lunedì 30 novembre 2015

News: Dead Island Redux sta per arrivare su PS4,XBOX ONE,PC



Fonte Games.it

 

 

 

 

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Dead Island Redux non è ancora stato ufficialmente annunciato, ma ormai sembra quasi certa la sua esistenza. Anche se da Deep Silver non arrivano segnali, un indizio chiaro arriva da bartsmit.com, rivenditore olandese, che ha aperto la pagina di vendita.

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Secondo tale pagina, Dead Island Redux costerebbe 39,99 euro, sarebbe pubblicato su PC, PS4 e Xbox One, e consisterebbe in una raccolta, già vista ultimamente per Metro Redux, del primo Dead Island e di Dead Island Riptide, entrambi rimasterizzati e completi di tutti i DLC usciti finora. Si vociferava da tempo dell'esistenza di una raccolta che nelle scorse settimane era stata chiamata "Definitive Edition".

Le raccolte rimasterizzate non sono più una sorpresa ormai, specialmente quando è alle viste un sequel come Dead Islad 2. Probabilmente, visto che questo progetto sta portando via più tempo del previsto, gli sviluppatori hanno deciso di "accontentare" i fans della serie, e di attirarne di nuovi, riproponendo questi due successi (più il primo a dire il vero). Attendiamo soltanto che gli sviluppatori di Techland o i publisher di Deep Silver si pronuncino per via ufficiale.

UNO PER TUTTI

Uno per tutti
di Mimmo Calopresti
con Fabrizio Ferracane, Giorgio Panariello, Isabella Ferrari, Thomas Trabacchi
Italia, 2015
genere, noir, drammatico
durata, 85'


Siamo certi che non basta qualche parola per definire la carriera di un regista, eppure nel caso di Mimmo Calopresti non si può fare a meno di pensarne almeno un paio che secondo noi sarebbero sufficienti a rendere il senso. Generosità è la prima a farsi strada perché pur arrivando al successo con il cinema di finzione, il regista calabrese non ha mai perso l'attenzione verso le questioni sociali che attraverso la pratica del documentario hanno trovato espressione nelle tematiche legate al mondo del lavoro e alla sua organizzazione da cui nasce tra le altre cose un film come " La fabbrica dei tedeschi" sull'incidente che costò la vita agli operai della Tyssen Krupp e che poi, con "Volevo solo vivere" realizzato nel 2006 per conto della fondazione di Steven Spielberg, si sono aperte alla tragedia dell'Olocausto. Senso di colpa è invece quella che meglio di altre rende il significato della costante fuga dal cinema di finzione, incapace, dopo il confortante esordio nel cinema politico e militante (La seconda volta, 1995) di tenere desta la tensione nei confronti del reale, a dir poco eluso da una serie di lungometraggi (da "La parola amore esiste" uscito nel 1998 a "L'abbuffata realizzato nel 2007) votati a un intimismo di derivazione autobiografica.



Soprattutto in virtù di quest'ultima ragione "Uno per tutti" rappresentava una resa dei conti innanzitutto personale, nei confronti della propria arte e del modo di intendere lo strumento cinematografico; e poi pubblica, nei riguardi di un intero Paese, tornato ad essere quella pietra dello scandalo che nell'ottica di Calopresti diventa il pretesto per raccontare come eravamo e come siamo diventati. La storia degli amici che tenendo fede al giuramento d'infanzia ("Uno per tutti" ripreso nel titolo del film) si ritrovano laddove si erano lasciati (una Trieste livida e cupa) per tentare di scongiurare che il figlio di uno di loro finisca in prigione, è di quelle che si prestano a una duplice lettura. Da una parte infatti, l'ineluttabilità della corruzione, morale e materiale, che traspare in controluce dalle difficoltà di tenere fede alle premesse di quel sodalizio forniva di per se il materiale per imbastire una racconto intriso di rimandi agli stilemi tipici del cinema noir.  Dall'altra, i tentativi di Gil (interpretato dal Fabrizio Ferracane di "Anime nere") e con lui degli altri amici, di forzare la situazione per rimediare alle colpe del ragazzo, diventano ben presto il modo utilizzato dal regista per orchestrare una ricognizione sul malessere della nostra società e sul crollo di un sistema di  valori da cui come da copione niente e nessuno riesce a salvarsi.  Ne la lotta politica, messa sotto accusa - come già era successo nel film del 1995 -  attraverso la sequenza di  uno dei tanti flash back che ci riportano alla fanciullezza dei protagonisti in cui abbiamo modo di valutare le conseguenze nefaste provocate dall'arma lasciata incustodita dal corteo di manifestanti disperso dalla polizia, ne dalle differenze ideologie, azzerate  - come dice lo sbirro interpretato da un ottimo Giorgio Panariello -  dalla paura di non riuscire ad arrivare alla fine del mese, ne la famiglia, incapace di rappresentare un modello di riferimento - come dimostrano la mancanza di costrutto dei comportamenti posti in essere dalla madre interpretata da Isabella Ferrari - e svuotata di quelle energie emotive e sentimentali la cui mancanza il film traduce nell'esasperata fluidità dei rapporti umani che si intrecciano nel corso della vicenda.



Spostandosi sul terreno che gli è più congeniale Calopresti organizza un dispositivo capace di fare di necessità virtù e, come tale, di riuscire a trasformare la mancanza di mezzi nell'espediente estetico che permette al regista di liberarsi da quel superfluo che aveva appesantito il suo cinema. Certo il risultato è tutt'altro che fluido, perché la sceneggiatura scritta in collaborazione con Monica Zappelli  è fin troppo schematica nel rendere esemplari situazioni e tipologie umane, e l'impianto di genere troppo poco definito, specialmente quando si tratta di dare vita alle zone d'ombra che sono parte in causa del malessere esistenziale dei protagonisti così come di definire l'ambiente che fa da sfondo alle attività illecite di Gil, per risultare davvero efficace. Ma la sinergia tra l'essenzialità dei suoni elettronici prodotti dalla musica di Max Casacci, figura di riferimento della nuova scena musicale torinese, il montaggio secco e discontinuo di Valerio Quintarelli e soprattutto la ridotta profondità dell'immagini filmate da Calopresti, regalano al film una sorta di innocenza che riscatta una parte dei suoi evidenti difetti. E nonostante questo, "Uno per tutti" proprio per le caratteristiche che abbiamo appena detto lascia intendere l'inizio di una nuova fase della carriera cinematografica del regista calabrese.
(pubblicato su ondacinema.it)

Video: BLOODBORNE + DLC: Vediamo cosa Cambia PT 3 Scoperta Nuova Trasformazioone + Magia Oscura



Ciao ragazzi 

 

 

Ho Scoperto questa Nuova Trasformazione + Ho trovato la Magia delle anime ricercanti come in dark souls 2 Guardatevi il video :-) 

 

Qui la Nuova Trasformazione

 

 

 

 

Qui la Nuova magia tipo le Anime Ricercanti


Qui ho trovato la Magia Oscura tipo le anime ricercanti come quelle di Dark souls 2 Guardate il Video


Durante il mese di Dicembre Dirette Live Tutti i Giorni alle 14:30 leggete quali giochi



