Tales from the Loop
da un’idea di: Nathaniel Halpern
con: Rebecca Hall, Jonathan Pryce, Paul Schneider, Daniel Zolghadri, Duncan Joiner, Ato Essandoh, Abby Rider Fortson
USA 2020
stag. I, ep. I-VIII
durata media: 53’ ca./ep.
USA 2020
stag. I, ep. I-VIII
durata media: 53’ ca./ep.
L'interesse di sapere che cosa sia il tempo è stato risvegliato oggigiorno dallo sviluppo della fisica nella sua riflessione sui princìpi fondamentali del coglimento e della determinazione che vanno qui attuati, cioè i princìpi fondamentali della misurazione della natura entro un sistema di riferimento spazio-temporale. Lo stato attuale di questa ricerca scientifica è fissato nella teoria della relatività di Einstein. Eccone alcune tesi: lo spazio in sé non è niente; non c'è uno spazio assoluto. Esso esiste soltanto mediante i corpi e le energie che contiene.
- M. Heidegger, “Il concetto di tempo” -
Ci sono le campagne dell'Ohio sotto le quali, per decine di chilometri, si estende un acceleratore di particelle autore di scherzi alla materia e soprattutto a chi crede di poterla domare. Ci sono gli oggetti allo stesso tempo sorpassati e artificiosi - ispirati, così come l'intera serie, all'immaginario dell'artista svedese Simon Stålenhag - che sembrano rappresentare un futuro stanco di esser tale. C’è anche un rapporto con la Tecnica che va in direzione totalmente opposta al dogma di imprescindibilità da essa che ci siamo cuciti addosso.

A tal proposito, sembrano non essere poi così lontani neanche i tempi in cui Nietzsche annunciava l'eterno ritorno dell'uguale - teoria della quale Fink diceva, e non a torto, che "... apparentemente manca di una precisa rielaborazione e impronta concettuale; è più simile a una oscura profezia" - che continua ad avverarsi ogni istante e senza arrendersi, nonostante le domande di un ragazzino, Cole/Joiner, perspicace e caparbio, pronto a interrogarsi perplesso ma sfrontato sul tempo (divinatoria la sequenza in cui fotografa la madre) ricevendo una risposta brutale e restando fregato dallo scherzetto di un fiume eracliteo. In un contesto apertamente nichilista, allora, e nella misura in cui la percezione umana è portata a credere solo a quello che recepisce, con tutte le contraddizioni del caso inerenti alla fede cieca nella materia, ennesimo dio cretino della Storia, viene posto il dubbio - con la lieta sensazione che sia più di un dubbio - che davvero tutto esiste ma nulla è.
Antonio Romagnoli