Savva
di Maksim Fadeev
Russia, 2017
genere, animazione
durata, 85'
Come volevasi dimostrare a livello di pensiero a differenziare le prerogative delle varie entità statuali c’è rimasto solamente il baluardo rappresentato dalle vecchie ideologie che di volta in volta tornano comodo agli uni per fari finta di essere diversi dagli altri. Sul piano pratico è invece tutt’altra cosa come dimostra nel suo piccolo la globalizzazione culturale presente nel cartoon di cui andiamo a scrivere. “Savva” di Maksim Fadeev appartiene a quella piccola fetta di film d’animazione che per il momento riesce a spezzare l’oligarchia delle produzioni statunitensi, provenendo quest’ultimo da quella Russia che grazie al successo di un brand come “Masha ed Orso” è riuscita a conquistarsi una quota di mercato che oggi permette al lungometraggio di Fadeev di trovare spazio nelle sale cinematografiche di tutto il mondo (non a caso la versione internazionale è doppiata da importanti attori americani). Con la differenza che, mentre la serie prodotta dagli Animaccord Studios si distingueva per una punto di vista fortemente autoctono, fungendo addirittura da organo di propaganda del nuovo corso della politica dell’ex Unione Sovietica, quello di “Savva” appare sia nei contenuti che nei personaggi un compendio dei tanti titoli targati Pixar e company.
Così infatti sembra la vicenda del ragazzino che per liberare il suo villaggio da un branco di Iene che lo tiene in scacco si mette in viaggio insieme a un gruppo di compagni trovati lungo la strada per raggiungere il mago capace di rompere l’assedio degli spietati aguzzini. Dalla fauna antropomorfa, tanto variegata nelle forme quanto differenziata nei suoi propositi, il bestiario animato assolve il compito di rallegrare e spaventare insieme i giovani spettatori, accostando le terribili scimmie che si frappongono tra il nostro e la sua meta finale, ad un campione di forza e di coraggio qual’è Angee, il lupo bianco che aiuterà Savva a sconfiggere i suoi nemici e del tenero batuffolo rosa che risponde al nome di Puffy, al quale spetta il compito di fare da contraltare ai ghigni delle malevoli creature destinate ad ostacolare il percorso dei nostri eroi. Senza farsi mancare canzoni e balletti coreografici “Savva”potrebbe essere una rivisitazione in chiave fantasy dei vari “Il re Leone” e “Madagascar” solo per citarne due, se non fosse per la resa grafica dei disegni che non potendo avere la (costosa) resa grafica e il realismo dei prototipi statunitensi punta dritto su una stilizzazione del tratto che accentuando le fattezze infantili delle figure le rende più vicine al pubblico dei giovanissimi. Detto questo, il fatto di essere un prodotto derivativo non toglie a “Savva” la piacevolezza di una visione che arriva alla fine facendoci affezionare ai suoi protagonisti.
(pubblicato su taxidrivers.it)
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