Annunciato con grande enfasi all'E3 durante la Conferenza Xbox, Sekiro: Shadows Die Twice è iocabile al GamesCom di Colonia presso lo showfloor di Activision. Per questo debutto per il produttore americano, l'apprezzata software house che ha realizzato Demon's Souls e i Dark Souls ha scelto l'ambientazione del sedicesimo secolo nel periodo Sengoku. I giocatori prendono il controllo di uno shinobi e devono recuperare il loro lord, rapito dal clan Ashina, guidato da un gruppo di samurai.
Si tratta di un Giappone in chiave fantasy medievale, non molto dissimile da quanto visto in Dark Souls. Lo shinobi si sveglia e scopre che il suo braccio è stato sostituito con una protesi e chi lo assiste inizia a chiamarlo Sekiro, ovvero "lupo con un braccio solo". Armato di una katana e della protesi, che consente di installare vari strumenti e gadget, lo shinobi si mette in viaggio per salvare il suo signore e vendicarsi.
Ci sono importanti differenze rispetto al genere dei Souls-like: From Software, infatti, ha abbandonato la tipica struttura ruolistica, e per questo non ci sono classi tra cui scegliere, non si può personalizzare il personaggio (che ha tratti fisici piuttosto distintivi) e non è possibile migliorare l'equipaggiamento. Piuttosto, qui sono stati inseriti degli importanti elementi stealth e la possibilità di eludere il nemico, per certi versi ricordando i giochi della serie Batman Arkham.
Lo shinobi,infatti, può facilmente raggiungere delle postazioni sopraelevate servendosi di un rampino e monitorare la situazione dall'alto. Ci sono degli indicatori circolari che si riempiono di verde per comunicare al giocatore che è sufficientemente vicino da usarli e spostarsi nella posizione sopraelevata. Con il grilletto sinistro si attiva il rampino e in pochi attimi si è su.
Nella parte che abbiamo giocato si trovavano spesso "pool" di mostri simili a quelli dei Batman Arkham: si attacca dapprima chi è più debole e poi si riguadagna la posizione in alto cercando di pianificare il successivo attacco. Interessante l'intelligenza artificiale, perché i nemici sono molto reattivi e decisi a dare la caccia al giocatore, travolgendo se necessario oggetti dello scenario regolati da fisica dinamica.
Si possono attaccare i nemicicogliendoli impreparati alle spalle o con furiosi attacchi dall'alto, piombando sulle loro teste. Ci sono dei boss con maggiori capacità in termini di danno arrecato e più resistenza, che lo shinobi può affrontare con le tre armi a sua disposizione: la katana, gli shuriken per gli attacchi dalla distanza e una magia di fuoco chiamata "Flame Vent", la più devastante ma regolata da una risorsa in stile mana.
La componente stealth è molto marcata, come confermano anche le indicazioni visive sulla testa dei nemici che ragguagliano il giocatore circa il livello di consapevolezza di questi ultimi sulla posizione del giocatore. Una volta riempito l'indicatore loro si scaglieranno con veemenza contro lo shinobi protagonista, mentre se non allertati possono essere attacati con letali mosse furtive.
Detto questo, Sekiro mutua tutto il resto dai Souls-like in termini di meccaniche di movimento e di combattimento, che è ancora fortemente basato sulla guardia dei nemici, sullo studio delle loro movenze e sulle reazioni immediate, oltre che sullo spostamento del corpo. Al di là delle maggiori capacità atletiche del protagonista, dunque, gli appassionati di Dark Souls non si ritroveranno per niente spiazzati, anzi avranno modo di godere di una variante sul tema che è già molto promettente.
Il presidente Hidetaka Miyazaki ha spiegato che la nuova avventura sarà in un certo senso ancora più difficile da padroneggiare rispetto ai titoli che l’hanno preceduta, permettendo al giocatore una notevole libertà nell’approccio al combattimento. Sekiro: Shadows Die Twice lascerà infatti spazio ai giocatori che apprezzano procedere più lentamente, studiare l’ambientazione e apprendere un passo per volta punti di forza e di debolezza degli avversari incontrati lungo il cammino. Allo stesso tempo sarà però possibile propendere per un approccio notevolmente più diretto, in grado di determinare picchi d’intensità superiori anche a un Bloodborne o a un Dark Souls III, che ad oggi sono le opere più orientate al versante action tra quelle partorite da From Software negli ultimi anni. In questo senso il braccio meccanico permetterà di ampliare le capacità d’attacco del proprio personaggio, specialmente con l’impiego del rampino, che servirà a dare notevole verticalità agli scenari.
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