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Radical Heights è saltato fuori dal nulla pochi giorni dopo l’annuncio che Boss Key Productions (il team guidato da Cliff Bleszinski già autore del poco fortunato LawBreakers) era al lavoro su un nuovo progetto. Il classico fulmine a ciel sereno scaricabile gratuitamente da ieri da Steam in Accesso Anticipato e che è frutto di uno sviluppo di soli cinque mesi. Davvero pochi se pensiamo che Radical Heights è uno sparatutto multiplayer in terza persona in stile Battle Royale che mira (senza alcuna volontà di nasconderlo) a ripetere i fasti di Fortnite e di PlayerUnknown's Battlegrounds.
Un compito non da poco insomma e il fatto che dietro a questa primissima versione ci siano solo così pochi mesi di lavoro è indicativo di come il team americano abbia voluto fare di tutto per arrivare sul mercato il prima possibile, proprio in un periodo in cui la mania di Fortnite sta raggiungendo il suo apice. Peccato che almeno dal punto di vista grafico Radical Heights sia un chiaro ed evidente work in progress, di quelli (tanto per capirci) in cui molti interni sono completamente vuoti, le animazioni ci sono e non ci sono, le prestazioni lasciano a desiderare (40 fps in 4K con una 1080Ti per un titolo simile?) e il tutto sembra più un esperimento per testare un motore grafico che non un gioco uscito dalla mente del creatore di Gears of War.
Se non altro l’ambientazione, divisa tra zone cittadine e sezioni più verdi con boschi e prati (l’unica mappa disponibile è abbastanza ampia), dimostra di avere una certa personalità fra i tanti riferimenti agli anni ’80 (altra “furbata” visto il periodo di revival) e un’atmosfera molto colorata e leggera che mette subito di buon umore. Manca comunque ancora molto in questa prima versione del gioco. La creazione del proprio alter-ego (per ora solo maschile) è ad esempio limitatissima, le BMX come mezzo di spostamento rapido (assieme a cavi sospesi nel vuoto) fanno più ridere che altro, le musiche ci sono e non ci sono. Insomma, non aspettatevi un Accesso Anticipato di quelli quasi “finiti”, ma una sorta di versione alpha che però fa già intravedere alcuni elementi interessanti.
Se non altro l’ambientazione, divisa tra zone cittadine e sezioni più verdi con boschi e prati (l’unica mappa disponibile è abbastanza ampia), dimostra di avere una certa personalità fra i tanti riferimenti agli anni ’80 (altra “furbata” visto il periodo di revival) e un’atmosfera molto colorata e leggera che mette subito di buon umore. Manca comunque ancora molto in questa prima versione del gioco. La creazione del proprio alter-ego (per ora solo maschile) è ad esempio limitatissima, le BMX come mezzo di spostamento rapido (assieme a cavi sospesi nel vuoto) fanno più ridere che altro, le musiche ci sono e non ci sono. Insomma, non aspettatevi un Accesso Anticipato di quelli quasi “finiti”, ma una sorta di versione alpha che però fa già intravedere alcuni elementi interessanti.
Radical Heights è essenzialmente un Fortnite senza l’aspetto gestionale e senza le costruzioni, ovvero un Battle Royale nudo e crudo con match da 99 giocatori in cui solo uno è destinato a vincere. Consci che proporre un ennesimo shooter di questo tipo non li avrebbe portati molto lontano, gli sviluppatori hanno impostato la struttura del gioco sull’aspetto “economico”. Visto che un match in Radical Heights inizia con la solita calata sulla mappa dall’alto (ma per ora niente paracadute) e con il giocatore privo di qualsiasi arma, la cosa fondamentale è raccogliere denaro per comprare praticamente tutto tra armi, munizioni, armature e altri oggetti che volendo possiamo anche riciclare per ottenere altri soldi.
Se infatti non volete rimanere solo con i vostri pugni (ma si può uccidere anche con quelli), trovare denaro è essenziale e questo lo si fa rompendo i registratori di cassa nei negozi, uccidendo gli altri giocatori e rubando i loro soldi, trovando i resti di un nemico non ancora sottratti da altri e andando alla ricerca di pacchi regalo e di drop che cadono dal cielo e che vengono segnalati sulla mappa (tipico espediente tra l’altro per organizzare le classiche imboscate).
Una volta che si hanno un po’ di soldi, li si può spendere appunto per acquistare armi e altri oggetti dai distributori (e ce ne sono davvero tanti) o trasferire, sempre tramite apposite postazioni, il denaro su un conto corrente, in modo da averlo disponibile all’inizio del prossimo match e da non perderlo quando si viene uccisi. Il denaro può essere usato anche al di fuori dei match per acquisti “cosmetici” e per modificare il look del proprio alter ego.
A questo proposito va detto che la versione del gioco a pagamento (13,99 euro) offre delle gemme che servono proprio per personalizzare esteticamente il proprio personaggio, anche se fino a poche ore prima dell’uscita su Steam questo Founder’s Pack avrebbe dovuto contenere denaro da spendere in-game e un moltiplicatore per aumentare del 10% i soldi raccolti durante i match. Una mossa di chiaro stampo pay-to-win che non è andata giù a molti e che ha convinto gli sviluppatori a fare dietrofront e a relegare la versione a pagamento a un ruolo solamente cosmetico.
Polemiche a parte, Radical Heights sembra per ora un esperimento interessante, nonostante le sue mire così spudorate possano dare fastidio a molti. Questa centralità del denaro funziona e certe trovate, come l’attesa per aprire i pacchi regalo o le stanze premio che ci lascia indifesi per alcuni secondi, denotano un concept di “rischio e ricompensa” avvincente e tutt’altro che banale. C’è anche la mappa che si “restringe” e che spinge a muoversi continuamente nei settori più sicuri e, in circa tre ore di gioco, i momenti di stanca sono stati pochi. Tralasciando per ora tutto il discorso tecnico-grafico, Radical Heights sembra promettere bene, ma da qui a pronosticare un grande successo sulla scia di Fortnite il passo è ancora molto lungo.
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