On the Milky Road
di Emir Kusturica
con Emir Kusturica, Monica Bellucci
Serbia, Messico, Regno Unito, 2017
genere, drammatico
durata, 125'
Il tempo passa per tutti e con esso la voglia di andare controcorrente. Capita così che un regista anarchico e iconoclasta del calibro di Emir Kusturica accetti di raccontare una storia d'amore che più classica non si può e che per farlo si presti ad uno degli esercizi più in voga del momento che è quello di rifarsi a un'opera precedente."On the Milky Road" ritorna infatti sulle tracce del monaco ortodosso interpretato dallo stesso Kusturica nel cortometraggio che insieme a quelli di altri sei colleghi dava vita al film collettivo "Words with God". Per chi non l'avesse visto "Our Life" raccontava le traversie del protagonista impegnato a trasportare a mani nude enormi massi di pietra in cima alla montagna dalla quale li faceva poi rotolare fino a valle. Ciò che caratterizzava il racconto non era solo il fatalismo di un'esistenza sacrificata ad un lavoro inutile e neanche la dimensione eroica e insieme tragica del personaggio che Kusturica (e la figlia Dunja, autrice della sceneggiatura) sembrava aver pensato dopo aver letto il mito di Sisifo. A tenere insieme l'intero quadro era un paesaggio ridotto all'essenziale in cui realtà e metafisica si incontravano nella luce implacabile del territorio balcanico. Insomma uno spazio diverso da quello saturo di colori, di suoni e di persone che siamo abituati a vedere nei film del regista bosniaco e che ora ritorna, restaurato della sua opulenza visiva, in "On the Milky Road". Che, in effetti, altri non è che l'antefatto (o se volete il prequel) della scelta che in "Our Life" aveva spinto l'uomo ad isolarsi dal resto del mondo per dedicarsi al singolare progetto.
Per scoprirne le ragioni Kusturica parte da uno degli elementi ricorrenti del suo cinema e cioè dalla guerra che "On the Milky Road" mette in scena attraverso le vicende di un piccolo villaggio dell'ex Jugoslavia, i cui abitanti impegnati tra casa e trincea trovano il modo di fare baldoria facendo scorrere fiumi di vino e scatenandosi al ritmo della musica gitana. E poi si concentra su ciò che potrebbe esserne il contraltare, ovvero il sentimento d'amore provato da due donne nei confronti di Kosta, il protagonista della storia segnato dalla morte del padre e per questo disposto a sfidare la morte e le artiglierie del nemico per assicurare ai commilitoni le cibarie necessarie a tirare avanti. Se il conflitto bellico è quello che determina il destino della contesa amorosa, esasperando l'attitudine irrequieta e raminga tipica dei film di Kusturica mediante la fuga on the road a cui sono costretti i personaggi interpretati dal cineasta e la Bellucci, non c'è dubbio che il motore di "On the Milky Road" sia l'energia scaturita dall'intesa sentimentale, dalla passione e dal senso di condivisione che si instaura tra i due amanti.
Non è certo un caso allora che la parte migliore del film sia proprio la seconda, quella che in cui Kusturica smette di fare il verso a se stesso e al cinema di "Underground" e di "Gatto nero, gatto bianco" per lasciare andare il suo estro creativo. E che alle prese con la parte narrativa in cui l'amore si deve misurare con gli ostacoli e le complicazioni (in questo caso rappresentate dallo squadrone della morte che insegue i fuggitivi per ucciderli) che si solito concorrono a renderlo memorabile agli occhi della gente riesce a creare immagini - come quelle della sequenza in cui Konta e la sua sposa prendono il volo - in cui la vena iperbolica e surreale di Kusturica raggiunge momenti di pura poesia. Certo, come avevamo accennato non tutto funziona alla perfezione perché oltre al macchiettismo dei personaggi di contorno c'è, da parte di Kusturica, la stanca ripetizione di alcuni stilemi ( il tono picaresco della narrazione, la ricerca a tutti i costi di un'estetica stravagante ed eccentrica per non dire del ricorso continuo alla giostra musicale) che invece di fare respirare la trama finiscono per accentuarne lo stato di impasse. Difetti a cui il regista antepone la forza dei sentimenti che attraversano la vicenda di "On The Milky Road". Ancora una volta nei panni della sposa Monica Bellucci è perfetta nel sublimare il carico di sensualità e l'istinto di maternità insiti nel suo personaggi.