Ciao ragazzi   oggi si continua con Bloodborne+Dlc

ho comprato il gioco di wolfenstein the new order non vedo l'ora di giocare a Questo gioco che mi è stato Consigliato " Devo dire ottima Recensione " Domani Primo dicembre andiamo in diretta con il gioco Wolfenstein alle 14:30

poi ci saranno dirette live sui Giochi che  ho lasciato a meta sul mio canale :-) che sono indicati dalla scritta  in Rosso

Farcry 4

dark souls 1

diablo 3 reaper of souls 3

Fallout New Vegas


 


bloodborne+dlc : Qui voglio vedere se Cambia Qualcosa nella storia

Fallout 4: Faremo le Missioni Secondarie + Esplorazione di tutta la Mappa


 

 

Quindi per Dicembre sono apposto se siete interessati a seguirmi vi aspetto ragazzi :-)

 






LE ANTEPRIME DE ICINEMANIACI - I RACCONTI DELL'ORSO

I racconti dell'orso
di Samuele Sestieri, Olmo Amato
Italia 2015,
genere, drammatico
durata 67’


Negli ultimi anni, da quando la rivoluzione del digitale è diventata permanente, nel cinema italiano compaiono sempre più spesso anomalie rappresentate da autori indipendenti in controtendenza con l’andazzo precedente che, escludendo i lavori di pochi autori come Sorrentino o Garrone, era tutt’altro che esaltante.

In questo contesto si muovono Samuele Sestieri e Olmo Amato, che realizzano l’opera forse più estremamente sperimentale di questa trentatreesima edizione del festival di Torino. L’intenzione, restituita appieno dalla particolarità delle riprese e del montaggio, è quella di sfidare chi guarda ad una decodifica che se da un lato potrebbe risultare estremamente complessa, visto che il mistero ed il non detto sono gli elementi alla base della narrazione – nella quale una sorta di monaco robotico insegue una figura umana senza volto ed interamente rossa – dall’altro invece appare chiaro l’invito a concentrarsi sulla restituzione che avviene sul piano emozionale.


“I racconti dell’orso”, realizzato tramite una campagna di crowfounding, è un film che nelle proprie imperfezioni – il finale molto proteso, la durata ambigua (67’ è un minutaggio al limite tra lungo e medio metraggio) – trova comunque il proprio punto di forza nell’andare ad agire sull’inconscio di chi guarda e facendo dimenticare quelle domande che probabilmente non necessitano di risposta.
Antonio Romagnoli

domenica 29 novembre 2015

Pubblicata la Prima Video Guida di BLOODBORNE + DLC: Vediamo cosa Cambia PT 1





Ciao Ragazzi 

 

 

 

Sono Curioso di vedere cosa Cambia nella,Storia quindi lo sto rifacendo da capo con il Mio dato salvato in New Game Plus. Quindi lo scopriremo insieme ragazzi Prossima Diretta Live alle 14:30 vi aspetto ragazzi :-)  

LA FOTO DELLA SETTIMANA

















Ferro 3 - La casa vuota di Kim Ki-duk (Corea del sud, 2004)

LE ANTEPRIME DE ICINEMANIACI - KNOCK KNOCK

Knock Knock
di Eli Roth
con Keanu Reeves, Lorenza Izzo, Ana de Armas
Usa, Cile, 2015
genere thriller, horror
durata 99


Evan Webber (Keanu Reeves) è un architetto, sposato con una giovane e bella moglie, artista e 
scultrice di pop art, e con due deliziosi figli. Il fine settimana, proprio durante la festa del papà, 
rimane solo per portare avanti un lavoro urgente, mentre la famiglia si trasferisce alla casa al mare 
per trascorrere una breve vacanza. Ma durante la prima notte, sotto una pioggia scrosciante, si 
presentano davanti alla porta due ragazze che apparentemente si sono perse e cercano aiuto.
Eli Roth lasciata la foresta amazzonica di “The Green Inferno” si cimenta in un thriller con venature 
horror mettendo in scena l’errore di un uomo preso in un momento di debolezza e che paga molto 
caro. Ben presto le due ragazze si rivelano delle psicopatiche che, dopo averlo provocato in tutti i 
modi, lo coinvolgono in una notte di sesso sfrenato a tre per poi ricattarlo e perseguitarlo in ogni 
modo, rendendolo oggetto di un gioco al massacro che lo porterà alla distruzione della sua bella 
vita ordinata e borghese. Siamo lontani dal torture porn dei due “Hostel” e anche dalla sequenze 
cruenti dei cannibali del film precedente ed Eli Roth cerca di giocare sulla tensione e la suspense, 
dove la casa diventa il campo di battaglia. Certo, il regista americano sembra dirci che non c’è 
molta differenza tra i sobborghi ricchi di Hollywood e la foresta amazzonica: infatti “Knock Knock” 
inizia con la stessa sequenza aerea e al posto del verde della foresta fino ad arrivare al campo di 
lavoro, qui attraversiamo le verdi colline californiane, le ordinate strade con i villini tutti uguali fino 
ad arrivare nella casa, nei suoi corridoi, nelle stanze, come a delineare in modo inequivocabile, da 
una parte, lo spazio geografico dell’azione e, dall’altro, ribadire che l’orrore e il pericolo (sia se 
siamo in un luogo sperduto e selvaggio oppure in un quartiere ricco ed elegante del mondo 
occidentale) si nasconde ovunque e può essere rappresentato anche da due ragazze solo in 
apparenza indifese.

Il secondo elemento che fanno di “Knock Knock” l’altra faccia di “The Green Inferno” è la presenza 
di Lorenza Izzo nella parte qui di Genesis, una delle due psicopatiche, ribaltando completamente il 
personaggio che interpretava nel film precedente di giovane ragazza idealista sopravvissuta al 
massacro da parte della tribù cannibale del gruppo di studenti protestatari (e molto sprovveduti). 
Se lì la Izzo lottava contro le multinazionali e il selvaggio disboscamento della foresta per 
sfruttarne le materie prime, qui si trasforma in una erinni giustizialista contro lo strapotere del 
maschio. E la giovane attrice (moglie del regista) riesce a rendere credibile il personaggio e tiene 
testa al ben più esperto Keanu Reeves. È la prima volta che Roth utilizza una star nei suoi film e per 
la verità Reeves ci è sembrato troppo ripetitivo nelle espressioni facciali e un po’ bloccato per un 
ruolo che forse non era nelle sue corde (ma del resto è anche tra i produttori del film). 

Anche il tema dell’impossibilità della resistenza alla tentazione da parte di qualsiasi uomo, persino 
per uno fin troppo probo e onesto come Evan Webber (che a volte sembra inverosimile per 
quanto è perfetto) ai richiami delle sirene del sesso, è un po’ debole e alla fine anche leggermente 
misogino. La sceneggiatura, cui ha contribuito anche Roth, si sviluppa con una certa prevedibilità (salvata dal finale che ovviamente non sveleremo) e con alcune incongruenze (nessun amico o conoscente lo chiama mai, a parte il direttore della galleria d’arte della moglie e la sua fisioterapista; oppure le due ragazze con estrema facilità hanno ragione fisicamente dell’uomo; o ancora come sono 
venute in possesso di tutta una serie di informazioni su Webber e la famiglia? Tutti punti che 
restano in sospeso) che non brilla per originalità e imprevedibilità. Eli Roth non è certamente un autore, ma un buon regista di genere che conosce il mestiere e forse dovrebbe concentrarsi sulla regia come organizzazione del lavoro della messa in scena e non strafare nel voler ricoprire più ruoli all’interno della produzione filmica.Ma se “Knock Knock” non è all’altezza di “The Green Inferno”, resta comunque un prodotto curato e godibile per assaporare qualche brivido.
Antonio Pettierre

Cosa Aspettate Gamesurf vi regala 450 chiavi di Neverwinter Stronghold!



