Porcupine Lake
di Ingrid Veninger
con Charlotte Salisbury, Lucinda Armstrong Hall
Canada, 2017
genere, drammatico
durata, 84'
Come molti dei film presenti nella sezione Alice nella città, anche "Porcupine Lake" si manifesta allo spettatore come un'opera a basso profilo. Senza grandi proclami e con attori sconosciuti, il film della canadese Ingrid Veninger fa del minimalismo il marchio di fabbrica che lo pone nell'alveo del cinema indie. Con la sola ma fondamentale eccezione che, a differenza della china intrapresa dalle ultime produzioni indipendenti di area anglosassone, "Porcupine Lake" sfugge la maniera proponendoci sentimenti tratteggiati con rara e sentita delicatezza. La storia del film è tanto semplice quanto efficace nell'inserirsi nel filone di un cinema di formazione scandito dalla finestra temporale costituita dalle vacanze estive che favoriscono l'incontro delle due ragazzine protagoniste della vicenda, le quali, alle prese con la crisi dei rispettivi nuclei famigliari trovano il modo di confortarsi attraverso un legame che, come dice Bea poco prima della conclusione, è qualcosa di più di una semplice amicizia. Sponsorizzata dall'attrice canadese Melissa Leo, che innamoratasi della sceneggiatura ne ha favorito la realizzazione, "Porcupine Lake" può contare sulla sensibilità interpretativa di Charlotte Salisbury, che nella parte di Bea riesce a dare spessore allo smarrimento della protagonista di fronte agli agguati dell'esistenza. Alla luce di questo film e di quelli visti nei giorni precedenti ci sbilanciamo in suo favore attribuendole il premio (virtuale) come migliore Alice del concorso 2017.
Carlo Cerofolini
(pubblicato su ondacinema.it)
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