di Emir Kusturica
con Emir Kusturica, Monica Bellucci
Serbia, Messico, Regno Unito, 2017
genere, drammatico
durata, 125'
Il tempo passa per tutti e con esso la voglia di andare controcorrente. Capita così che un regista anarchico e iconoclasta del calibro di Emir Kusturica accetti di raccontare una storia d'amore che più classica non si può e che per farlo si presti ad uno degli esercizi più in voga del momento che è quello di rifarsi a un'opera precedente."On the Milky Road" ritorna infatti sulle tracce del monaco ortodosso interpretato dallo stesso Kusturica nel cortometraggio che insieme a quelli di altri sei colleghi dava vita al film collettivo "Words with God". Per chi non l'avesse visto "Our Life" raccontava le traversie del protagonista impegnato a trasportare a mani nude enormi massi di pietra in cima alla montagna dalla quale li faceva poi rotolare fino a valle. Ciò che caratterizzava il racconto non era solo il fatalismo di un'esistenza sacrificata ad un lavoro inutile e neanche la dimensione eroica e insieme tragica del personaggio che Kusturica (e la figlia Dunja, autrice della sceneggiatura) sembrava aver pensato dopo aver letto il mito di Sisifo. A tenere insieme l'intero quadro era un paesaggio ridotto all'essenziale in cui realtà e metafisica si incontravano nella luce implacabile del territorio balcanico. Insomma uno spazio diverso da quello saturo di colori, di suoni e di persone che siamo abituati a vedere nei film del regista bosniaco e che ora ritorna, restaurato della sua opulenza visiva, in "On the Milky Road". Che, in effetti, altri non è che l'antefatto (o se volete il prequel) della scelta che in "Our Life" aveva spinto l'uomo ad isolarsi dal resto del mondo per dedicarsi al singolare progetto.
Per scoprirne le ragioni Kusturica parte da uno degli elementi ricorrenti del suo cinema e cioè dalla guerra che "On the Milky Road" mette in scena attraverso le vicende di un piccolo villaggio dell'ex Jugoslavia, i cui abitanti impegnati tra casa e trincea trovano il modo di fare baldoria facendo scorrere fiumi di vino e scatenandosi al ritmo della musica gitana. E poi si concentra su ciò che potrebbe esserne il contraltare, ovvero il sentimento d'amore provato da due donne nei confronti di Kosta, il protagonista della storia segnato dalla morte del padre e per questo disposto a sfidare la morte e le artiglierie del nemico per assicurare ai commilitoni le cibarie necessarie a tirare avanti. Se il conflitto bellico è quello che determina il destino della contesa amorosa, esasperando l'attitudine irrequieta e raminga tipica dei film di Kusturica mediante la fuga on the road a cui sono costretti i personaggi interpretati dal cineasta e la Bellucci, non c'è dubbio che il motore di "On the Milky Road" sia l'energia scaturita dall'intesa sentimentale, dalla passione e dal senso di condivisione che si instaura tra i due amanti.
Non è certo un caso allora che la parte migliore del film sia proprio la seconda, quella che in cui Kusturica smette di fare il verso a se stesso e al cinema di "Underground" e di "Gatto nero, gatto bianco" per lasciare andare il suo estro creativo. E che alle prese con la parte narrativa in cui l'amore si deve misurare con gli ostacoli e le complicazioni (in questo caso rappresentate dallo squadrone della morte che insegue i fuggitivi per ucciderli) che si solito concorrono a renderlo memorabile agli occhi della gente riesce a creare immagini - come quelle della sequenza in cui Konta e la sua sposa prendono il volo - in cui la vena iperbolica e surreale di Kusturica raggiunge momenti di pura poesia. Certo, come avevamo accennato non tutto funziona alla perfezione perché oltre al macchiettismo dei personaggi di contorno c'è, da parte di Kusturica, la stanca ripetizione di alcuni stilemi ( il tono picaresco della narrazione, la ricerca a tutti i costi di un'estetica stravagante ed eccentrica per non dire del ricorso continuo alla giostra musicale) che invece di fare respirare la trama finiscono per accentuarne lo stato di impasse. Difetti a cui il regista antepone la forza dei sentimenti che attraversano la vicenda di "On The Milky Road". Ancora una volta nei panni della sposa Monica Bellucci è perfetta nel sublimare il carico di sensualità e l'istinto di maternità insiti nel suo personaggi.
(pubblicato su ondacinema.it)
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