La verità, vi spiego, sull'amore
di Max Croci
con Ambra Angiolini, Carolina Crescentini, Massimo Poggio
Italia, 2017
genere, commedia
durata: 92'
di Max Croci
con Ambra Angiolini, Carolina Crescentini, Massimo Poggio
Italia, 2017
genere, commedia
durata: 92'
Dopo sette anni di vita insieme e due figli, Dora è stata lasciata dal marito Davide: un evento catastrofico di cui la donna non si fa una ragione e che considera del tutto inspiegabile. Ci vorrà una lunga serie di incontri e vicissitudini perché Dora prenda finalmente coscienza di sé e della propria responsabilità per quanto è accaduto, uscendo dalla fase di diniego. "La verità, vi spiego, sull'amore" si basa sul libro omonimo di Enrica Tesio, a sua volta basato sul blog TiAsmo in cui l'autrice raccontava in prima persona ciò che le era accaduto nella vita reale, cercando di superare il trauma giorno dopo giorno, anche attraverso la condivisione con i navigatori. Il problema della versione cinematografica, è proprio la sua incapacità di staccarsi completamente da quel format, perfetto per il web e per la diffusione social, e diventare un film a tutti gli effetti. I vari escamotage che il regista Max Croci utilizza, dallo sguardo in camera alla narrazione in voce fuori campo, sono in realtà vizi ricorrenti di quel cinema di commedia italiano recente che, nella rincorsa alla popolarità delle web serie e alla apparente vitalità degli spot pubblicitari, perde di vista lo specifico filmico, che può certamente avere un'evoluzione nel linguaggio, ma non adoperando registri adatti ad altri contesti comunicativi.
Croci azzecca il ritmo comico veloce e sincopato della narrazione, ma lascia ancora troppo spazio all'attesa delle reazioni davanti ad ogni situazione comica e battuta e confonde spesso leggerezza e superficialità, dimenticando che anche il cinema americano, cui evidentemente si ispira, persino quello meno riuscito, lascia spazio a squarci di verità e di dolore che possono restituire profondità ad una storia sull'elaborazione di un lutto, anche se raccontata in chiave ironica. Non aiuta aver scelto come protagonista Ambra Angiolini, che non riesce a veicolare sofferenza o smarrimento attraverso la sua performance, creando invece il ritratto di una donna più inconsistente che inconsapevole, più capricciosa che disorientata. Anche la confezione patinata e la scelta di non raccontare né le difficoltà economiche della classe borghese, che Dora rappresenta, né quelle lavorative di una mamma che si ritrova a crescere i figli da sola, tolgono concretezza alla storia, e la figura di Sara, l'amica single della protagonista, diventa una macchietta marginale senza spessore umano. Se la cavano meglio i personaggi maschili, anche grazie alla maggiore forza interpretativa di Edoardo Pesce e Massimo Poggio. Le uniche in grado di andare un passo oltre, però, pur nei toni caricaturali della commedia, sono le nonne, interpretate da Pia Engleberth e Giuliana De Sio, la cui soglia di dolore resta evidente anche dietro lo scambio di battute più mondano.
Riccardo Supino
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