Tanti i grandi nomi quest’anno a Venezia. E tanta l’attesa.
La presentazione ufficiale, avvenuta giovedì 25 luglio al Cinema Moderno di Roma, ha visto la presenza di tutti gli addetti ai lavori che hanno seguito attentamente le parole del presidente Baratta e del direttore Barbera.
Dopo una breve introduzione da parte del primo, la parola è passata al secondo che ha elencato tutti i film che saranno presenti al Festival, dalla sezione Biennale College Cinema a quella “Venice VR”, da “Venezia Classici Documentari” all’evento speciale che vedrà la proiezione della pellicola “Bu San (Goodbye, Dragon Inn) del regista Tsai Ming-Liang, uscita nel 2003. Sono stati, poi, presentati i film della sezione “Sconfini”, quelli della sezione “Orizzonti”, sia corto che lungometraggi, quelli fuori concorso e, infine, quelli in concorso per il Leone d’Oro. Questi, nell’ordine, saranno “La vérité” di Kore-Eda Hirokazu che sarà il film d’apertura della mostra, “The perfect candidate” di Haifaa Al-Mansour che torna a raccontare la condizione femminile attraverso un film, “Om Det Oändliga” (About Endlessness) di Roy Andersson, “Wasp Network” di Olivier Assayas, “”Marriage Story” di Noah Baumbach, “Guest of Honour” di Atom Egoyan che ritorna sul tema dei sensi di colpa e dei rapporti tra genitori e figli, “Ad Astra” di James Gray, uno dei film più attesi e la prima volta che il regista si cimenta con un film di genere di fantascienza, “A Herdade” di Tiago Guedes, la storia di una grande famiglia patriarcale sullo sfondo della storia del Portogallo che rimanda a “Novecento” di Bertolucci, “Gloria Mundi” di Robert Guédiguian, “Waiting for the Barbarians” di Ciro Guerra, “Ema” di Pablo Larraín, altro ritratto femminile dopo “Jackie”, “Lan Xin Da Ju Yuan” (Saturday fiction) di Lou Ye per la prima volta a Venezia, “Martin Eden” di Pietro Marcello, la trasposizione di un capolavoro letterario “reinventato” giocando con luogo e tempo, “La mafia non è più quella di una volta” di Franco Maresco, indagine antropologica sulla Sicilia e su Palermo, “The painted bird” di Václav Marhoul, la storia di un ragazzino con genitori ebrei che cercano di salvarlo in qualche modo, “Il sindaco del rione sanità” di Mario Martone, “Babyteeth” di Shannon Murphy al suo esordio, “Joker” di Todd Phillips che sulla carta è uno spin off dei film di “Batman”, ma più dark, “J’accuse” di Roman Polanski sul caso Dreyfus, “The laundromat” di Steven Soderbergh e, infine, il film d’animazione “Ji Yuan Tai Qi Hao” (No. 7 cherry lane) di Yonfan.
Da segnalare tra i titoli fuori concorso “Irréversible – Inversion Intégrale” di Gaspar Noé con Monica Bellucci e Vincent Cassel e la presentazione di due serie tv, “Zerozerozero” di Stefano Sollima e il ritorno in laguna di Paolo Sorrentino con “The New Pope”. Tra gli altri titoli “The King” di David Mchôd, con Timothée Chalamet nel ruolo di Enrico V, ma anche alcuni registi italiani, tra i quali Salvatores, Capotondi e Archibugi.
Non resta, quindi, che gustarsi tutti questi film e questa 76esima edizione.
Vronica Ranocchi
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