Fonte Gamesurf



Siete giocatori di Neverwinter Strongholds? Ottimo, perché Gamesurf ha pronte per voi ben 450 chiavi per regalarvi speciali item in game. Come al solito la procedura è la stessa, loggatevi sul nostro forum, cliccate sul bottone di richiesta e aspettate il messaggio privato. Dopo di che, entrate in gioco, riscattate il codice e divertitevi!

DIRETTA LIVE ALLE 15:00 BLOODBORNE + DLC VEDIAMO COSA CAMBIA NELLA STORIA!!


CIAO RAGAZZI 




SONO CURIOSO DI VEDERE COSA SUCCEDE RICOMINCIANDO UNA PARTITA DI BLOODBORNE, IO UTILIZZERÒ IL MIO DATO CHE È IN NEW GAME PLUS PER VEDERE COSA CAMBIA SE SIETE CURIOSI COME IL SOTTOSCRITTO SCOPRIAMOLO INSIEME VI ASPETTO ALLE 15:00 OK 

sabato 28 novembre 2015

Ore 13:00 Diretta Live Fallout 4 Ora Inizia il Bello. Finito il Gioco Posso Esplorare la Mappa!! :-)




Ciao ragazzi 

Ora che ho finito il Gioco Posso Esplorarlo in lungo e in Largo anche se sto aspettando la patch correttive di alcune missione secondarie, ma questo non mi impedisce di poterlo esplorare ugualmente quindi vi aspetto alle 13:00 ok 

 

Qui il link del mio Canale channel Gameplay1973

FANTASTICHERIE DI UN PASSEGGIATORE SOLITARIO

Fantasticherie di un passeggiatore solitario
di Paolo Gaudio
Italia, 2015
genere fantasy
durata, 83'


Quello dell'intreccio tra storie e personaggi di epoche diverse è un espediente narrativo che tanto si è usato nella letteratura quanto nel cinema - si pensi al recente capolavoro di Bellocchio -. Topos letterario, dunque, utilizzato anche in "Fantasticherie di un passeggiatore solitario", opera prima di Paolo Gaudio nella quale i protagonisti sono uno scrittore ottocentesco - autore del libro che dà il titolo al film - che vive in uno scantinato disadorno,  un ragazzo - dei giorni nostri - che viene per casualità in possesso del libro e i protagonisti del libro stesso - le vicende che rappresentano quest'ultimi, animati in stop motion, a nostro avviso sono il più grande pregio del film -.

Nonostante sia chiara la direzione che l'autore vorrebbe percorrere, è necessario prendere atto del fatto che l'intreccio sia sempre più mal gestito con l'avanzare della trama e che la resa visiva riguardante gli attori in-carne-ed-ossa sia su un livello che difficilmente potrebbe definirsi professionale - infrangendo la possibilità di stimolare le "ghiandole immaginifiche" di chi guarda - come al limite del'amatoriale è la recitazione degli attori, in particolare dei due ragazzi. 

Dispiace dover parlare male di un film come "Fantasticherie..." prima di tutto per le difficoltà produttive che ne hanno rallentato la realizzazione e, secondariamente, perché tra i tanti difetti s'intravede il tentativo - mirabile, ovviamente - di realizzare un romanzo di formazione sui generis senza tralasciare un certo tipo di memoria letteraria e cinematografica - si veda la citazione di un cult come "Trainspotting": da ammirare l'intenzione, totalmente da rivedere l'esecuzione.
Antonio Romagnoli

PER LA GIOA DEI FANS DEMON'S SOULS SU PLAYSTATION 4



Fonte everyeye.it

 

 

 

 

 

 

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Nelle scorse ore, il profilo Twitter ufficiale di Bloodborne ha pubblicato una foto in cui si vedono alcune custodie del titolo omonimo (edizione standard e The Old Hunters Edition) oltre alla cover di Demon's Souls, presenza, questa, che ha subito dato il via a una serie di rumor e voci di corridoio.

Secondo alcuni, con questa immagine From Software avrebbe voluto anticipare l'annuncio di Demon's Souls Remastered per PlayStation 4 mentre altre ipotesi parlano di un possibile contenuto scaricabile di Bloodborne legato proprio a Demon's Souls. Al momento, ripetiamo, non c'è niente di ufficiale, si tratta solamente di speculazioni prive di fondamento. In ogni caso, sembra che lo studio sia al lavoro su due nuovi progetti esclusivi per PS4 e uno di questi potrebbe essere proprio la riedizione di Demon's Souls.

 

 

News: Video: Tales of the Undead è ora disponibile in Counter-Strike Nexon: Zombies





Fonte Gamesurf

 



Hai sentito? Quello che senti è il suono dell'inarrestabile orda dei non morti che si trascinano verso di te! Lo sparatutto free-to-play Counter-Strike Nexon: Zombies diventa protagonista del più grande aggiornamento di sempre. Tales of the Undead consiste infatti in un aggiornamento di contenuti mastodontico, stracolmo di nuove classi giocabili, modalità di gioco intense, scenari scintillanti e oggetti incredibili. Talmente vasto che ha bisogno di sei giorni per essere implementato!

Il primo dei sei aggiornamenti è stato introdotto e offre ai giocatori la possibilità di far piovere distruzione giù dai cieli con il gigantesco zombie Angra, che con il respiro tossico e i lunghi tentacoli sferra attacchi terribili per dominare gli avversari. Ma, umani, non temete: sarete attrezzati per condurre la lotta nei cieli prendendo il controllo di un imponente elicottero Comanche.

 

 

 

 

 

Ma il caos non si ferma qui, due nuove modalità Fun Modes verranno aggiunte al gioco la prima delle quali, denominata Hidden Mode, vedrà un giocatore braccare gli altri partecipanti grazie alle proprie capacità soprannaturali e alla facoltà di diventare invisibile. Mentre Item Battle rivede il classico Team Deathmatch con l'aggiunta di una serie di interessanti elementi che ogni fazione dovrà utilizzare strategicamente per poter vincere.

Oggi, 26 novembre, il secondo aggiornamento introduce la Season 5 dello Zombie Scenario. Nel primo emozionante episodio i giocatori dovranno aspettarsi azioni su vasta scala, mentre Jennifer e la sua squadra saranno impegnati in un nuovo esperimento di Super Soldato e partiranno alla scoperta di una città abbandonata e misteriosa brulicante di non morti.

Il 27 novembre vedrà l’arrivo della nuova modalità Fun Mode Zombie Hide and Seek, in cui fino a 20 giocatori avranno la possibilità di prendere parte al gioco del gatto col topo su vasta scala. La fazione degli umani deve identificare e dare la caccia al vero zombie nascosto in una marea di falsi zombie, mentre lo zombie dovrà utilizzare la propria astuzia e l'inganno nel tentativo di sfuggire agli esseri umani.

