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LEGGETE LA MIA RECENSIONE DEL GIOCO :-)
SteamWorld Dig è un platform game "minerario" caratterizzato da un particolare stile Steampunk, che vede come protagonista un cowboy robot.
Ambientato in una versione alternativa e meccanica del vecchio west del XIX secolo, il gioco ci vede impegnati in vari livelli di azione tipicamente platform, con innesti puzzle legati alla necessità di evitare trappole, sconfiggere nemici e raccogliere minerali all'interno delle ricche miniere del west.
Rusty, il protagonista di SteamWorld Dig, è un robot-cowboy solitario e burbero, ma che si troverà a dover aiutare gli abitanti del villaggio del west portando avanti diverse missioni.
Rusty vaga da diverso tempo sotto il sole nel bel mezzo di un deserto che sembra non avere fine. Si sta dirigendo a Tumbleton, città natale di un suo vecchio zio, proprietario di una miniera e personaggio piuttosto noto ai suoi pochi concittadini. Il motivo di un tale viaggio è purtroppo infausto: il suo parente è stato infatti trovato in rottami pochi metri sotto terra. In rottami. Sì, perché il mondo di SteamWorld Dig è molto diverso da quello in cui viviamo. Il genere umano si è estinto nel corso del diciannovesimo secolo a causa della più classica delle apocalissi zombie e la nuova specie regnante sulla Terra è composta da esseri come Rusty: robot mossi da pezzi metallici e dall’energia derivata dal vapore.
La polverosa Tumbleton sembra in tutto e per tutto un piccolo villaggio dell’epoca dei cowboy: affianco al bordello un saloon. Affianco al saloon un emporio. Affianco all’emporio balle di fieno che si rincorrono sospinte dal vento. Ad accogliere Rusty ci pensa l’affabile Dorothy che dopo avergli confermato la scomparsa dello zio, lo motiva a perseguirne l’obbiettivo di riportare Tumbleton ai fasti di un tempo scavando nella grotta di sua proprietà e recuperando tutti i tesori ivi contenuti.
Sono le strambe, ma simpatiche premesse di un’avventura che sembra avere come destinazione finale il centro della Terra. Inizialmente armato di un piccone arrugginito, il nostro avrà vita difficile. Rompere i blocchi, creare il primo tunnel e raggiungere le pietre preziose ben visibili nello scenario è un’operazione piuttosto lunga e persino noiosa. I mostriciattoli che di tanto in tanto vi sbarreranno la strada sono difficili da abbattere e la lanterna consumerà in fretta il petrolio costringendovi a risalire in superficie piuttosto spesso per ricaricarla.
Fortunatamente, superato l’impasse iniziale, SteamWorld Dig inizia a regalare gioie a profusione. Rivendendo i materiali raccolti a Dorothy, Tumbleton si ripopola progressivamente sia di facce nuove che di negozi in cui acquistare oggetti via via più performanti. Trivelle in miniatura spaccano la roccia con incredibile facilità. Un inventario più ampio vi permetterà di raccogliere un numero maggiore di pietre preziose. Prolungare la barra della salute renderà gli scontri con i vari mostri meno complessi da gestire.
Farsi prendere dalla smania di scavare ogni zolla di terra è un attimo, ma SteamWorld Dig è anche un gioco che pretende un certo grado di attenzione e progettualità. Tanto per cominciare potrà capitarvi di fare errori di valutazione e restare inesorabilmente bloccati sul fondo di qualche tunnel. Se è vero che teletrasporti istantanei e scale possono venirvi in aiuto, spesso dovrete abbracciare l’idea di utilizzare l’opzione per far saltare in aria l’avatar per ritrovarvi, privati di ogni tesoro raccolto, nel centro città. Inoltre vi capiterà di imbattervi in veri e propri livelli a parte, accessibili tramite specifici pertugi, dove l’uso del piccone è subordinato a salti millimetrici e piccoli enigmi da superare con l’uso del cervello. Questi stage, davvero efficaci nel donare varietà all’avventura, nascondo al loro interno tesori particolarmente preziosi o nuove abilità che permetteranno a Rusty di scavare ancora più in profondità. Si tratta della possibilità di correre più velocemente del solito, per esempio, o di esibirsi in salti esorbitanti consumando parte dell’acqua che potrete accumulare sostando negli stagni presenti nel sottosuolo.
Il risultato è un’avventura che non tarda a diventare assuefacente e ben ritmata dopo l’iniziale lentezza con cui si superano le prime prove. La frenesia di aprirsi un varco in ogni dove, deve fare i conti con la necessità di non scavarsi la tomba da soli. Al tempo stesso, la casualità con cui lo scenario viene generato, vi permetterà di procedere a mente leggera senza dover calcolare forzatamente tutte le prossime mosse a caccia di tesori o guai di diversa forma e dimensione. La costante è un’avventura mai noiosa, vivacizzata dalla velocità con cui entrerete in possesso di nuovi power-up necessari per spingervi sempre più in fondo. Il tutto inoltre, è ben supportato da un sistema di controllo preciso e per nulla confusionario, che renderà le cose semplici anche a chi non è così avvezzo ai videogiochi.
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