giovedì 17 gennaio 2019

CITY OF LIES - L'ORA DELLA VERITÀ


City of Lies - L'ora della verità
di Brad Furman
con Johnny Depp e Forest Whitaker 
USA, 2018
poliziesco, biografico
durata, 112’


“Tupac Shakur e Notorious B.I.G. sono tornati!”.
È questo che si potrebbe pensare in principio dal trailer e dalle anticipazioni di “City of Lies”, il nuovo film del regista Brad Furman (l’ultima volta al cinema con il film “The Infiltrator” nel 2016) con Johnny Depp e Forest Whitaker.
Quello che si scopre però, una volta seduti sulle comode poltrone della propria sala preferita, è che la storia dei due rapper in realtà è solo la cornice: il quadro è un bel ritratto del detective Russel Pole (Johnny Depp…serve aggiungere altro?) – ovvero il poliziotto che seguì l’assassinio di Notorius – dipinto dalle “mediocri” mani del giornalista Darius Jackson (Forest Whitaker, vincitore dell’oscar come miglior attore nel 2006 con “L’ultimo re di Scozia”) alle prese con un’inchiesta giornalista da terminare.

Va detto subito che non bisogna considerare in maniera negativa la quasi marginalità lasciata a Tupac e Biggie Smalls nel racconto, anzi…la pellicola in realtà è la trasposizione cinematografica del libro “LAbyrinth” scritto da Randall Sullivan ed incentrato proprio sulla storia del detective in pensione ossessionato dal caso di Christopher Wallace che non è riuscito a concludere.
Mettendo per un secondo da parte quindi l’eterna faida da East Coast e West Coast e le accuse reciproche di cui si è parlato molto negli anni riguardo presunti tradimenti e complotti, il film è la ricostruzione degli ultimi mesi di vita del poliziotto Russel Pole. Partendo dalla visita inaspettata di un giornalista, il quale riaccende come una scintilla pazza l’ossessione di Pole, la storia viene sviluppata attraverso un racconto e diversi flashback: da un lato infatti c’è lui, il vero protagonista della storia che ripercorre i dubbi e le teorie sviluppati durante gli anni di indagini che hanno portato però (o hanno dovuto portare, il passo è breve) ad un nulla di fatto; dall’altro invece c’è Jackson, giornalista desideroso di scoprire la verità e di rifarsi dopo aver seguito una pista sbagliata per un suo pezzo riguardante proprio l’assassinio di B.I.G..

Caratterialmente i due sembrano somigliarsi molto: tenaci, testardi ed un po’ borderline con le regole e gli ordini dei propri superiori. Il detective è un fuoco di fascine che brucia avidamente consumando lentamente tutto l’ossigeno attorno; a volte sembra perdersi nel labirinto delle sue ossessioni, prima di mostrare la verità (o presunta tale) allo spettatore e di rivelarsi per il bravo investigatore che è stato.

Se da un lato però è da apprezzare il lasciar fuori tutta la teoria della faida fra coste, la pellicola è comunque forse troppo ricca di eventi e di rimandi ai due rapper, e quindi non proprio facilmente “digeribile” per un neofita della storia. Difficile poi valutare in maniera positiva la prova di Johnny Depp, il quale dà continuamente l’impressione di non essere a suo agio con la parte (è nota a tutti inoltre la denuncia ai suoi danni per aggressioni sul set che ha bloccato l'uscita in America per qualche settimana).
Un film comunque consigliato a tutti i nostalgici delle due leggende rap che possono così esaminare anche un altro punto di vista che forse prima non avevano mai considerato: quella della polizia.
Lorenzo Governatori


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