lunedì 30 aprile 2018

THE AVENGERS: INFINITY WAR


The Avengers: infinity war 
di Joe Russo, Anthony Russo
con Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo
USA, 2018
genere, azione 
durata, 149’



Dalla nascita dell'universo, sei gemme elementari rappresentano i vari aspetti fondamentali del cosmo e chi le possedesse tutte raggiungerebbe l'onnipotenza. È questo l'obiettivo di Thanos, il titano pazzo che ritiene di poter rimediare alla sovrappopolazione universale e pensa di essere una misura necessaria e giusta, persino benevola: agli altri, però, il suo operato appare come una serie di genocidi. Gli Avengers e i Guardiani della Galassia dovranno cercare di fermarlo, ma come se non bastasse la sua inarrestabile potenza ci sono dalla sua armate aliene e quattro letali "figli", ognuno deciso a consegnargli le gemme dell'infinito.
A chiarire da subito il tono, l'incipit è una scena di un massacro e un personaggio importante in molti film Marvel perde la vita nei primi minuti.
La varietà dei poteri di tutti i personaggi in campo è presa in considerazione, gli avversari non trattengono i colpi e pure gli eroi sono costretti a scatenarsi. Il risultato è lontanissimo dai rocamboleschi inseguimenti di “Capitan America: Il soldato d'inverno” e pure dalla rissa del parcheggio dell'aeroporto di “Captain America: Civil War”. I Russo sembrano irriconoscibili ed è solo l'inizio.
Il secondo scontro in realtà è un passo indietro, con una battaglia in una specie di magazzino ben più terra a terra, e pure l'incontro tra Thor e i Guardiani della Galassia pare virare su uno humour troppo caricato e gratuito - sebbene in parte giustificato dal tono dei film dei “Guardiani” e in fondo pure dall'ultimo “Thor”. Si tratta, però, solo di una fase di riposo prima che arrivi la tragedia, una dimensione davvero cosmica e le leggi della fisica piegate in più modi della gemme dell'infinito. 

In fondo forse la principale novità è che per la prima volta c'è un villain di peso, capace non solo di manipolare gli Avengers come Loki, ma pure di affrontare anche i più potenti tra loro faccia a faccia e di uscirne vincitore. Il lavoro di motion capture realizzato su Thanos è così buono che, al di sotto dei lineamenti alieni, si coglie la recitazione di Josh Brolin, chiamato a interpretare un personaggio forte all’ennesima potenza eppure anche a mostrarne a tratti una inattesa umana fragilità. I luogotenenti di Thanos si rivelano, così, avversari potenti ma dimostrano personalità deboli. Le loro azioni e quelle del loro padre hanno più volte esiti imprevedibili e anche chi conosce bene la Marvel a fumetti avrà di che meravigliarsi di fronte a certi drammatici colpi di scena.
Riccardo Supino

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