Un altro nuovo tipo di gioco sarà disponibile invece il 28 novembre; Sudden Death, una modalità di eliminazione veloce e intensa grazie a una torsione. Una pistola verrà riprodotta al centro della mappa e i giocatori dovranno avere reazioni fulminee per superare in astuzia i nemici, afferrare l'arma e rimanere in piedi sani e salvi.

venerdì 27 novembre 2015

RICOMINCIO DA TRE

Ricomincio da tre
di Massimo Troisi
con Massimo Troisi, Lello Arena, Fiorenza Marchegiani, Marco Messeri, Renato Scarpa, Laura Nucci
Italia, 1981, di nuovo al cinema, restaurato, 23-24 novembre 2015
genere: commedia 
durata: 110'


Il giovane Gaetano vive a San Gregorio a Cremano insieme alla famiglia e alle amicizie di sempre. Quando capisce che anche per lui è arrivato il momento di cambiare aria, decide di fare le valigie e trasferirsi presso la zia a Firenze. Qui incontra Marta, giovane infermiera col pallino della scrittura, per la quale nasce un interesse ricambiato. A movimentare le sue giornate si uniscono un parroco intimo della zia, Frankie, e il suo vecchio amico Lello, che lo raggiunge in città.
Ricomincio da tre è tornato sul grande schermo, nella versione restaurata dal Centro sperimentale di Cinematografia e distribuita in sala da Microcinema, il 23 e 24 novembre. 
Dopo più di un trentennio la voce di Lello che chiama a squarciagola Gaetano torna tra i palazzi puntellati della Napoli terremotata dagli anni '80.
Questa pellicola ha segnato la carriera di Troisi e la storia della comicità napoletana, sempre più lontana dalla commedia dell'arte, con lui più vicina ai tormenti innescati dalla vita cittadina e dal rapporto tra i sessi, stravolto dall'emancipazione della donne. Con lo sguardo attento alla società italiana post-sessantottina e l'intento di stravolgere luoghi comuni, Troisi scrive, interpreta e dirige una storia personale, ricca di nevrotici da Istituto di igiene mentale e relazioni complesse, come quella che il timido e ingenuo ragazzo del sud instaura con l'emancipata e intraprendente Marta.
Dando voce alle paure degli uomini e alla forza delle donne, con la sua poetica popolare e la verve partenopea che si spinge ben oltre il dialetto e la mimica capace di improvvisazioni dirompenti, elevandosi oltre le risa, il regista guadagna fama e popolarità, con il sorprendente esordio della Factory Film.
Fulvio Lucisano, produttore insieme a Mauro Berardi, vide Massimo Troisi al Teatro Tenda e se ne innamorò al punto da convincerlo a curare la regia del film, che l'attore napoletano voleva affidare a terzi, e da garantire egli stesso il guadagno alle sale nel caso di mancato incasso. Era una scommessa. Troisi all'epoca era già noto al grande pubblico grazie al trio comico La Smorfia - insieme a Lello Arena e Enzo Decaro - che si era fatto strada in televisione grazie a varietà come Non Stop, tra il '77 e il '79, e Luna Park, ancora nel '79. Come sempre per chi passa dalla formula breve del cabaret a quella del lungometraggio, il rischio era che gli sketch non funzionassero con altrettanta efficacia. Inoltre bisognava vincere quello scetticismo secondo cui il linguaggio di Troisi, così prossimo all'idioma napoletano, non venisse adeguatamente compreso e apprezzato a nord di Roma. Il pericolo venne evitato ricorrendo all'espediente di ripetere più volte le battute, il che funzionò bene anche come motore dell'elemento comico. Infine il film venne portato nelle sale e la sfida fu vinta. Girato in sei settimane, tra Napoli e Firenze, e costato 450 milioni di lire, Ricomincio da tre incassò 14 miliardi, ottenendo un successo senza precedenti e battendo al botteghino italiano persino Star Wars: Episodio V - L'Impero colpisce ancora. Vinse due David di Donatello, quattro Nastri d'argento e una decina di altri riconoscimenti, mise d'accordo critica e pubblico e diede nuova linfa alla commedia italiana che in quegli anni viveva un periodo di stallo. 


Nonostante l'assistenza alla regia di Umberto Angelucci, già aiuto regista per Pasolini e Petri, il film risente di una certa povertà drammaturgica e di messa in scena, i personaggi non fuggono la macchietta e i tempi sono quelli del teatro e non ancora del cinema. L'originalità del primattore tuttavia era tanta e tale da distogliere l'attenzione sulle debolezze del suo linguaggio cinematografico. Come già nella Smorfia, Troisi continua nell'opera di scardinamento degli stereotipi che gravavano sulla cultura partenopea offrendosi come rappresentante di quella Napoli  portata alla ribalta dal teatro di Annibale Ruccello, dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare e dagli altri che contribuirono in modo filologico a quest'opera di rinnovamento.

Il film segna anche l'inizio di un sodalizio artistico con Pino Daniele che, qui e in altre occasioni (Le vie del signore sono finite, Pensavo fosse amore invece era un calesse), si fa interprete di quella vena malinconica che sempre in Troisi fa da controcanto alla risata, dando alla sua comicità un segno inedito. Morando Morandini parla di «fantasia nevronapoletana e invenzioni seicentesche», Gian Piero Brunetta di «felice intergamia del Pulcinella con la maschera del Pierrot lunare». Come poeta era troppo indolente per non vedere il comico e come comico era troppo indolente per lasciar vincere la risata. La sua resta una comicità umile, ispirata e proletaria, che si rifugia nel surreale come via di fuga da una realtà che ha attraversato quasi senza toccare, ma profondamente toccandoci.
Riccardo Supino

 

Ho Finito il Gioco Fallout 4 lo Provano le miei 41 Video Guide fino adesso ti tanti bug citati da tanti utenti io Neanche Uno!!



lo provano le Mie video guide: avevo sentito di bug a Diamond City:io non ho trovato nulla, poi di altri bug citati sempre nella storia principale non ho trovato nulla!! Ora inizierò le missioni secondarie vedremo se ne troverò qualcuno li, in caso pubblicherò sul mio Blog :-) 

Qui parlano del bug di Diamond City http://ift.tt/1NSlsNi

 

 

qui allego la mia  play-list di Fallout 4 qui vedrete il video di diamond City a me non succede nulla!! 

 

TFF15 - A SIMPLE GOODBYE

A simple goodbye
di Degena Yun
con Men Tu, Liya Ai, Yingerile Ba, Degena Yun
Cina 2015
genere, drammatico
durata, 100'

Il trovarsi di fronte alla morte ed il conseguente superamento di essa è un argomento che ha raggiunto tra i picchi più alti nella letteratura – si pensi al Nick Belane del “Pulp” di Bukowski – nella pittura – si veda ad esempio l’ultimo autoritratto di Frida Kahlo – così come nel cinema. 

In quest’ottica il protagonista di “A simple goodbye”, ex-regista malato di cancro ai polmoni, si muove tra disillusione personale e non-detti con chi lo circonda – una ex moglie isterica, una figlia confusa sul proprio presente e sul proprio futuro, una sorella ossessivamente superstiziosa e una madre fin troppo accondiscendente – ritrovandosi ad essere l’unico – o perlomeno il primo –  ad aver accettato (e qui l’accettazione equivale al superamento cui facevamo cenno sopra) la propria fine.

