giovedì 1 ottobre 2015

Saint Seiya: Soldiers' Soul Leggi la Recensione Una Cagata Pazzesca




il team Dimps si è già cimentato recentemente, appena due anni fa, nello sviluppo di un picchiaduro ambientato nell'universo di Masami Kurumada: parliamo di Saint Seiya Brave Soldiers, pubblicato su PS3. Adesso il team e il franchise de “I Cavalieri dello Zodiaco” debuttano anche sulla nuova generazione con questo Soldiers' Soul, che dal capitolo precedente ha sicuramente ereditato molto, ma che non disdegna svariate novità. La prima e più evidente di tutte è l'introduzione, per la prima volta in un videogioco, dell'intera saga di Asgard: totalmente assente nel Manga e realizzata esclusivamente per la serie animata della Toei come “filler” tra la saga del Santuario e quella di Nettuno, la serie dei cavalieri del Nord era infatti caldamente richiesta dai fan, che sono stati così accontentati.

 Avremo quindi ben quattro saghe ad attenderci in questo capitolo (oltre alle tre citate, quella di Ade) nella cosiddetta modalità Cosmo, più svariate altre modalità, tra cui la Sopravvivenza, la Battaglia d'Oro e la classica Guerra Galattica. Cominciando dalla prima, saremo chiamati a rivivere le vicende del manga (o dell'Anime) in una serie di scenari: solitamente questi saranno successivi, ma talvolta ci troveremo di fronte ad alcune situazioni “parallele” da poter affrontare nell'ordine preferito (ma andranno comunque tutte superate per accedere alle successive). Ciascuno scenario si comporrà di svariati scontri, ovviamente combinati in modo da rispettare la storia e che dunque potranno chiamare in causa più lottatori.

 In caso di sconfitta, un minigioco “Button mashing” ci permetterà di tornare in piedi, ma a lungo andare saremo costretti a gettare la spagna e ri-iniziare lo scenario da capo. Sono ancora presenti le “Sfide” proposte per mettere più pepe: per quanto si tratti di obiettivi opzionali, se vorrete sbloccare tutto ciò che il gioco ha da darvi sarete volta per volta chiamati a parare un determinato numero di attacchi, o a conservare parte della vostra energia, o ancora a chiudere lo scontro con una mossa particolare. Sarete inoltre valutati alla fine di ogni scontro in base al tempo e all'energia sprecati: ottenere l'ambita S in tutti gli scenari non sarà così immediato.

In modalità Sopravvivenza saremo chiamati a superare una serie di combattimenti via via più difficili e senza poter recuperare l'energia perduta, a meno di non superare contestualmente anche le succitate Sfide. La Battaglia d'Oro è una modalità che prevede di utilizzare i dodici Gold Saints con indosso le nuove Armature Divine in sfide in qualche modo legate a loro, con l'obiettivo di arrivare al potere degli Dei. La Guerra Galattica è infine il classico torneo a eliminazione diretta tra 8 partecipanti (anche 8 giocatori umani, volendo) giocabile in maniera classica oppure con vari regolamenti, come il “primo sangue” o i “tre atterramenti”.





Un Sistema Rifinito

Come s'è detto, Soldiers' Soul si erge sulle medesime fondamenta di Brave Soldiers, e queste comprendono ovviamente il gameplay di base. Il gioco è un picchiaduro a incontri 1vs1 tridimensionale con movimento libero: agendo sull'analogico sinistro potrete pertanto muovervi liberamente sul campo di battaglia, con l'inquadratura che tenderà a ruotare in modo da tenere entrambi i contendenti sullo schermo senza allargare il campo, col risultato che uno dei due risulterà spesso “vicino” e l'avversario “lontano”.

I tasti principali prevedono il salto, un attacco veloce, uno potente e uno a distanza che però consuma una piccolissima parte della barra di “Cosmo”: ovviamente sarà possibile effettuare varie combo tra i tasti di attacco, e sebbene l'esecuzione tenda ad essere simile tra tutti i lottatori, le animazioni potranno cambiare grandemente. Tra i tasti laterali troviamo la parata, che può essere anche utilizzata per effettuare prese o scatti, e la schivata: quest'ultima permette di sfuggire all'ultimo momento da un attacco, ma richiede una spesa crescente di Cosmo ad ogni uso durante lo scontro.

I grilletti, infine, sono utilizzati per accumulare Cosmo, sferrare attacchi dirompenti o, non ultimo eseguire le mosse speciali [ok, ora potete prendere fiato e urlare “FULMINE DI PEGASUS”], le quali naturalmente consumeranno una fetta apprezzabile dell'indicatore del cosmo. Oltre a questo indicatore, ora realizzato in maniera “analogica” e non più a “tasselli” come in Brave Soldiers, dovremo tenere d'occhio quello del Settimo Senso: una volta riempito quest'ultimo sarà possibile entrare in stato di potenziamento e/o eseguire le devastanti tecniche Big Bang.

