martedì 23 luglio 2019

SERENITY

Serenity – L’isola dell’inganno
di Steven Knight
con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Djimon Hounsou
USA, 2019
genere, drammatico, thriller
durata, 106’

Matthew McConaughey e Anne Hathaway sono i protagonisti del nuovo film di Steven Knight, anche se, in realtà, il vero protagonista è un altro personaggio.

Baker Dill è un uomo che si è trasferito su un’isola al largo della Florida e si dedica quotidianamente alla pesca. Molto spesso, durante i suoi continui viaggi con l’amico Duke, si presenta la sua ossessione: catturare un tonno gigante che, puntualmente, gli sfugge. Tutto sembra andare sempre allo stesso modo, finché non arriva sull’isola la ex moglie di John, Karen, che gli farà una proposta importante, dalla quale dipenderà la sorte non solo del protagonista, ma anche di tutti gli altri personaggi.

Etichettato come thriller, il film è un grande gioco e una grande trappola nella quale lo spettatore è costretto a cadere e rimanere intrappolato. Sembra, in un certo modo, voler strizzare l’occhio ad altri film, uno su tutti “The Truman Show”, ma lo fa in maniera diversa, talvolta riuscita, altre volte meno.I personaggi, forse fin troppo stereotipati, non riescono del tutto a emergere e creare grande aspettativa nel pubblico. Tutto sembra già scritto e prevedibile, a partire dal personaggio più ambiguo, il venditore che segue ossessivamente il protagonista per potergli parlare.

Nonostante questo c’è un tentativo da parte del regista di mostrare un film diverso dal solito che metta in luce caratteristiche ed elementi particolari che, però, sono fin troppo evidenti e non permettono che si crei l’effetto sorpresa. Lo spettatore, infatti, sa benissimo cosa aspettarsi fin dal primo istante, ma segue con attenzione e interesse la storia perché riesce a mescolare ed amalgamare situazioni diverse, soprattutto dal punto di vista temporale. L’ambientazione e i colori sembrano alludere a un passato, non troppo lontano, ma comunque passato, ma alcuni riferimenti catapultano nuovamente il pubblico nel presente. Allo stesso modo vengono mescolate realtà e finzione in un vero e proprio gioco del quale anche lo spettatore stesso è una pedina.
Veronica Ranocchi

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