Addio fottuti musi verdi
di Francesco Capaldo
con Ciro Priello, Beatrice Arnera, Simone Ruzzo
genere, commedia
Italia, 2017
durata, 93’
Il gruppo di youtuber The Jackal arriva al cinema con "Addio fottuti musi verdi" (abbreviato AFMV), che tratta in chiave satirica il problema della disoccupazione in Italia soprattutto tra i trentenni. Il trentenne Ciro Priello è un grafico napoletano che però non riesce a trovare un lavoro all’altezza della sua qualifica e nel frattempo lavora in un ristorante. Manda curriculum a tutte le aziende senza alcun esito ed alla fine decide di inviarne uno anche nello spazio. Alla società di alieni extraterrestri Ciro e la sua qualifica piacciono e pertanto inizia un rapporto di lavoro tra l’umano e gli alieni. Qui tra gli extraterrestri Ciro riscopre i valori della meritocrazia e finalmente si sente gratificato per l’attività che svolge. Questa insolita idilliaca situazione ha però forse un prezzo: Ciro sarà disposto a pagarlo? Il film è svolto in chiave fantascientifica con un tema caro soprattutto al cinema americano: quello degli extraterrestri. Da ET a Fargo la centralità dell’alieno è spesso sinonimo di diversità e sua eventuale accettazione. Questa volta sono degli youtuber che si cimentano e lo fanno non più con un semplice video bensì con un lungometraggio rivelando la loro voglia di espandersi oltre il web, attraverso il classico canale del theatrical. Questo fenomeno denota il fatto che in Italia il web non sia stato in grado di fornire modelli di business plan adeguati e del tutto svincolati dai canali classici dell’intrattenimento. Dopo Maccio Capotonda anche i napoletani The Jackal non resistono al sogno di fare cinema e non intendono fermarsi alle loro serie di video storie come "Gay ingenui" o "Lost in Google".
I The Jackal quali autori di cortometraggi surreali e delle suindicate web series come detto di grandissimo successo ("Lost in Google" su tutte), già nell’agosto del 2013 rilasciavano un’intervista all’Huffington Post in cui raccontavano Napoli come ombelico del web italiano e spiegavano cosa significasse essere youtuber oggi in Italia. E alla domanda “ Cosa vorreste fare che ancora non avete fatto?” Rispondevano: “Il nostro grande sogno, fin da piccoli, è il cinema. Ora, non sappiamo se il cinema si sposterà sul web o se il web si sposterà al cinema. In ogni caso noi ci saremo”.
Pertanto il sogno di fare cinema resta sempre il sogno primario anche di ogni ragazzo e non a caso i The Jackal già nei loro video hanno sempre coinvolto star come loro guest, come ad esempio Alessandro Gassman, Maccio Capotonda e Caparezza. E la fantascienza è sempre stata una grande passione per il gruppo che da sempre è stato molto influenzato dai film d'azione e di fantascienza degli anni '80: "Die Hard!, "Ghostbusters", Ritorno al Futuro, per il modo in cui riescono ad unire la commedia all'azione senza mai scadere nella parodia di se stessi. Inoltre hanno sempre ammirato anche Quentin Tarantino per la sua capacità di utilizzare il cinema a suo piacimento e i Monty Python per la comicità surreale.
Alla fine i The Jackal sono approdati al cinema soddisfacendo il loro sogno attraverso questa commedia satirica ricca di citazioni e riferimenti, da "Alien" a "Men in Black", con scene ricche di comicità, tra astronavi e robot che fanno il verso ai Transformers e con tempi misurati su sketch di pochi minuti. Con una guest star d’eccezione: Gigi D’Alessio diverse volte evocato nel corso del film prima della sua apparizione La domanda centrale che viene posta nel film è : se non c’è lavoro sulla terra forse si potrebbe provare a cercare nello spazio? Ma la storia come poi si svolge e viene raccontata come ”parodia spaziale” non strappa tutte le risate che aveva promesso riuscendo a far sorridere solo in alcuni frangenti, deludendo dunque nella sostanza. Forse anche a causa della sua veste formale, sceneggiata come un algido puzzle di citazioni cinematografiche e non. Si è dunque lontani dalla comicità della webseries di fantascienza Lost in Google anche se al gruppo va riconosciuto sia inventiva che talento. Nel film si tenta di scherzare molto sul tema del lavoro e sulle molte difficoltà dei trentenni di oggi. Infatti se Ciro riesce ad essere assunto con contratto a tempio indeterminato dagli alieni rendendosi così indipendente anche dall’atavico ed italiano cordone ombelicale con la madre, la sua amica Matilda (Beatrice Arnera) decide di andare a Londra mentre il suo amico Fabio si crogiola nel suo lavoro con il padre quale scelta più facile da perseguire in un mondo dove lottare non è più una delle priorità.
Certo manca il coraggio di qualsivoglia forse troppo facile denuncia alla criminalità organizzata e di converso il cd. deus ex machina a cui i ragazzi si rivolgono per trovare lavoro è la Chiesa o la polizia, canali tradizionalmente confortanti. Lo spaccato sul mondo dei trentenni che ne esce è anche a tratti velato da sottile malinconia e su tutto incombe la paura e l’ansia di non riuscire a superare gli ostacoli sul proprio cammino. Forse solo con la propria ironia, creatività ed ambizione si potrà ricomporre l’impasse sociale: questo è comunque il messaggio positivo che i The Jackal ci lasciano mentre scorrono i titoli di coda.
Michela Montanari
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