“Elegia americana”
in memoria di Sam Shepard
S’è trattato
di capire
che il deserto
non può arretrare
Non c’è voluto
molto
E’ bastato guardarsi
attorno
- un niente dentro -
ascoltare, indurirsi
e scegliere di battere
un tempo dispari
tanto poco americano
da confondersi
al ritmo dolciastro
del suo sogno
O magari
sfiorare
i fianchi sfiniti
d’un vecchio modello T
e ripensare alle finestre
lerce di un motel
durante la luna del falco
quando quella mezz’indiana
una specie di solco
sulla faccia, alta così
più muta del silenzio
di Dio
t’ha aiutato
a cambiar pelle
Come non bastasse
anche il viaggio
ha mostrato presto
la corda
Qualcosa tipo festa
senza sorpresa, mossa
obbligata
da animale in gabbia
mentre il deserto
negli occhi dei lupi
invadeva gli altipiani grigio
azzurri, le immense città
morte
le terre dimenticate
degli Hopi
modulando note deformi
su un lontano novembre
anche il viaggio
ha mostrato presto
la corda
Qualcosa tipo festa
senza sorpresa, mossa
obbligata
da animale in gabbia
mentre il deserto
negli occhi dei lupi
invadeva gli altipiani grigio
azzurri, le immense città
morte
le terre dimenticate
degli Hopi
modulando note deformi
su un lontano novembre
TFK
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