martedì 26 marzo 2019

LA CONSEGUENZA



La conseguenza
con Keira Knightley, Alexander Skarsgård, Jason Clarke
USA, Gran Bretagna, 2019
genere: drammatico, guerra, sentimentale
durata, 108’


E’ Keira Knightley la protagonista de “La conseguenza”, nuovo film di James Kent.
Ambientato quattro mesi dopo la seconda guerra mondiale, il film si apre con i coniugi Morgan che si trasferiscono in Germania. Fin dal primo istante si percepisce che qualcosa nel loro rapporto non sembra funzionare, ma il regista lascia solo intendere ciò senza dare spiegazioni, almeno per il momento. Visto il prestigio e considerata la carica che Lewis Morgan ricopre, in quanto alto comandante dell’esercito inglese, gli viene affidata una dimora di gran lusso: quella appartenuta a Stefan Lubert, un architetto tedesco che, a causa della sconfitta della Germania in guerra, adesso è costretto a vivere lavorando come operaio. Nonostante ciò Lewis decide di essere clemente e invita il vecchio proprietario della casa a vivere con loro sotto lo stesso tetto. Una decisione che non piacerà a Rachael Morgan, ma con la quale dovrà coesistere e che porterà alla prima fatidica conseguenza alla quale accenna il titolo. A questa si somma anche il comportamento di Freda, la figlia di Lubert, orfana di madre, che non accetta l’esproprio da parte della famiglia inglese e che, proprio per questo, prende delle decisioni delle quali sarà poi costretta a pentirsi.
Un film forse fin troppo prevedibile nelle varie decisioni dei personaggi, ma che, nonostante ciò, funziona e arriva dritto a colpire lo spettatore. Gran parte del merito va, sicuramente, alle interpretazioni molto efficaci dei tre protagonisti che vengono fatti alternare saggiamente sulla scena.
Oltre alle prove attoriali, un altro elemento interessante è l’attenzione che Kent riserva alle ambientazioni, specialmente agli interni lussuosi di villa Lubert. Il pianoforte, posto al centro della sala, ad esempio, rappresenta una parte integrante della vicenda, dal momento che, oltre che scenograficamente, è importante anche dal punto di vista dalla trama poiché funge da collante in più di una situazione. Anzi, sembra addirittura essere l’elemento che, legando alcune situazioni, fa scaturire più di una conseguenza. Al lusso sfrenato dell’ambiente interno si contrappongono, però, le macerie di una Germania distrutta, in tutto e per tutto, dalla guerra, ma che cerca comunque di rialzarsi e che, per una volta, non appare come il male assoluto, ma, anzi, sembra essere qualcosa da salvare.

Il ritmo, perfettamente bilanciato tra prevedibilità e suspense, contribuisce ad alimentare l’interesse del pubblico che, nonostante sappia, per gran parte, cosa aspettarsi dalla vicenda, si preoccupa, così come fanno i personaggi.
Alla fine, quindi, non si tratta solo di un dramma legato al periodo storico, ma anche di una storia d’amore che va al di là di ogni barriera, fisica, morale, sociale e che pone degli interrogativi interessanti allo spettatore facendolo riflettere sul fatto che ogni azione e ogni pensiero, sia esso positivo o negativo, porta inevitabilmente a una conseguenza.
Veronica Ranocchi

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