mercoledì 28 agosto 2019

VENEZIA 76. LA VERITE'

La vérité
di Koreda Hirokazu
con Catherine Deneuve, Juliette Binoche e Ethan Hawke
Francia, 2019
genere: drammatico
durata: 106’
(Concorso ufficiale)


Anche quest’anno il film d’apertura della 76esima edizione della mostra del cinema dimostra la ricerca di Barbera nell’inserire prodotti sempre nuovi e all’avanguardia in un programma articolato e molto ricco.
Koreda Hirokazu mette in scena una storia all’apparenza semplice, nella quale la protagonista, Fabienne, è una grande attrice francese dedita solo ed esclusivamente alla carriera, tanto da dimenticarsi della sua stessa famiglia, sia del marito Pierre, sia della figlia Lumir, trasferitasi a New York dove lavora come sceneggiatrice e dove vive insieme al marito e alla figlia.
Quando la figlia di Fabienne decide di rientrare in Francia per assistere all’uscita della biografia della madre (sulla quale avrà molto da ridire) sembra quasi tornare indietro nel tempo a quando era bambina e veniva costantemente rimproverata o messa in punizione da una madre fin troppo severa, una strega addirittura (così come insegna alla propria figlia). E, oltre, al rapporto madre – figlia, vengono scardinati anche tutti i rapporti con altri personaggi, sia all’interno della casa, tra domestici, cuochi e amanti, sia soprattutto quelli in ambito lavorativo.
Si tratta, quindi, solamente di una storia di relazioni familiari (e non) che si intrecciano tra loro e, insieme, danno vita a “La vérité”. Come anticipato, trama abbastanza semplice, ma solo all’apparenza perché all’interno ognuno dei personaggi nasconde molto più di quanto non fa effettivamente vedere. Dall’invidia e la brama di successo di Fabienne (interpretata da una splendida Catherine Deneuve che fa riflettere e sorridere molto spesso solamente con uno sguardo e mostra e dimostra cosa vuol dire essere un’attrice con la a maiuscola), ai problemi di alcolismo del marito di Lumir, interpretato da Ethan Hawke, per non dimenticare la mancanza di affetto e amore materno della figlia della protagonista, una perfetta Juliette Binoche.
Interessante da parte del regista l’utilizzo costante di primi piani soprattutto per descrivere Fabienne e far entrare maggiormente in sintonia lo spettatore con il personaggio che, nonostante non sia emblema di positività non riesce a farsi odiare del tutto. Sarà forse, in parte, dovuto al suo essere semiseria in molti frangenti, tanto da suscitare qualche risata sporadica nel pubblico.
Menzione speciale alla scelta della musica che va a compensare i vari silenzi voluti e riusciti della pellicola. Bastano poche semplici note al pianoforte per intenerire lo spettatore e proverà empatia per la dura Fabienne.
Ed è bello pensare che “La vérité” non sia solo quella che Fabienne e i vari personaggi nascondono e/o devono mostrare in determinate occasioni, ma anche la “vérité” che lega il pubblico ai personaggi e gli attori stessi ai personaggi. Una Catherine Deneuve che impersona un’attrice di grande fama rende alla perfezione l’idea che il regista vuole proporre e va a creare scompiglio nel pubblico, quasi mescolando la sua immagine reale con quella fittizia del personaggio che interpreta e a sua volta del personaggio che interpreta il suo personaggio, essendo un’attrice. Particolare e interessante la scelta di far interpretare un ruolo “anomalo” a Fabienne che si trova a vestire dei panni che probabilmente non ha mai indossato nella vita. Così facendo si pone una serie di interrogativi, non solo sulla sua collega, della quale si ritrova ad essere gelosa a tal punto quasi da autosabotarsi, ma anche e soprattutto su se stessa, sulla sua vita e sul suo rapporto con gli altri, in primis con la figlia.
Koreda Hirokazu sembra voler porre lo spettatore davanti a una riflessione. La verità viene sempre a galla, in un modo o in un altro, e tutto è destinato a ripetersi, in un certo senso. E la dimostrazione lampante di questo messaggio sono due immagini: quella iniziale e quella finale della pellicola.
Un bel “buona la prima”, quindi, per questo festival.
Veronica Ranocchi

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