Con una camera quasi sempre fissa sui totali, come a ritrarre le situazioni in cui il personaggio principale si ritrova e dalle quali vorrebbe sempre di più distaccarsi, la regia riesce a restituire pienamente l’elaborazione anticipata del lutto cui tutti i caratteri in scena – altissimo il livello della recitazione – sono costretti. Si tratterebbe di un’opera pressoché perfetta se non fosse per l’epilogo che, fungendo da memoriale della regista in ricordo del padre, tradisce in parte le premesse che rendono comunque “A simple goodbye” un prodotto di altissimo livello.
Antonio Romagnoli

TFF15 - JOHN FROM

John From
di João Nicolau
con Luísa Cruz, António Fonseca, Adriano Luz, Julia Palha, Leonor Silveira
Portogallo 2015
genere, commedia 
durata, 100’


Per un paradosso che non ci riesce di capire, l’unico motivo di slancio che muove l’individuo dei giorni nostri sembra essere sua maestà la Noia. Così è perlomeno per la giovane protagonista di “John From”, che decide di dare una scossa all’estate che scivolava via piatta corteggiando il vicino, fotografo molto più grande di lei e padre di una bambina.

Viaggiando di pari passo col fantasticare della ragazzina circa la relazione col dirimpettaio, il film si evolve senza forzature verso le rappresentazioni fantasmatiche della psiche di Rita – questo il nome della protagonista – che prendono il posto degli accadimenti reali. Traslazione, questa che va dalla realtà alla finzione, che oltre a condurre lo spettatore in uno stato di trance diventa una riflessione non scontata sulla funzione della narrazione cinematografica.

“John from”, tramite la propria capacità di affabulare chi guarda senza mai spezzare l’incantesimo, rappresenta un manuale – di felliniana memoria –  su come creare empatia col pubblico pur spingendo il piede sul pedale del surrealismo.
Antonio Romagnoli

giovedì 26 novembre 2015

DIRETTA LIVE: FINITO FALLOUT 4 CON IL FINALE DELLA CONFRATERNITA D'ACCIAIO ADESSO INIZIA L'ESPLORAZIONE ALLE 16:00




CIAO RAGAZZI  SETTIMANA PROSSIMA NUOVO GIOCO!! QUINDI NUOVA VIDEO GUIDA



AVENDO FINITO FALLOUT 4, ORA INIZIA IL BELLO L'ESPLORAZIONE, DOVE POSSO SCOPRIRE TUTTI GLI OGGETTI NASCOSTI, SE SIETE INTERESSATI VI ASPETTO ALLE 16:00 BUONA VISIONE A TUTTI :-) SUL CANALE GAMEPLAY1973

FINITO FALLOUT 4 PS4 4, PUBBLICO LE 41 VIDEO GUIDE " BUONA VISIONE A TUTTI "







CIAO RAGAZZI QUI ALLEGO L PLAY-LIST DEI 41 VIDEO BUONA VISIONE A TUTTI :-) 




HO FINITO FALLOUT 4, GUSTATEVI IL FINALE DELLA CONFRATERNITA D'ACCIAIO, MI RIMANGONO DA FINIRE GLI ALTRI DUE FINALI CHE SONO, QUELLO DELL'ISTITUTO E QUELLO DEI RAILROAD. MA ORA MI SONO RIMASTE SOLO LE MISSIONI SECONDARIE,ASPETTO CHE ARRIVI LA PATCH COSI NON CORRO RISCHI, MA COME SANNO TUTTI I GIOCATORI DI FALLOUT IL BELLO ARRIVA ORA, COSA VOGLIO DIRE LA POSSIBILITÀ DI POTERE ESPLORARE LIBERAMENTE E SCOPRIRE TUTTI I SEGRETI DI FALLOUT 4 :-)

TFF 15 - BROOKLYN

Brooklyn
di John Crowley
con Domhnall Gleeson, Saoirse Ronan, Emily Bett Rickards, Julie Walters, Jim Broadbent
Drammatico 105’
Irlanda, Gran Bretagna 2015


Ellis è una giovane irlandese che, trovato lavoro in un grande magazzino a New York, partirà per il nuovo continente lasciando, con grande rimpianto, la sorella e la madre nella piccola realtà di paese. Dopo essersi ambientata con mille difficoltà nel contesto americano, la morte della sorella, alla quale Ellis era molto legata, farà riaffiorare nella psiche della protagonista tutti i dubbi da cui era afflitta al momento della partenza.

La trama, già di per sé melensa, viene appesantita da una  regia rigorosamente scolastica e da una colonna sonora ridondante ed onnipresente. Tutto volto a sublimare l’interpretazione  della protagonista, caratterizzata in maniera schematica oltre che prevedibile, quindi perfettamente in linea con la piega che prende il film. Come se tutto questo non bastasse, a completare la definitiva perdita di credibilità arriva un happy ending di dubbio gusto estetico ancor prima che drammaturgico. John Crowley, nel tentativo di omaggiare il cinema classico – un modo di far cinema, in ogni caso, morto su e giù più di mezzo secolo fa – ha reso “Brooklyn” un’opera che sul panorama del cinema contemporaneo rappresenta un’involuzione inspiegabile. 
Antonio Romagnoli

FINITO IL DLC BLOODBORNE OF THE HUNTERS PS4 ITA " BUONA VISIONE A TUTTI "










CIAO RAGAZZI ALLEGO LA PLAY-LIST DI BLOODBORNE OF THE HUNTER CON RELATIVI BOSS SCONFITTI BASTA CLICCARE SUL VIDEO ALLA VOCE PLAY-LIST PER VEDERE IL VIDEO CHE VOLETE :-)




FINITO IL DLC BLOODBORNE OF THE HUNTERS VI AUGURÒ UNA BUONA VISIONE A TUTTI. PROSSIMA SETTIMANA UN NUOVO GIOCO CON RELATIVA VIDEO GUIDA, POI VI FARÒ SAPERE QUALE GIOCO COMPRERÒ OK RAGAZZI CIAO A TUTTI

LE ANTEPRIME DE ICINEMANIACI - LA FELICITA' E' UN SISTEMA COMPLESSO

La felicità è un sistema complesso
di Gianni Zanasi
con Valerio Mastandrea, Hadas Yaron, Giuseppe Battiston
Italia, 2015
genere, commedia, drammatico
durata, 117' 



Sarà per il suo modo di intendere il cinema che lo ha portato a centellinare le sue regie, sarà per il tono minimale delle storie che racconta, fatto sta che Gianni Zanasi non sembra essersi spostato di un millimetro da quella freschezza un po’ ingenua che ne aveva caratterizzato gli esordi e che ancora oggi, alla vigilia dell’uscita del suo nuovo film ci spingono ad annoverarlo tra le file degli autori del nuovo cinema italiano nonostante il regista emiliano sia attivo sin dal 1995, anno che lo vide per la prima volta sulla scena con “Nella mischia”. A conti fatti “La felicità è un sistema complesso” presentato in anteprima al festival di Torino, conferma queste premesse non solo perché a figurarvi nel ruolo del protagonista Enrico Giusti è Valerio Mastandrea che sull’understatement  e sulla spontaneità delle sue interpretazioni ha costruito l’intera carriera ma anche per la presenza di una serie di luoghi tipici del cinema di Zanasi che spingono la storia dalle parti di una leggerezza esistenziale che nei film del regista diventa l’antidoto per superare le difficoltà della vita.

