Regression
di Alejandro Amenabar
con Ethan Hawke, Emma Watson
Usa, Spagna. 2015
genere, thriller
durata, 106'
Se lo scrivere di cinema ci ha insegnato qualcosa questo riguarda soprattutto la necessità di andare oltre a ciò che appare nella certezza che i film, a qualunque genere essi appartengano, sono in grado di fornirci le informazioni necessarie a interpretarli. Di “Regression” per esempio a risultare significativa è la notizia che riguardava la decisione di anticiparne la presentazione americana con due uscite tecniche, rispettivamente in Spagna e in Italia, che di norma vengono utilizzate per salvaguardare i prodotti più deboli, quelli che in vista della verifica casalinga sperano di recuperare posizioni raccogliendo consensi e buoni incassi nei mercati che gli sono più favorevoli. Era successo così per il remake americano de “Il segreto dei suoi occhi”, uscito prima nelle nostre sale e poi in quelle degli Stati Uniti, capita la stessa cosa al film di Alejandro Amenabar che per il suo primo film girato in terra americana (“The Others” e “Agorà” pur prodotti dalle major era stati girati fuori da quei confini) ritorna al genere a lui più congeniale, il thriller, per raccontare la storia di una violenza famigliare che si trasforma in un incubo quando il detective Bruce Kenner, incaricato di scoprirne le ragioni, si convince che il crimine commesso sia il risultato di una manipolazione orchestrata dai membri di una sedicente setta satanica, attiva nel paesino del Minnesota in cui si svolge la vicenda.

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