancor più grave - che sia completamente caduta nel dimenticatoio, o peggio del tutto ignorata, l'intera centenaria dialettica circa l'ipocrisia-medio-borghese, che anche tra i pensatori nostrani - si vedano i vari Pasolini, Svevo o, nello specifico cinematografico, con tutti i difetti del caso, Moretti - ha trovato sempre nuovi spunti per non diventare un argomento riesumato dalla tomba del già-detto: la vaporosità con la quale de Matteo tocca determinati punti basterebbe a catalogare "La bella gente" come un prodotto di serie b che senza il controproducente proibizionismo tutto italiano sarebbe caduto nell'oblio della propria cedevolezza.
Antonio Romagnoli
0 commenti:
Posta un commento