giovedì 6 luglio 2017

LA VITA E' BELLA


Giosuè: ‘’Perché i cani e gli ebrei non possono entrare babbo? ’’
Guido: ‘’Eh, loro gli ebrei e i cani non ce li vogliono. Eh, ognuno fa quello che gli pare Giosuè, eh. Là c'è un negozio, là, c'è un ferramenta no, loro per esempio non fanno entrare gli spagnoli e i cavalli eh, eh... e coso là, c'è un farmacista no: ieri ero con un mio amico, un cinese che c'ha un canguro, dico "Si può entrare?", dice "No, qui i cinesi e i canguri non ce li vogliamo". Eh, gli sono antipatici oh, che ti devo dire oh?!’’.


Il frammento di dialogo sopra riportato è tratto dal film ‘’La vita è bella’’ (anno 1997, regia di Roberto Benigni, con Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Giorgio Cantarini, Marisa Paredes, Horst Buchholz, Giustino Durano, Sergio Bustric, Lydia Alfonsi, Giuliana Lojodice, Amerigo Fontani, Pietro De Silva, Francesco Guzzo e Raffaella Lebboroni, produzione italiana di Cecchi Gori Group e Melampo Cinematografica, a colori, durata di 120 min, e, infine, genere drammatico.). 


La pellicola è ambienta al termine del 1930. In quel tempo non si pensa ancora alla guerra, in città si avvertono serenità e felicità, le persone come Guido (il protagonista) e l’amico Ferruccio sono allegre e sorridenti. Le scene inziali, dunque, raccontano una piacevole quotidianità cittadina. Qui, Guido incontra Dora, che caduta da una soffitta, gli casca addosso, lui la saluta pronunciando (quella che diventerà, in seguito, una tra le frasi cardini dell’intero film): ‘’Buongiorno principessa’’. Dopo un originale e convincente corteggiamento impregnato da colpi di scena e coincidenze fortuite ‘’la donna piovuta dal cielo’’ diventa sua moglie: i due generano, poi, un figlio, Giosuè che si mostra fin da subito assai furbo e intelligente. Intanto il tempo trascorre e, la normale felice quotidianità, si trasforma sempre più in rara occasionalità: la guerra è vicina, gli ebrei incominciano a essere maltratti, perseguitati e umiliati, l’aria si fa più triste e angosciosa. Guido, però, non perde il suo spirito allegro, cerca di sdrammatizzare gli atti discriminatori subiti, per rendere l’infanzia del figlio il più possibile gioiosa e spensierata, nonostante l’ambiente intorno sia ogni giorno di più infelice. Il protagonista, poiché ebreo, viene, deportato e Dora decide di seguire volontariamente figlio e marito nel campo di concentramento. Inizia, quindi, un racconto doloroso delle giornate scandite dai lavori forzati, nelle quali però, il protagonista, Benigni, non perde, neppure per un solo istante, la voglia di vivere felicemente, evitando, così, di lasciar percepire dal figlio, il tremendo dolore che avvolge l’esistenza di quelle giornate. 

Il film, su sette nomination totali, ha meritato tre premi Oscar: miglior film straniero, miglior attore protagonista e miglior colonna sonora (di Nicola Piovani) e altri svariati riconoscimenti cinematografici. Inoltre, ‘’La vita è bella’’ rappresenta il quinto maggiore incasso di sempre tra i film visti in Italia con circa 31 milioni di euro. E’ la pellicola italiana con il più alto incasso della storia avendo percepito oltre 229.200.000 di dollari in tutto il mondo, a fronte di un costo di 15 miliardi di lire e, poi, è il secondo in graduatoria fra i film non di lingua inglese più visti negli USA. La proiezione è capace di affrontare satiricamente una tra le pagine più dolorose della nostra storia, conservando delicatezza, speranza e ironia. Benigni ha, saputo conciliare dramma e comicità, pianto e risate, dolore e gioia, regalando al pubblico una pellicola senza precedenti. Personalmente ritengo che ‘’La vita è bella’’ sia un film completo emozionalmente e tecnicamente ineccepibile. Infatti, presenta una sceneggiatura particolarmente strutturata accompagnata da una regia completa e, inoltre, racchiude in sé, e, quindi, dona allo spettatore infinite emozioni commoventi ma, nello stesso momento, soavi e leggiadre. 
Lucrezia Romussi


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