Che, nel caso del film in questione sono la conseguenza di un lavoro che mette a dura prova l’equilibrio psicologico del protagonista, deciso a farsi promotore di un capitalismo etico e illuminato attraverso l’attività di intermediario tra lo studio per cui lavora e quella parte di imprenditori meno illuminati di cui si guadagna l'amicizia necessaria per convincerli a farsi da parte. A metà strada tra uno psicologo e un consulente finanziario, Enrico entra in crisi quando l’azienda gli commissiona di licenziare  Filippo e Camilla, eredi di un patrimonio industriale che i due ragazzi, rimasti improvvisamente orfani, intendono amministrare salvaguardando i diritti dei propri lavoranti.


Avendo come filo conduttore i tentativi del protagonista di guadagnarsi la fiducia dei due ragazzi, “La felicità è un sistema complesso” trova il modo di aggirare la linearità della trama allargando il suo sguardo ad un altrove scaturito dalla bellezza del paesaggio naturale, chiamato nella sua armonica purezza a fare da contrappunto al disordine esistenziale dei personaggi; oppure, affidandosi ai lunghi stacchi musicali, di trovare il modo per trasfigurare fatti e situazioni che quasi sempre finiscono per aprirsi a significati che vanno oltre la contingenza. 


Così facendo il film di Zanasi si svuota degli elementi del reale per assumere la forma di una favola filosofica e surreale in cui oltre ai dilemmi esistenziale di Enrico, chiamato a fare i conti con una passato che non riesce a lasciare andare e con un presente irrisolto e contraddittorio, entrano in gioco le motivazioni di chi gli sta accanto e di Elisa (l'attrice Hadas Yaron, già interprete di "La sposa promessa") in particolare, la ragazza del fratello a cui Enrico si ritrova a fare da balia, la cui presenza è più che altro lo stratagemma usato dalla sceneggiatura per disinnescare i mascheramenti psicologici di di cui l'uomo si serve per legittimare il suo operato. Se i conti tornano solo in parte, con personaggi che si perdono nel nulla e altri che non riescono  a diventare tali, il lungometraggio ha una tale libertà creativa e una dose di umanità così contagiosa da diventare una panacea per chi lo guarda. Per dirla con le parole del regista Pietro Marcello, "La felicità è un sistema complesso" è cinema che fa stare bene.


Oggi alle 11:00 diretta live di Bloodborne of the Hunters " Scontro Con Boss Orfano di Kos "










Ciao Ragazzi 

continua la mia video guida di Bloodborne of the Hunter nella Play-List che vedete sono stati pubblicati 3 video guide dove mostro tutto, segreti,armi nascoste, mi mancano solo alcune cose. devo trovare una chiave che mi permetta di Liberare il Secondo Prigioniero dove si trova la cacciatrice lady Maria? poi devo esplorare meglio il Villaggio dei Pescatori credo che ci siano altri segreti nascosti. Ma ci vedremo in Diretta alle 11:00 Ragazzi :-) Devo riuscire a Sconfiggere il Boss Orfano di Kos

Qui la Play-Listi = di Bloodborne of the Hunters

mercoledì 25 novembre 2015

PUBBLICATE 38 VIDEO GUIDE DI #FALLOUT4 PS4 ITA





CIAO RAGAZZI ALLEGO LA PLAY-LIST DI FALLOUT 4 

VI CONSIGLIO DI VEDERE I VIDEO 36-37-38 SONO TRE VIDEO STREPITOSI, LA STORIA SI FA MOLTO SERIA, SEGUITE SEMPRE IL MI CANALE GAMEPLAY1973. SETTIMANA PROSSIMA NUOVO GIOCO, :-) QUINDI UNA NUOVA VIDEO GUIDA :-)



TFF 15 - JUST JIM

Just Jim
di Craig Roberts
con  Emile Hirsch, Craig Roberts, Aneirin Hughes, Nia Roberts, Richard Harrington
UK 2015
genere, commedia
durata, 102'

È cosa nota che il cinema si sia spesso cimentato nel tentativo di raccontare, nei più svariati modi possibili, lo stravagante mondo dell’adolescenza. In questo caso Craig Roberts, giovanissimo prodigio della recitazione, si mette contemporaneamente dietro e davanti la macchina da presa nel tentativo di descrivere l’universo complesso di Jim, sedicenne emarginato e tendente alla depressione che inizierà la propria risalita individuale grazie all’arrivo di un nuovo e misterioso vicino arrivato dall’America – interpretato da un bravissimo Emilie Hirsh, qui nei panni di mentore sui genereis e sopra le righe–.

È necessario analizzare “Just Jim” prendendo separatamente i due blocchi che compongono la pellicola: nel primo, difatti, l’incipit e lo svolgimento da black comedy sono perfetti nel lavoro drammaturgico e nella restituzione fotografica del disagio provato dal protagonista; nel secondo blocco, invece, la svolta thriller fa scendere il livello del film sia sul piano recitativo – fino a quel punto impeccabile sia da parte di Hirsh che di Craig, costretti poi ad estremizzare e denaturalizzare i caratteri come previsto dal copione – sia dal punto di vista visivo.

Anche se l’impatto iniziale viene in parte smentito dall’evoluzione narrativa, dovendo giudicare il film nella propria interezza, “Just Jim” ha comunque il pregio, pur essendo un’opera prima, di essere un prodotto comunque  sopra il livello medio delle commedie contemporanee in circolazione.
Antonio Romagnoli

BLOODBORNE OF THE HUNTERS PS4 ITA " BOSS ORFANO DI KOS " PT 3



CIAO RAGAZZI 

SONO ARRIVATO AL VILLAGGIO DEI PESCATORI, UN POSTO ESTREMANTE DIFFICILE DA COME VEDRETE DAL VIDEO. BUONA VISIONE A TUTTI :-)

TFF 15 - TE PROMETO ANARCHIA

Te Prometo Anarchia
di Julio Fernandez Cordon
con Diego Calva,  Eduardo Martinez Pena 
Messico, 2015
durata, 

Che cosa ci spinge a dire di un film come "Te prometo anarchia" del regista americano di origine messicana Julio Hernandez Cordon, di non aver confermato quanto di buono ci si poteva aspettare. Procedendo per ordine d'importanza, potremmo imputare il giudizio alla mancanza di una storia da raccontare,  a meno che non si voglia considerare tale, i pellegrinaggi dei due giovani protagonisti, due ragazzi di strada che vagano da una parte all'altra della città, in cerca di denaro facile. Oppure alla scelta di inserire la mancanza di orizzonti delle loro giornate, in un contesto sociale degradato da ogni tipo di illegalità - dal commercio del sangue a quello di vite umane - eppure incapace di incidere sul film dal punto di vista drammaturgico.  Stile e contenuti ed esibizioni di varie nudità hanno per modello il  Gus Van Sant di Paranoid Park e, in parte, la gioventù bruciata raccontata da Larry Clark. Ma anche qui, "Te prometo anarquia" non riesce a scuotersi da una programmatica imitazione che produce solo distacco e mancanza di partecipazione rispetto alle sorti degli amici amanti protagonisti di questo film.
pubblicato su ondacinema.it

La Video Guida Completa Di Dark Souls 2 + dlc ps4 " Finito con il Patto dei Campioni "



