STORIA DI NATALE: SAMUEL LEE JACKSON E IL MIRACOLO DI "JUNGLE FEVER"
Quando in "Jungle Fever" interpreta la parte di un tossicodipendente Samuel Lee Jackson non è ancora l'attore che sarebbe diventato e soprattutto è appena uscito dal tunnel della droga che lo aveva tormentato fin dagli inizi della sua carriera. Presentato al Festival di Cannes il film di Spike Lee non vince nessun premio ad eccezione di quello andato allo stesso Jackson, la cui performance convinse la giuria ad assegnargli un premio speciale, istituendo per l'occasione quello di miglior attore non protagonista, vinto appunto dall'attore americano. Oltre a non essere mai più assegnato il premio segno il punto di non ritorno nella storia cinematografica dell'attore americano che da lì in poi sarebbe diventato uno dei migliori interpreti della nostra epoca. Certamente uno dei più iconografici.
Quando in "Jungle Fever" interpreta la parte di un tossicodipendente Samuel Lee Jackson non è ancora l'attore che sarebbe diventato e soprattutto è appena uscito dal tunnel della droga che lo aveva tormentato fin dagli inizi della sua carriera. Presentato al Festival di Cannes il film di Spike Lee non vince nessun premio ad eccezione di quello andato allo stesso Jackson, la cui performance convinse la giuria ad assegnargli un premio speciale, istituendo per l'occasione quello di miglior attore non protagonista, vinto appunto dall'attore americano. Oltre a non essere mai più assegnato il premio segno il punto di non ritorno nella storia cinematografica dell'attore americano che da lì in poi sarebbe diventato uno dei migliori interpreti della nostra epoca. Certamente uno dei più iconografici.
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