La principale novità del gioco rispetto al predecessore è naturalmente costituita dal roster ampliato: l'introduzione della saga di Asgard ha aperto le porte a svariati nuovi personaggi o a variazioni sul tema di quelli noti, come ad esempio Pegasus (Seiya) con l'armatura di Odino e la spada Balmug; Dall'apposita modalità arrivano poi i cavalieri d'oro con le Armature Divine. Oltre a questo, ciascun personaggio avrà a disposizione più mosse Big Bang: nella Storia queste varieranno in base allo scontro, mentre nelle modalità libere sarà possibile scegliere quale utilizzare. Concludere uno scontro con una di questa darà inoltre luogo a un KO Cosmico.

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La prima vittoria non si scorda mai

Tecnicamente Altelenante

Dal punto di vista grafico, il gioco dimostra ampiamente le sue radici PS3, tra l'altro con una concezione particolarmente volta all'originale manga/anime. Avremo pertanto dei modelli tutto sommato semplici per gli standard PS4 e delle texture parimenti semplici, ma il tutto ha un aspetto gradevole in forza dell'illuminazione Cel Shading, anche se alcune compenetrazioni sono veramente un pugno nell'occhio. Particolarmente interessante l'effetto “metallico” ottenuto su tutte le armature, soprattutto quelle d'oro, mentre risulta carente la resa delle ombre. In battaglia le animazioni sono piuttosto buone, ma non si può dire altrettanto delle cinematiche, in cui i modelli sembrano dei veri e propri burattini; anche le espressioni sono particolarmente semplici.

Risultano decisamente più gradevoli i vari effetti speciali, siano essi fulmini, fiamme, gelo o qualsiasi altra manifestazione del potere dei Cavalieri; abbastanza azzeccata anche la scelta di accompagnare determinati colpi – e non tutti – con onomatopee in stile fumetto. Buono il giudizio sul sonoro: le musiche abbondano e sono tutte piacevolmente incalzanti, con effetti sonori che rendono giustizia alle battaglie. Il gioco è doppiato esclusivamente in Giapponese e sottotitolato in Italiano: la traduzione è fedele alla versione “televisiva”, quindi aspettatevi Pegasus, Sirio e Virgo e non Seiya, Shiryu e Shaka.





Un Gameplay ancora da Smussare

Solitamente si suol dire che la squadra che vince non si cambia, ma quando la squadra non era esattamente vincente – come nel caso di Brave Soldiers – forse sarebbe stato indicato rivolgere uno sguardo alla panchina. Nel caso di Soldiers' Soul, il fatto che il sistema sia stato un po' svecchiato non toglie che soffra ancora di qualche problema che avrebbe richiesto maggiore attenzione. Tanto per cominciare, l'Intelligenza Artificiale è settata in maniera pessima con nemici che utilizzano in maniera asfissiante sempre lo stesso pattern – diverso da nemico a nemico, ma sempre uguale per quello specifico lottatore – incassando con disarmante facilità determinate mosse, salvo poi trincerarsi dietro a qualche “imbroglio” (come reagire con riflessi inumani alla pressione del comando del giocatore) quando la barra della vita scende al di sotto di una certa soglia.


Anche le limitazioni del campo di battaglia o dell'inquadratura si fanno spesso sentire, e anche l'equilibro tra i vari lottatori è spesso messo in discussione. E' inoltre piuttosto limitante che molti cambi d'abito abbiano solo un'utilità estetica e non influenzino minimamente la battaglia: a che serve avere le armature se senza si combatte nello stesso modo? Non stiamo parlando di “costumi alternativi DLC”, ma proprio di elementi legati alla trama che non vengono rispettati: qui siamo a livelli in cui Andromeda usa le catene anche quando non le ha con s…


Ad ogni modo, il gioco riesce a riproporre le quattro saghe in maniera abbastanza completa: ovviamente il fatto che la vicenda sia focalizzata sugli scontri costringe la trama a più di un riassunto e qua e là rimane qualche buchetto, ma in generale anche chi non conosce a memoria l'opera originale dovrebbe riuscire a seguire la vicenda. Sebbene per concludere ciascun arco narrativo sia sufficiente una serata di gioco, è pur vero che superare tutte le sfide potrebbe richiedere ben più tempo; aggiungendo poi le altre modalità, il monte di ore offerto dal gioco diventa veramente consistente.


Insomma: i fan sfegatati dell'opera di Kurumada troveranno in questo gioco tutti i loro paladini e gli avversari da affrontare, compresa una saga per troppo tempo trascurata, ma ancora una volta dovranno fare i conti con un prodotto che avrebbe potuto dare molto di più ed invece si accontenta di solleticare. Non brutto, ma neanche bello.

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