Ciao Ragazzi  Allego qui la play-list di Dark Souls 2 Scholar of the first Sin + Dlc " Patto dei Campioni




se fate un Controllo su Youtube, noterete che si contano sulle punte di una Mano, di chi a Finito Dark souls 2 Ps4 in Modalità con il Patto dei Campioni con preso i Dlc" 

Se non sapete cosa significa il Patto dei Campioni. vi spiego se stringete questo infernale Patto Non Potete Evocare PNG, subirete più danno, i Nemici saranno più Forti, ma la Ciliegina sulla Torta sta Che verrete invasi H24 

 

io sono riuscito a Finirlo al 98% solo due boss non si possono affrontare da soli con questo Patto il Re D'avorio e le Due Tigri Oscure. per il resto sono riuscito a Farlo Guardatevi i Video allego la Paly-List dei Video Buona Visione a Tutti 


martedì 24 novembre 2015

Pubblicata la Seconda Video Guida Di Bloodborne of the Hunters ps4


CIAO RAGAZZI 

SCONFITTO BOSS FALLIMENTI VIVENTI, PIÙ ESPLORAZIONE MINUZIOSA DOVE SCOPRO DIVERSI SEGRETI GUARDATE IL VIDEO :-)

TFF 15 - THE ASSASSIN

The assassin
di Hou Hsiao-Hsien
con Satoshi Tsumabuki, Chen Chang, Qi Shu, Shao-Huai Chang, Nikki Hsin-Ying Hsieh
Azione, 120’
Taiwan, Cina 2015


Esiste un intero immaginario che appartiene all’estremo oriente e a cui per ovvi motivi ci è precluso accedere in maniera diretta. Di quest’immaginario, dunque, non ci resta che subirne il fascino, lo stesso che avvolge il “The assassin” di Hsiao-Hsien, nel quale si narra di alcuni governatori corrotti che minacciano l’età aurea del Paese.

Con un prologo tra i più belli della storia del cinema, girato in bianco e nero e col formato 4:3, si passa ai colori accesi degli interni sfarzosi delle corti alternati con quelli pallidi delle foreste, tutti ambienti nella quale la protagonista combatterà contro gli avversari e soprattutto contro sé stessa nello scegliere tra il sentimento o la ragion di spada (da traslare, in caso di lettura sul piano moderno, nell’espressione ragion di Stato) intraprendendo combattimenti – questi girati divinamente – chiusi senza esito.

Sempre in bilico tra ricordi di antichi splendori e parallelismi con la contemporaneità – vedasi tutt’oggi la relazione complessa tra Cina e Taiwan –  “The assassin” è un’opera sublimata da una ritualizzazione del rigore estetico che contribuisce a renderla un capolavoro senza tempo.
Antonio Romagnoli

TFF 15 - LES LOUPS

Les Loups
di Sophie Deraspe
con Evelyne Brochu, Louise Portal, Benoît Gouin, Augustin Le Grand, Gilbert Sicotte
Drammatico, 107’
Canada, Francia 2015


Ambientato in un villaggio di pescatori nel nord dell’atlantico – in particolar modo di cacciatori di foche – “Les loups” narra di una giovane studentessa che cercherà di ambientarsi nella comunità per motivi inizialmente non noti.

Se viene quasi da subito svelato il mistero, in verità tematica trita e ritrita, della ricerca del padre mai conosciuto e della conseguente ricerche delle origini in un luogo dove a regnare sono la pratica – che qualcuno potrebbe giudicare atroce – dell’uccisione dei cuccioli di foca ed in particolar modo le infinite distese di ghiaccio che fanno da teatro. Mentre il principale motivo d’interesse è appunto il legame tra una ragazza occidentalizzata – quindi moralizzata all’estremo –  ed una realtà atavica che pone le proprie basi economiche e sociali proprio su quella che agli occhi della protagonista appare una barbarie ingiusta, la piattezza della narrazione mette subito da parte questi presupposti rendendo “Les loups” un film che, per non scadere nell’uso di epiteti peggiori, appare senza infamia e senza lode.
Antonio Romagnoli

Bloodborne The Old Hunters - Leggi la Recensione (Voto 8)


Fonte Games.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Recensione di Gianluca "DottorKillex" Arena


Dopo aver sputato sangue per un'ottantina di ore, equamente divise tra la prima e la seconda run, pensavo di aver vissuto in prima persona tutti gli incubi partoriti dalla geniale (ma, a suo modo, anche contorta) mente di Hidetaka Miyazaki, e, alla fine della seconda run, avevo lasciato Yharnam con un misto di nostalgia e sollievo.
Beh, a quanto pare mi sbagliavo: gli incubi non erano affatto finiti, e con essi le sfide, le notti insonni e quel sottile piacere masochistico che spinge a ritentare ad ogni game over.
Questa è la storia di come mi sono perso nell'Incubo del Cacciatore e di come ho affrontato la prima (ed unica) espansione di Bloodborne, The Old Hunters.

Vedi le foto: Bloodborne
 

 

Ebbro di sangue

Il circolo vizioso di divertimento e bestemmie ha avuto inizio, ancora una volta, da Yharnam centrale, visto che non avevo altri salvataggi se non quello successivo al completamento del gioco: The Old Hunters necessita di un particolare oggetto per essere sbloccata, e quest'oggetto è rinvenibile nel Sogno del Cacciatore solo dopo aver sconfitto in battaglia il Vicario Amelia, quarto boss incontrato durante la campagna principale di Bloodborne.
Dopo essermi fatto strada molto faticosamente, passando anche sul cadavere del sempre affettuoso Padre Gascoigne, ho ottenuto quanto volevo, e, teletrasportatomi a Cathedral Ward, sono stato rapito da una delle figure lovecraftiane che popolano il mondo malato partorito da Miyazaki e la sua cricca, per ritrovarmi all'interno dell'Incubo del Cacciatore, una versione speculare (e ancora più oscura) della Yharnam che avevamo imparato a conoscere negli scorsi mesi.
Coloro tra  nostri lettori che non hanno avuto l'accortezza di salvare su una chiavetta USB un salvataggio precedente allo scontro con il boss finale di Bloodborne, quindi, saranno costretti a ripercorrere le fasi iniziali dell'avventura prima di poter godere dei contenuti di questa espansione, scelta che potrebbe far storcere il naso a qualcuno, ma che è pienamente in linea con il recente passato di From Software.
Il trauma, piuttosto, colpisce il giocatore non appena messo il naso fuori dalla cappella iniziale, visto che, dovunque si volti, ci sarà un cacciatore pronto a fargli la pelle: armati di un fucile ad ampio raggio e di una frusta che arriva praticamente dovunque, questi personaggi mettono subito in chiaro cosa ci attende.
Nonostante il personaggio con cui è stato effettuato il test sopravanzasse il livello consigliato (che è di 65) di una ventina, dopo un paio di morti ho preferito darmela a gambe, tornando sul luogo del delitto solo in un secondo momento, così da attirare i cacciatori uno alla volta per porre fine alle loro sofferenze: già questa situazione di gioco esemplifica bene quella che è forse la debolezza maggiore (nonché l'unica) di questo DLC, ovvero l'eccessiva quantità di nemici posizionati in pochissimo spazio, che tende a creare situazioni in cui il giocatore, per quanto abile e ben equipaggiato, si vede costretto a soccombere o a fuggire.
L'intenzione, probabilmente, era quella di offrire un livello di sfida adeguato anche a coloro che hanno trascorso centinaia di ore a rafforzare il proprio personaggio, ma il risultato è che, in The Old Hunters, la fuga, differentemente dalla campagna principale, rappresenterà spesso la soluzione migliore.

