Boston - caccia all'uomo
di Peter Berg
con Mark Wahlberg, Melissa Benoist, Michelle Monaghan
USA, 2017
genere, drammatico
durata, 133'
di Peter Berg
con Mark Wahlberg, Melissa Benoist, Michelle Monaghan
USA, 2017
genere, drammatico
durata, 133'
Boston, 15 aprile 2013. A causa di una sanzione disciplinare, il sergente Tommy Saunders è costretto a integrare la squadra incaricata della sicurezza della maratona, la più vecchia degli Stati Uniti. Il clima festivo è interrotto dall'esplosione di due bombe. Gli ordigni, piazzati lungo la linea d'arrivo sulla Boylston Street, uccidono tre persone e ne feriscono 264. In tempi rapidissimi, la video sorveglianza permette di identificare i due colpevoli, due fratelli di origine cecena devoti alla causa estremista. FBI e polizia cominciano una serrata caccia all'uomo attraverso una città in stato di choc. Una corsa contro il tempo a cui Tommy Saunders darà il suo eroico contributo. Con "Boston - Caccia all'uomo", centrato di nuovo su una storia vera, Peter Berg risale il tempo di qualche anno e ritorna sul drammatico attentato di Boston nel giorno della sua celebre maratona. Abile a ricostruire gli avvenimenti, e qualche volta i luoghi a chilometri di distanza, ricrea l'attentato del 2013 e ritraccia la ricerca che ha permesso di neutralizzare uno dei due terroristi e catturare il secondo. La prima mezz'ora del film predispone una suspense angosciosa, impiegando una struttura corale e introducendo una galleria di personaggi che saranno coinvolti nel tragico avvenimento. Tutto, note sintetiche comprese, è orchestrato per forzare l'empatia e rendere più impressionante il momento dell'esplosione. La storia procede in montaggio parallelo, raccontando da una parte il tentativo di fuga dei colpevoli, dall'altra l'inchiesta che rende conto degli sforzi dei bostoniani. La ricostruzione scrupolosa non impedisce i movimenti, ricollegando abilmente gli intrecci orditi al centro di una folla di corridori, spettatori, infermieri, medici, soccorritori, pompieri, poliziotti, agenti dell'FBI, giornalisti. Come in "Sully", gli eroi sono persone che fanno bene il loro lavoro: un'inchiesta straordinariamente rapida ed efficace avviata da un piccolo indizio, un uomo che guarda in direzione contraria della folla che lo circonda.
Certo gli eroi di Berg non hanno l'intelligenza visionaria dei personaggi di Eastwood; nondimeno Mark Wahlberg, alla sua terza collaborazione con il regista, serve impeccabilmente l'ora fatidica inseguita dal suo cinema, che è coerente dietro al fragore delle bombe o all'esplosione di una piattaforma. Ciascuna scena, ciascun piano ci rammenta i fondamenti del cinema di Berg: una camera piazzata nel cuore dell'azione che riscrive con brio tutta l'intensità di una missione compromessa, di un disastro ecologico, di una maratona 'mutilata'. Il dinamismo, l'energia cinetica e il contre-plongée iconico amplificano il rapimento del disastro, quella contemplazione emotivamente assorta che è parte del paesaggio artistico e culturale di Peter Berg. Sullo sfondo di un décor che collassa, dentro l'estasi del caos, Mark Wahlberg incarna un'estetica di ordine. Il cinema di Berg genera americani capaci di prendere le misure della propria responsabilità, di accordarsi su valori che li trascendono e allo stesso tempo una forza impersonale che spinge l'azione, è questo il caso, contro la tentazione dell'esaltazione patriottica. Boston - Caccia all'uomo declina intenzionalmente l'analisi delle motivazioni dei terroristi, per focalizzarsi sul vissuto dei protagonisti, che sfilano, quelli veri, sull'epilogo come da tradizione. E da retorica. Primo di due film consacrati all'attentato di Boston, "Boston - Caccia all'uomo" precipita lo spettatore in due ore intense, che confermano la solidità del cinema di Peter Berg.
Riccardo Supino
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