il Battle Royale in chiave CoD prende il nome di Blackout e , proprio in questi giorni, l'abbiamo potuta provare in closed beta su PlayStation 4.
L'impostazione iniziale è quella classica, con la possibilità di selezionare una partita in solitaria o a squadre da due o da quattro giocatori, che vengono scelti tramite matchmaking nel caso in cui non fossimo in team con degli amici. Una volta iniziata la ricerca di una partita, veniamo fatti spawnare in una "simulazione" della mappa di gioco, con la possibilità di esplorare liberamente e con il dono dell'immortalità. Questo naturalmente fino a quando tutti i giocatori non saranno presenti e il match pronto per iniziare. In questo caso sono necessari "soltanto" ottanta giocatori invece dei classici cento per dare il via alla Battle Royale.
Durante questa fase, aprendo la mappa di gioco, è inoltre possibile iniziare a vedere il percorso che seguirà l'aereo da cui ci lanceremo. Funzionalità, questa, introdotta soltanto recentemente nelle produzioni dei Bluehole e di Epic Games, ma che è di estrema utilità in termini organizzativi, soprattutto quando si gioca in squadra. A quanto punto abbiamo esattamente sessanta secondi per decidere dove e quando buttarci giù. Naturalmente prima toccheremo terra e prima potremo iniziare la ricerca di un'arma: essenziale per assicurarci la sopravvivenza nelle caotiche fasi iniziali del gioco.
La gestione dell'inventario è molto interessante e risulta in sostanza l'unica vera novità, che questa Battle Royale aggiunge rispetto alla concorrenza. Oltre alle due armi equipaggiabili (entrambe altamente personalizzabili con ottiche, calci e accessori vari), abbiamo la possibilità di portare con noi un gadget medico (tra i vari oggetti che curano 25, 50 o 100 punti ferita) utilizzabile con il dorsale sinistro, e uno strumento come il rampino o una granata da usare con il dorsale destro. In più troviamo due slot passivi dedicati uno alla corazza (di tre livelli differenti, tra cui l'ultima in grado di proteggerci dai colpi alla testa) e l'altro allo zaino, con la classica utilità di ampliare il nostro inventario da cinque a dieci slot.
Nonostante questa pratica selezione rapida, in qualsiasi momento della partita si potrà aprire il menu rapido per utilizzare liberamente tutti gli equipaggiamenti, tra cui dei particolari bonus dalla durata limitata, che si possono trovare in giro per la mappa e forniscono gli stessi benefici dei classici perk di Call of Duty, come ad esempio una percezione migliorata dei passi dei nemici. Quanto alle munizioni, è invece presente una sezione dell'inventario dedicata e, esattamente come Fortnite, queste non graveranno sul peso e non occuperanno alcuno spazio nello zaino.
La mappa di gioco ci è sembrata ben strutturata, dalle dimensioni più contenute rispetto a quella di PUBG ma con una buona alternanza di scenari: da centri urbani ad ampi spazi aperti. Non manca infine la possibilità di sfruttare i mezzi presenti, da camion lenti ma ben corazzati e quad rapidi ma vulnerabili, fino a poter guidare motoscafi lungo i canali ed elicotteri per solcare i cieli.
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