Vedi le foto: Bloodborne

 

 

Un passo dentro la follia

Procedendo a tentoni, come un ladro in un museo, ci si addentra, sempre di più, nel parto di una mente tanto malata quanto geniale, popolato di creature orripilanti, che popoleranno gli incubi del giocatore molto dopo aver portato a termine l'espansione: aracnoidi di osso con delle sacche di sangue, giganti dai capelli tentacolari, dobermann mutati e cacciatori fuori di senno sono solo alcune delle deformità che incontreremo nel giro delle prime due ore di gioco.
La sopraffina cura nel design e nel comparto animazioni di queste entità abiette non sempre fa il paio con un set di mosse inedite, se è vero che molti dei nemici non sono altro che versioni potenziate o leggermente modificate di mostri che abbiamo già incontrato nell'arco della campagna base: cionondimeno, il loro soverchiante numero e un'intelligenza artificiale  quantomai aggressiva bastano ed avanzano per rinculare gli attacchi anche del più abile tra i cacciatori.
Affrontare più di un cacciatore alla volta, in particolare, si rivela da subito un'impresa impossibile, e, tanto quanto il gioco sembra ricorrere a qualche mezzuccio per mettere il giocatore al centro di situazioni mortali, quest'ultimo finisce con l'ingegnarsi per “fregare” l'IA nemica, appostandosi a debita distanza dai nemici o colpendoli alle spalle di soppiatto, solo per poi allontanarsi e ripetere l'operazione, fino alla loro morte.
Alcune di queste dinamiche erano presenti in determinati scorci di Bloodborne, ma qui la frequenza è decisamente maggiore, nonostante al giocatore vengano forniti nuovi ed attraenti pezzi di equipaggiamento, dalla sega a girandola alla mitragliatrice, passando per il martello esplosivo, che aggiunge danni di fuoco a quelli fisici.
I più bravi con gli equilibrismi, poi, metteranno le mani anche sulla Divisa da Agente, una nuova armatura che potenzia (e non di poco) le difese contro il fulmine e la bestialità e che si rivelerà particolarmente utile durante una delle boss fight inedite.
A proposito di queste, non posso che dirmi molto soddisfatto, sebbene manchi un po' di inventiva: due dei quattro combattimenti richiamano prepotentemente lo scontro con uno dei boss principali di Bloodborne, tanto per l'aspetto del nemico quanto per i pattern d'attacco, mentre le altre due si rivelano particolarmente ostiche, soprattutto quella conclusiva.
Come nel gioco base, in ognuno di questi combattimenti contano la capacità d'osservazione, la pazienza, la velocità di pensiero e di mano, alla ricerca di un costante bilanciamento tra la possibilità di sfruttare un'apertura e la necessità di non azzerare la barra dell'energia.
In questi frangenti, quando il giocatore si trova a dover affrontare compiti improbi, ma pur sempre possibili, The Old Hunters offre il meglio di sé, offrendo combattimenti tirati, sanguinosi, a tratti perfino frustranti, che però, al completamento, regalano soddisfazioni incredibili ed esultanze degne di un Mondiale vinto.
L'impressione generale, comunque, è che nessuna delle armi e delle nuove locazioni rimarrà nel cuore degli appassionati più di quelle già viste o modificherà sostanzialmente l'end-game del titolo, ma, nonostante questo, nessun cacciatore che si rispetti vorrà perdersi questa ulteriore discesa nell'incubo, tanta è stata l'eco (e la portata) di uno dei titoli migliori degli ultimi anni.

Vedi le foto: Bloodborne


Patch 1.07

In accoppiata con il Dlc arriva, (chiaramente per tutti e non solo per gli acquirenti di quest'ultimo) la patch 1.07, che giustifica dimensioni monstre (oltre 9 giga di dati!) con l'introduzione di The League, della Old Hunter Bell e il miglioramento dei tempi di caricamento.
La prima è una confraternita di cacciatori legati da un giuramento, e consente di prestare il proprio aiuto online per togliere le castagne dal fuoco ad altri giocatori, scalando nel contempo le posizioni di una classifica globale: l'ottima notizia è che potranno interagire tra loco sia coloro che possiedono The Old Hunters sia quanti abbiano solo il gioco base.
La Old Hunter Bell, invece, consente di evocare alcuni tra i cacciatori che hanno preceduto il nostro nel vano tentativo di salvare Yharnam, ma solo in dati punti della mappa, distribuiti non solo nelle location inedite ma anche in quelle già visitate in passato dai giocatori del titolo base.
Non sempre i cacciatori evocati si rivelano un aiuto efficace, ma la loro capacità di attirare l'attenzione avversaria è impagabile, perché lascia al giocatore sufficiente libertà di movimento per risolvere a suo favore anche le situazioni più intricate.
Chiudo la disamina segnalando che, sebbene ancora abbastanza intensivi, i caricamenti sono stati sensibilmente accorciati rispetto al passato, garantendo un'esperienza di gioco più fluida, in vista delle decine di morti che vi attendono in The Old Hunters.

Vedi le foto: Bloodborne

 

 

Commento finale

The Old Hunters merita l'investimento sia economico sia di tempo di tutti coloro che hanno speso decine di ore tra i sudici vicoli di Yharnam, sebbene non proponga novità sostanziali né a livello di gameplay né in quanto a mostri totalmente inediti.
Il fatto, poi, che il titolo ricorra ad un considerevole aumento di densità dei nemici per mettere in difficoltà i giocatori la dice lunga sul livello medio della campagna base e sulla bontà del lavoro fin qui svolto per offrire sempre una sfida stimolante.
Se quello che vi aspettavate era “semplicemente” un'altra fetta della torta chiamata Bloodborne, allora siete capitati nell'incubo giusto.

lunedì 23 novembre 2015

Pubblicate 35 Video Guide di Fallout 4 Ps4 " Manca Poco al Gran Finale "

Video Numero 34


Ciao Ragazzi





Nel Video numero 34  ce un messaggio per voi per farvi capire la storia e dove svelo che in Fallout 4 ci sono quattro Finali, io ho scelto di fare quello della confraternita D'acciaio. Ma capirete meglio ascoltando il Video Buona Visione a Tutti 

 

 

Video numero 35

 





Domani Saranno Pubblicati gli Ultimi Video Manca Poco al Finale vi Aspetto :-)

PUBBLICATA PRIMA VIDEO GUIDA DI BLOODBORNE OF THE HUNTERS ITA PT 1




CIAO RAGAZZI 

CHE DIRE DI BLOODBORNE OF THE HUNTERS, E STREPITOSO HO GIÀ TROVATO DIVERSE ARMI CHE DEVO POTENZIARE, ANCHE DEI VESTITI. MA LA COSA PIÙ IMPORTANTE E CHE CI SONO TANTI SEGRETI DA SVELARE RESTATE COLLEGATI SUL MIO CANALE DIRETTA LIVE ALLE 16:30 VI ASPETTO CIAO A TUTTI :-) GODETEVI LA PRIMA VIDEO GUIDA :-) DOVE SCONFIGGO IL BOSS LUDWIG IL DANNATO